Club unanimi chiedono svolta alla Fipav. Fabris: “Serve più collaborazione per continuare a vincere”

Lega Femminile

Nel corso dell’Assemblea delle società consorziate nella Lega Pallavolo Serie A Femminile svoltasi lunedì a Bologna i club hanno approvato all’unanimità un documento (in allegato) inviato alla Fipav su cui le Società di vertice della pallavolo femminile italiana chiedono un serio confronto.
Il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile On. Mauro Fabris ha dichiarato: “Il documento approvato all’unanimità dimostra la volontà dei club della massima serie della pallavolo femminile italiana di aprire un confronto costruttivo con la Federazione rispetto a questioni che da tempo sono aperte e rispetto alle quali non sono state date risposte. Chiunque legga il documento può rendersi conto che i problemi posti sono autentici e devono essere risolti per consentire al nostro movimento (squadre di club e nazionali) di continuare a mantenere gli straordinari risultati colti nell’ultimo decennio. La Lega Pallavolo Serie A Femminile e i club, in maniera assolutamente costruttiva, non chiedono privilegi, ma solo il riconoscimento di quanto fanno con il sacrificio e l’impegno finanziario diretto e esclusivo delle società e degli sponsor. In discussione non è ovviamente il ruolo della Fipav, ma la possibilità delle società di poter continuare nel loro impegno, senza essere costrette di continuo a perdere tempo ed energie per difendere il proprio lavoro. Confido davvero che, finalmente, tale confronto con la Federazione si avvii e trovi una positiva conclusione”.

WORLD CUP: UNA GRANDE VITTORIA DI TUTTO IL MOVIMENTO. ORA SERVE UNA SVOLTA NEI RAPPORTI FEDERAZIONE E LEGA.
Documento approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Club di Serie A Femminile riuniti a Bologna il 21 novembre 2011.
La nazionale italiana ha regalato un altro grande successo sportivo, di immagine e di credibilità a tutto il movimento pallavolistico nazionale: ne siamo orgogliosi anche noi Club di serie A consorziati nella Lega, perché tutto questo ci ripaga di tanti sacrifici.
Si dice che la sconfitta è orfana e la vittoria ha cento padri. Ma noi non vogliamo salire sul carro del vincitore per forza perché ci siamo già, come ci saremmo già su quello della sconfitta. Sentiamo di appartenere profondamente al movimento e con un ruolo non secondario. Se abbiamo una nazionale competitiva e, spesso, vincente, ci sarà pure una ragione. Non è difficile pensare che ciò sia dovuto a più fattori.
Sicuramente la seconda vittoria consecutiva alla World Cup è dovuta ad una Federazione capace di ottenere la wild card dopo la delusione degli Europei, ad ottimi tecnici, un grande grazie a Barbolini, a programmi e investimenti indovinati e a giocatrici allevate nei nostri vivai (grazie ad una miriade di società disseminate su tutto il territorio nazionale), cresciute nelle nostre squadre, esplose nelle nostre formazioni di vertice. Una filiera senza soluzione di continuità che va salvaguardata, protetta e vivificata in ogni sua parte e nella sua interezza.
I Club di serie A riuniti in consorzio sono una componente decisiva di questa filiera. Hanno permesso alle nostre giocatrici italiane di formarsi e crescere in campionati di altissimo livello. Hanno ingaggiato le migliori atlete del mondo con cui le nostre italiane si sono potute confrontare ed allenare assieme. Hanno reclutato i migliori allenatori nazionali e internazionali mettendo loro a disposizione mezzi, attrezzature, staff tecnici e medici. Hanno investito e stanno investendo molti soldi, reperiti con sempre maggior fatica, da sponsor anche magnanimi. Tutto questo ha certamente contribuito a far crescere anche la nostra nazionale.
