1DF> Dream Team, riparte la corsa

Pamela Paglione

Giacomo Giusti
Addetto Stampa Dream Team Roma

La massima formazione di Verderocca archivia subito lo scivolone contro la Nuova Montello e liquida in tre set l’Amaldi Team
Ricominciamo. Questa volta per cercare la sottolineatura artistica che può essere associata alla prestazione della Prima Divisione Femminile Dream Team Roma è sufficiente spostarsi indietro nel tempo ma non nello spazio e prendere a prestito il tormentone che il cantautore (ma anche attore e showman) pugliese Adriano Pappalardo portò ad un successo che dura tuttora nel 1979. Deve essere infatti questo il refrain che deve suonare dopo il convincente successo per 3-0 ottenuto contro l’Amaldi Team in una gara disputata al Pallone Comunale Mancini34 e valida per l’ottava giornata del Girone D del massimo campionato provinciale. Una gara che si presentava importante per una serie di obiettivi a cui doveva rispondere. Il primo di questi era cancellare la brutta prestazione offerta contro la Nuova Montello la scorsa settimana sia per concreti motivi di classifica (tenersi nella scia del Quintilia e consolidare la posizione play-off) e sia per ritrovare quelle sicurezze che la sconfitta in quel di Torre Angela avevano in qualche modo scalfito e che sono imprescindibili per affrontare nelle migliori condizioni psicologiche il match clou con la capolista previsto per la prossima settimana. Condizioni psicologiche che diventano ancora più importanti alla luce soprattutto delle tante defezioni che stanno colpendo in questa fase della stagione il roster a disposizione di coach Liguori. Nella gara di ieri infatti oltre alle oramai lungodegenti Peluso (che nella settimana che sta per cominciare avvierà il suo percorso di recupero dopo aver tolto il gesso) e Valentini (il cui recupero è in dubbio per la prossima gara) si sono aggiunti anche i forfait di Neri e Dell’Agnello riducendo quindi all’osso le possibilità di rotazione a disposizione del coach tiburtino soprattutto con riferimento al pacchetto centrale che per la seconda volta consecutiva ha visto la presenza di Misercola spostata dal suo consueto ruolo di banda. Oltre al numero 10, la formazione iniziale vedeva la presenza di Straini in cabina di regia, supportata da Capitan Morrocchi e Lucarini come bande, Paglione come secondo centrale, Goubrial opposto e Lamanna libero. E vuoi per le condizioni di emergenza già descritte e vuoi per la prestazione complessivamente positiva offerta da tutte quante le ragazze, i cambi si sono limitati ad una breve comparsata di Cancro in luogo di Morrocchi negli ultimi cinque punti del secondo set. Al di la del 3-0 finale la gara è stata di fatto un autentico monologo giallo-blu. Nei 62 minuti complessivi di contesa le ospiti dell’Amaldi sono riuscite a trovarsi in una situazione di significativo (per modo di dire) vantaggio soltanto sul 7-9 del primo set in corrispondenza dell’unico momento di difficoltà delle giallo-blu che dopo un veemente inizio che le aveva portate avanti sul 7-3 subivano un parziale di 0-6 che determinava la situazione anzidetta. Ma stavolta era veramente una parentesi isolata. Trascinata da una sontuosa Morrocchi (otto i suoi attacchi vincenti nella frazione iniziale), la compagine di Via Sebastiano Satta raddrizzava subito la situazione e pur impiegando qualche minuto per sconfiggere definitivamente la resistenza avversaria riusciva ad ottenere il successo per 25-19 alla prima occasione utile grazie proprio ad un pallone messo per terra dal capitano numero 8. Le altre due frazioni erano (per quanto possibile) ancora più in discesa. In particolare la seconda vedeva le padrone di casa dominare fin dall’inizio (approfittando almeno inizialmente di una certa fallosità ospite) arrivando ad accumulare anche un vantaggio di ben 17 lunghezze sul 24-7 (frutto di tre break distinti di sei, cinque e ancora cinque punti) prima di concedersi una pausa di riflessione che consentiva alle ospiti di annullare ben 4 set point prima di arrendersi ad una conclusione di Misercola che fissava il punteggio finale del tempo sul 25-11. Appena più movimentato è stato lo snodarsi degli eventi del terzo e ultimo tempo. Almeno per i primi punti l’Amaldi Team provava a rimanere aggrappato alla contesa, ma una sequenza di 5 punti consecutivi prodotta sul punteggio di 5-4 (interamente propiziato dall’attacco Dream Team Roma nel quale si stagliava la figura di Pamela Paglione) spegneva quasi del tutto le velleità