La Pallavolo Futura Terracina ’92 piange il dirigente Stefano Parisella

Era stimato da tutti, dalla sua società che lo ha coccolato da sempre, ma anche dalle squadre avversarie e da-gli arbitri. Un signore con la “S” maiuscola. Stefano Parisella, storico dirigente della Pallavolo Futura Terra-cina ’92 si è spento senza clamori, con la discrezione che lo ha contraddistinto nel corso del suo percorso terreno. Lo chiamavano tutti simpaticamente “Bob”. Un “pezzo di pane”, una persona mite, di quelle indi-spensabili per una società sportiva. Presente a qualsiasi evento e attento ad ogni aspetto nell’organizzazione di una partita. Le squadre avversarie lo ricordano insostituibile al tavolo del segnapunti elettronico (a fianco dell’inseparabile Maria Grazia Grossi), così come gli arbitri. Le futurine, dalle più piccole alle più grandi, lo adoravano. Conosceva i loro nomi senza tentennamenti. Ci mancherà, mancherà agli ambienti della pallavolo. Pur essendo protagonista giornaliero delle attività della Futura, non amava le copertine e preferiva lavorare dietro le quinte. La sua scomparsa ha gettato nello sconforto l’intera società della Futura che ha avuto l’onore di averlo con sé a metà degli anni ’90 trascinato dall’attuale Presidente Libero Iannelli, suo grande amico. Ai funerali il parroco si è rivolto proprio alle atlete, invitandole a proseguire questa attività con l’attitudine, la passione e la bontà tipiche di Stefano. La sorella Ornella ha voluto abbracciare tutte le futurine presenti all’ultimo saluto sussurrando quanto Stefano abbia voluto bene ad ognuno di loro. “Sembra impossibile- ha detto il vice Presidente Enrico Fusco, con il quale da sempre si è creato in feeling particolare-, sarà complicato riprendere fra poco l’attività sportiva senza di lui. La palestra G.Manzi di Via Zicchieri che Bob viveva ogni giorno non sarà più la stessa”. Stefano era il perfetto tramite tra allenatori e il dirigente Edoardo Bondatti per tramutare le convocazioni nel camp 3, sistemando i registri con i documenti delle atlete, allestire i campi e altro ancora. Ogni passaggio era perfetto. Ma questi sono solo gli aspetti pratici della passione che Stefano aveva per la Futura Terracina. Lui era molto altro. Un compagno d’avventura, critico e pungente, ma innamorato di questo ambiente. Aveva un modo tutto suo di esultare per una vittoria e soffrire per una sconfitta. Era impenetrabile e non amava le copertine. Non a caso è stato difficile trovare negli archivi una sua foto e non a caso è stato l’unico dirigente a non vivere in prima persona i due momenti più esaltanti della società. Le finali Nazionali Under 15 di Terni del 2005 e la promozione in B2 dell’aprile del 2017. “Bob, siamo in B2”, gli disse telefonicamente il suo Presidente dopo la vittoria in casa di Talete. “Va bene, grazie ci vediamo domani”. Gli rispose lui con disarmante lucidità, ma con una felicità controllata. Stefano era così e a noi piaceva tanto. Sarà difficile senza di lui…ma prima o poi bisognerà affrontare l’immediato futuro, d’ora in poi con Bob nel cuore.

Ufficio Stampa