Jiri Kovar a #campionidacasa: le parole dello schiacciatore biancorosso

Jiri Kovar, nel giorno del suo trentunesimo compleanno, si è raccontato in diretta nell’ultimo appuntamento della settimana con #campionidacasa. Il veterano della Cucine Lube Civitanova ha risposto alle numerose richieste di tutti i tifosi e appassionati di volley accorsi durante la diretta delle 18 sulla pagina Instagram @asvolleylube. Un viaggio nel passato dello schiacciatore biancorosso accompagnato da tante curiosità.
Ciao Jiri, innanzitutto buon compleanno, sono 31 giusto?
“Grazie, sì sono tantissimi (ride)”
Un mese e mezzo fa si pensava alla Coppa Italia, ora ci troviamo in tutt’altra situazione, dicci il tuo pensiero a riguardo.
“È iniziato tutto mentre stavamo giocando la Coppa Italia, in quel weekend il virus iniziava a diffondersi in Italia. Speravamo di poter ricominciare ma era giusto fermare tutto, dispiace è ovvio ma sono cose più grandi e importanti di noi. Uno può condividere o meno questa decisione ma per altri atleti che hanno voglia di tornare a casa e stare in famiglia in questo momento difficile era anche giusto dargli questa possibilità”
Resti alla Cucine Lube il prossimo anno?
“Vedremo, sono in scadenza di contratto. Ora tutte le trattative sono ferme, si aspetta la ripartenza non tanto del volley mercato quanto dell’Italia”
Ti piacerebbe giocare all’estero?
“Sì perché in generale mi piace molto viaggiare e conoscere nuove realtà, posti, persone, nuovi modi di vivere e pensare”
Cosa ti piace di più dell’essere parte della Lube?
“La fortuna che ho avuto in questi anni alla Cucine Lube è che mi sono sempre trovato bene coi compagni di squadra. Credo sia la cosa fondamentale per proseguire anno dopo anno nella stessa società”
Hai vissuto a Macerata e Civitanova, che differenza hai trovato?
“A Macerata si stava bene ma non è una città molto viva e giovanile. Invece qui c’è il mare, si sta meglio a Civitanova”
Cosa ti ha spinto a fare questo sport?
“Da piccolo ho fatto tanti altri sport, ho iniziato col calcio, poi basket, pallamano, ping-pong, hockey sul ghiaccio. I miei genitori giocavano entrambi a pallavolo, passavo molto tempo in palestra con loro, ho iniziato a praticarlo e me la cavavo. Mi divertivo perciò ho continuato”
Come ti senti da futuro papà?
“Bene, non vedo l’ora. È un periodo difficile per far nascere un bambino. Vedo la pancia di mia moglie crescere a dismisura, mancano 3 settimane. È tutto pronto, anche la cameretta, stiamo solo aspettando che arrivi”
Quale squadra tifi di calcio?
“Non lo seguo per niente, è uno dei pochi sport che non mi piace guardare”
Il tuo sestetto ideale?
“Vermiglio palleggiatore e Fox Fei opposto; Samuele Papi con Osmany o Ngapeth in posto 4; al centro Gustavo e il tedesco Stefan Hubner; come libero Grebennikov”
Hai mai pensato di tornare a vestire la maglia azzurra?
“Sì, a gennaio avevo parlato con Chicco Blengini a lungo. Mi chiedeva la disponibilità per l’estate in Nazionale. In questo periodo ci saremmo dovuti risentire per confermare il mio stato fisico. Sarebbe un sogno andare alle Olimpiadi, l’unico traguardo che non sono riuscito a raggiungere in carriera”
La vittoria più bella che hai ottenuto in carriera?
“Il mio primo scudetto con la Cucine Lube a Milano nel V-Day contro Trento nel 2012”
Sei sempre molto calmo e concentrato, come fai a non rispondere alle provocazioni sotto rete?
“Non ci sono tante provocazioni, qualche giocatore lo fa per stuzzicare ma non vedo motivo per rispondere altrimenti stai al gioco dell’avversario”
Come passi la quarantena?
“Provo a cucinare con mia moglie, mi alleno quasi ogni giorno un paio d’ore, guardo la tv, oggi ho pulito il terrazzo”
Sei bravo a cucinare? Cosa ti piace di più preparare?
“Bravo direi di no, mia moglie è brava e cerco di seguire i suoi consigli. Decidiamo cosa cucinare e cerchiamo di fare qualcosa di buono insieme”
Cosa pensi di Marchisio?
“È un bravissimo ragazzo. È un po’ una testa calda da frenare ogni tanto, però si impegna, è stato bravo per tre anni nel suo ruolo qui alla Cucine Lube. Avere sempre davanti dei liberi fortissimi e non poter giocare non è facile, ha fatto un ottimo lavoro ed è migliorato tanto”
Un compagno di squadra a cui sei molto legato?
“Dragan Stankovic, abbiamo giocato insieme una vita. Tutt’ora ci sentiamo, d’estate di vediamo spesso”
Il tuo ricordo più bello con la maglia della nazionale?
“Non ho avuto il piacere di vestirla tanto a Lugo per i vari infortuni. Direi l’Europeo a Copenaghen, è stato un bel viaggio”
Cosa ci dici di Gigi Mastrangelo che ti ha salutato in diretta?
“Siamo stati anche compagni di stanza in nazionale. Fa veramente ridere, è un simpaticone”
Qual è stato l’infortunio più doloroso dal punto di vista psicologico?
“Quando ho rotto per la seconda volta il crociato in due anni. È stato doloroso psicologicamente, avevo passato da poco tutti i mesi di riabilitazione. Rompersi di nuovo mi ha fatto abbastanza male”
Che rapporto hai con i tifosi?
“Non sono il giocatore più attivo tra quelli che hanno rapporti coi tifosi. Forse sono stimato da loro perché non esagero con gli atteggiamenti, non sono appariscente. I tifosi comunque per ogni squadra sono importanti quindi li ringrazio per essere sempre con noi”

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