ospiti, le quali tentavano ancora di rientrare in corsa arrivando fino al 14-12 ma che poi erano costrette ad arrendersi davanti ad altre due distinte fasi caratterizzate da quattro punti uno in fila all’altro (ed in cui si distingueva Misercola) che portavano il punteggio fino al 24-15 trasformato poi nel 25-16 finale da uno dei cinque errori in battuta delle ospiti che hanno caratterizzato questo periodo. E ora avanti con quella che può essere considerata la madre di tutte le battaglie (sportive si intende). Il tanto atteso match contro il Quintilia. Rispetto a quanto si poteva paventare fino alla sosta natalizia in palio non ci sarà più il titolo (platonico ma non troppo come la storia dello sport ci insegna) di campione di inverno già aritmeticamente conquistato dalla formazione del quartiere Statuario dopo il largo successo conseguito nel testa coda contro il Tor Sapienza. Non per questo però la gara vale meno. Anzi. Alla luce dell’attuale situazione di classifica il confronto nell’ottica giallo-blu assume una valenza ancor maggiore perché di fatto sarà una sorta di spartiacque. Portare a casa l’intera posta in palio significherebbe il rientro a pieno titolo nella corsa al primato con peraltro la consapevolezza di poter essere quanto meno in grado di giocare alla pari con un simile avversario (che vale la pena ricordarlo non solo è ancora a punteggio pieno ma ha perso solo tre set nel corso del campionato, l’ultimo dei quali il 4 dicembre scorso contro il Marino). Una sconfitta invece ridimensionerebbe in modo pressoché definitivo le velleità di primato (visto che a quel punto il ritardo in classifica sarebbe almeno di sei se non otto lunghezze a nove gare dalla fine) e costringerebbe la squadra di patron Anna Di Ludovico più che a guardare avanti, a dare un’occhiata a quanto succede alle sue spalle con l’obiettivo di difendere quel secondo posto che comunque sarebbe un valore particolarmente prezioso in chiave play-off perché consentirebbe da un lato di avere avversari (almeno sulla carta) più malleabili e dall’altro di potersi giocare in casa l’eventuale gara tre della serie di finale. Play-off che peraltro pur non essendo ancora conquistati aritmeticamente sono quanto meno fortemente ipotecati visto che tutto sommato la gara contro l’Amaldi poteva essere vista come una sorta di scontro diretto in questa prospettiva ed averlo portato a casa ha contribuito ad ampliare il margine di vantaggio sulla sesta in classifica a dieci lunghezze di margine. Gara contro il Quintilia a cui già pensa coach Liguori come emerge dalle pacate dichiarazioni di fine gara “Abbiamo reagito bene alla sconfitta, ma soprattutto alla mancata prestazione di domenica scorsa. Ci prendiamo tre punti che ci proiettano in maniera migliore alla sfida difficilissima contro la capolista di sabato prossimo. Nonostante le difficoltà che stiamo vivendo ci prepareremo al meglio. Oggi abbiamo dimostrato d’essere determinati a far bene, ora dovremo dimostrare maturità e continuità”. Solita occhiata infine a quanto emerso dalle prestazioni individuali. Al di la della scontata constatazione che praticamente tutte coloro che sono scese in campo hanno offerto una prestazione totalmente non paragonabile a quella vista contro la Nuova Montello, la scelta del MVP si riduce in un testa a testa che si risolve al fotofinish fra Pamela Paglione ed Elena Morrocchi. Da un lato la continuità di rendimento offerta dal centrale giallo-blu nel corso di tutta la gara e dall’altro la prestazione offerta nel primo set che in fin dei conti è stato decisamente quello più combattuto. Con molta sofferenza optiamo per assegnare il premio al centrale numero 6 facendo prevalere la logica del maggior contributo complessivo offerto (16 punti contro 14). Non vanno però taciute neanche la prestazioni di Sara Lucarini (gli otto punti messi a referto costituiscono di gran lunga il suo seasonal best) e di Benedetta Straini autrice di una più che positiva gestione della regia nella parte finale del primo set e nel secondo impreziosita anche da alcuni palloni messi a terra con grande sagacia tattica.

Dream Team Roma-Amaldi Team 3-0
(25-19, 25-11, 25-16)
Dream Team Roma: 8 (K) Morrocchi 14 p.ti; 10 Misercola 7 p.ti; 6 Paglione 17 p.ti; 5 Goubrial 7 p.ti; 3 Lucarini 9 p.ti; 14 Caldarelli NE; 11 Straini 2 p.ti; 1 (L1) Lamanna; 7 Cancro; 12 Taccari NE; 17 Renna NE; 78 (L2) Carrieri NE. All.Liguori; Team Manager De Leo
Durata set: 26’, 18’, 18’. Durata complessiva incontro: 1h2’