I grandi numeri di Stefano Cesare, arbitro senza limiti: “Voglio continuare a sognare e a divertirmi”

Più di 400 partite in Serie A, 9 finali scudetto, 2 Supercoppe italiane, 1 Europeo, 3 Mondiali, 2 Olimpiadi e dallo scorso weekend… 7 final four di Coppa Italia. Numeri da campione quelli di Stefano Cesare, il responsabile arbitri della FIPAV Lazio e uno dei migliori interpreti del ruolo in Italia e a livello internazionale.

Sabato 9 febbraio il fischietto classe ‘70, romano d’adozione, ha diretto da primo arbitro la semifinale tra Modena Volley e Sir Safety Perugia, una sfida ricca di campioni terminata 3-2 in favore degli umbri. “Non ci si abitua mai a certi palcoscenici – ha raccontato con emozione – ma la nostra forza è proprio quella di avere una stabilità mentale che ci consente di mantenere alta l’asticella. La miglior partita è sempre la prossima. La più difficile è sempre quella che deve ancora arrivare. Non ci sono segreti, solamente tanto lavoro e tanta umiltà. Alle grandi partite gli arbitri si preparano come fanno gli atleti, anche dal punto di vista dell’alimentazione e della preparazione fisica”.

Nel corso degli anni Stefano ha imparato a gestire i rapporti con i grandi campioni della pallavolo, la maggior parte dei quali oggi rendono il campionato di Superlega il migliore del mondo. “Sono grandi campioni. È grazie a giocatori come Atanasijević, Leon, Zaytsev, Jantorena e tanti altri che la pallavolo è diventato uno sport spettacolare e seguitissimo. Ci sono decine di giocatori fenomenali e dalla personalità spiccata in Serie A. Con loro bisogna trovare un equilibrio tra personalità e autorevolezza”. Durante la final four di Coppa Italia, Cesare ha avuto modo di confrontarsi anche con Nicola Rizzoli, il designatore della Serie A di calcio. “È stata una bella chiacchierata – ha confidato – mi ha fatto delle domande sull’uso che nel volley facciamo della tecnologia. Per noi è una fedele alleata, abbiamo imparato a conviverci e oggiAggiungi un appuntamento per oggi il video-check migliora anche le prestazioni degli arbitri. È bello che la pallavolo possa essere una fonte d’ispirazione anche per gli altri sport. Siamo tutti parte di una grande famiglia. Arbitri, allenatori, giocatori, tifosi, presidenti: siamo tutti responsabili dello stato di salute del nostro movimento”.

Dopo tanti obiettivi raggiunti, Stefano Cesare non si pone limiti. Anche se mantenere i piedi per terra è stata sempre – e continuerà a esserlo – la chiave del suo successo: “I cassetti sono pieni di ambizioni (ride ndr), so che posso ancora togliermi delle soddisfazioni. Ma negli ultimi anni grazie allo straordinario sostegno della mia famiglia, a mia moglie Filomena e alle mie 3 figlie Rebecca, Diletta e Sara ho imparato che i sogni si realizzano nel quotidiano, migliorando giorno dopo giorno. Tutto il bene e la felicità poi arrivano di conseguenza”

Giorgio Marota

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