Salvaguardare il patrimonio rappresentato dai Club di serie A è interesse di tutto il movimento: non chiediamo aiuti economici, ma solo attenzione alle nostre richieste e alle esigenze che ne stanno alla base, ben rappresentate in questi anni dalla Lega di Pallavolo Serie A. Pensiamo quindi che la Lega, che rappresenta tutti i Club riuniti in consorzio, debba poter sedere ad un tavolo con la Federazione per discutere, serenamente, con pari dignità e diritto, i problemi che stanno assillando i Club stessi e che possono avere ripercussioni sulle nazionali e su tutto il movimento. Problemi che richiedono approfondimenti, riflessioni e decisioni congiunte, in un momento molto
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delicato per il futuro dei nostri campionati, per le conferme e la crescita dei nostri
sponsor, per la sostenibilità di tutto il movimento pallavolistico.
Ci troviamo di fronte ad una congiuntura economica che pone serie difficoltà al
reperimento di risorse anche nello sport. Il mercato internazionale, con l’ingresso di
nuovi paesi capaci di investire enormi somme nel volley, ha infatti fatto lievitare i
costi delle giocatrici in maniera spropositata, tanto da produrre la partenza verso
l’estero di atlete importanti del nostro campionato. Ciò pone il problema di mantenere
alto il livello qualitativo del nostro campionato e, di conseguenza, della Nazionale:
due importantissime componenti del movimento la cui crescita o decrescita procede
di pari passo.
A questo proposito, dobbiamo cercare di fare emergere, da un bacino vasto come
quello del nostro movimento, il maggior numero possibile di giovani giocatrici
italiane, incentivando le società ad investire nel settore e creando una migliore e più
stretta collaborazione tra Club di serie A e Federazione nel quadro di un processo
formativo delle atlete da concordare assieme.
Ma per questo occorre innanzi tutto una seria riforma dei campionati dalla base fino
alla B che privilegi la formazione di squadre giovanili, lavorando meglio in
particolare nei settori giovanili delle società di A che si presuppone abbiano allenatori
e staff tecnici più qualificati. In questo contesto bisognerebbe anche vietare ai
procuratori (il cui strapotere andrebbe in ogni caso limitato) la possibilità di
rappresentare le atlete italiane Under 18, così da tutelarne un armonico processo di
crescita concordato tra giocatrice, familiari, Federazione e società. Nel contempo,
deve essere rimosso il limite per i club italiani al tesseramento di atlete straniere
Under 22, il che consentirà ai Club di abbattere ulteriormente i costi non dovendo
inseguire le star del mercato internazionale, ma potendo mantenere sempre alto il
livello tecnico della squadra.
Va evidenziato in questo senso il fatto che se fosse già stato introdotto in passato un
rigido sbarramento nell’utilizzo delle atlete straniere nei nostri campionati, quale
quello che la Federazione vorrebbe adottare, ciò non avrebbe consentito ad atlete del
calibro di Aguero e Costagrande di dare il supporto ai grandi risultati della nostra
Nazionale, composta da atlete cresciute nel nostro Campionato.
Quanto al rapporto tra Club e Nazionale, va ricercato un giusto equilibrio tra le
diverse esigenze. Per questo serve un confronto rispettoso dei diversi ruoli, dei
diversi interessi, costante, pacato, sereno e costruttivo fra Lega e Federazione,
nell’interesse dell’intero movimento. Occorrono protocolli operativi che regolino al
meglio la necessaria sinergia fra i Club e le Nazionali, a cominciare da Schede Atlete
sullo stato di salute delle giocatrici redatte da preparatori atletici, medici, fisioterapisti
della Nazionale e dei Club di cui si debbono conoscere i relativi nomi e cognomi,
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proseguendo poi con le modalità di convocazione (nella forma scritta), definizione dei tempi di impiego delle giocatrici in nazionale e delle relative tutele assicurative. A questo proposito deve essere introdotto da parte della Federazione uno strumento assicurativo flessibile, sulla base di un valore medio di mercato delle singole giocatrici, per risarcire i Club, almeno parzialmente, nel caso di infortunio di una atleta. Per le atlete straniere convocate nelle rispettive nazionali sarebbe opportuno che la Fipav sollecitasse l’applicazione di tale tutela anche da parte delle altre federazioni estere.
In caso di infortunio prolungato il Club danneggiato deve poter disporre all’occorrenza di una Wild card per la sostituzione dell’atleta in ogni momento (oppure introdurre le stesse regole della Lega maschile).
Occorre altresì, per dare certezza agli sponsor, che la Federazione, magari di concerto con le altre federazioni estere, chieda con forza alla FIVB una razionalizzazione dei calendari internazionali, mettendo fine alla sempre maggiore compressione dei campionati nazionali che danneggia fortemente quanti investono nei Club e sottopone le atlete a ritmi insostenibili.
I Club di serie A sentono la necessità di uno snellimento burocratico delle pratiche federali per il tesseramento di atlete italiane e straniere. Per questo suggeriscono l’adozione di una corsia dedicata per la verifica e il controllo del tesseramento, prevedendo che il previsto nulla osta al tesseramento delle atlete sia comunicato con congruo anticipo (15/30 giorni). Chiedono inoltre che la Fipav favorisca l’introduzione presso le Federazioni estere per il rilascio delle liberatorie per mezzo del silenzio-assenso passati 7 giorni dalla richiesta.
Alla Federazione si chiede inoltre di far presente alla Cev la necessità di migliorare la visibilità e ridurre i costi delle competizioni europee per Club, le quali hanno una potenzialità enorme, considerata la larga diffusione del volley nel continente, ma non sono promosse e gestite con efficacia e dinamicità: conferenze stampa internazionali, piani di comunicazione e marketing, diffusione media, programmazioni televisive. Dalla Cev arrivano solo regole e nessun progetto, senza che siano mai coinvolti in nessuna maniera i Club.
Per affrontare, studiare, approfondire tutti questi argomenti, chiediamo per prima cosa la formazione di un tavolo permanente tecnico, composto da rappresentanti di Lega e Fipav. Successivamente chiediamo un incontro ufficiale fra Lega e Federazione con i rispettivi presidenti per definire le proposte da portare in Consiglio Federale.
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Riassumendo, la Lega Pallavolo Serie A Femminile, con voto unanime di tutti i club riuniti in Assemblea il 21 novembre, chiede alla Federazione Italiana Pallavolo di aprire un immediato confronto sui seguenti punti:
A – Campionati minori e giovani atlete italiane e straniere
1. riforma dei campionati minori; 2. collaborazione Lega/Federazione per la creazione di un percorso formativo per i settori giovanili dei Club di A; 2. divieto di rappresentanza di atlete Under 18 per i procuratori; 3. parificazione status delle atlete Under 22 straniere alle Over 22 straniere;
B – Rapporti Nazionale/Club 1. protocollo operativo Nazionale/Club che disciplini relazioni e sinergie (schede atlete, riferimenti, nomi e cognomi degli interlocutori); 2. definizione di modalità e tempi dell’impiego delle atlete nelle squadre nazionali (convocazione scritta alle atlete e richiesta scritta ai club); 3. polizza assicurativa a tutela del Club per infortuni di atlete in attività delle squadre nazionali;
C – Rapporti Fipav/ Fivb Cev
1. snellimento burocratico per tesseramento atlete italiane e straniere. Introduzione presso Federazioni estere per le liberatorie delle atlete del silenzio-assenso;
D – Calendari internazionali 1. razionalizzazione dei calendari internazionali per la tutela dei campionati nazionali e per la tutela delle atlete e della loro salute;
E – Competizioni europee per Club 1. definizione condivisa di regole e modalità di gestione; 2. miglioramento della visibilità; 3. riduzione costi e ricerca di sinergie;
I Club di Serie A consorziati alla Lega Pallavolo Serie A Femminile danno mandato al Presidente e al Consiglio di Amministrazione di intraprendere tutte le azioni più idonee per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati.