Beach> Giulia Momoli, frammenti tricolore

I campionati indoor sono ormai iniziati e molti degli atleti che in estate sudano sotto il sole hanno archiviato (a malincuore, lo so!) infradito, costume e pareo. Vediamo di ripercorrere insieme la mia stagione di Beach Volley: vi racconterò degli episodi che hanno segnato questi mesi, consideratele delle cartoline colorate per mantenere vivo il nostro bellissimo sport nonostante l’avanzare dell’autunno.
Eccovi la prima.
Vi avevo lasciati nel bel mezzo del campionato del mondo, al Grande Slam di Pechino. Il World Tour è proseguito tra Mosca e la suggestiva cornice del Foro Italico a Roma per poi approdare a uno dei momenti focali del nostro cammino: le finali di Continental Cup e World Cup, tornei svoltesi in Russia, che prevedevano lo schieramento di due squadre per nazione e che hanno assegnato rispettivamente uno e due posti per Londra.
L’esito lo ricorderete, io e Daniela abbiamo sconfitto Uruguay, Kenya, Svizzera e Cina vincendo il girone e poi perso 2 a 1 la finale contro l’Olanda: abbiamo visto sfumare davanti ai nostri occhi la possibilità di partecipare ai giochi ma, nonostante la delusione per non aver centrato il nostro grande obiettivo olimpico, ricordo nitidamente le forti  sensazioni provate in quelle due settimane. Non vi nascondo che a livello emotivo quelli sono stati alcuni dei giorni che ricorderò più intensamente di tutta la mia carriera di atleta. Vincere le nostre partite, poi il golden set… ogni incontro era fondamentale per passare alla squadra successiva: che grinta, che carattere, che gioia!

Mi ero appuntata qualcosa nella settimana della World cup. Lo condivido con voi nella speranza di riuscire a farvi capire quanto sia stato raro vivere quel momento sportivo:
“Continuo a sognare, a dirci che ce la possiamo fare.  Questo torneo, come quello della scorsa settimana (Finale della Cev  Continental Cup) mi resterà nel cuore più di tanti altri. Come canta Eminem ‘If you had one shot, one opportunity to seize everything you ever wanted, one moment, Would you capture it or just let it slip?’ (Se tu avessi un colpo, l’opportunità di avere tutto quello che hai sempre voluto, un momento, lo cattureresti al volo o lo lasceresti scivolare via?): 12 squadre, due gironi da 6, le prime due di ogni girone si incroceranno, le vincenti staccheranno il biglietto olimpico.
E’ pazzesca l’energia che avverto, sono consapevole di vivere un’occasione e ogni partita ha un carico emozionale notevole. So di dover dare il massimo in ogni punto, ancor più del massimo che richiedo a me stessa normalmente. Giochiamo con Vicky e Laura; si, si gioca per Team: ogni nazione schiera le sue due squadre, ma so che siamo io e Daniela a dover fare la differenza.
E’ magico, surreale, sento Londra ad un passo da noi. Sento che possiamo farcela, sento che siamo all’altezza, che lo meritiamo.
Dentro ho molto e spero di riuscire a metterlo in campo. Non so cosa succederà, ma nella mia mente continuo a visualizzare scene vincenti. Combatterò  contro tutti i miei limiti…”
Avrei voluto che quei giorni non finissero mai, giorni in cui ti stai giocando una grande opportunità, giorni in cui sei concentrato, determinato; dove scavi dentro te stesso dandoti solo messaggi positivi, motivanti. Giorni in cui sogni ad occhi aperti e in cui senti in ogni cellula del tuo corpo che l’obiettivo per cui hai duramente lavorato negli ultimi anni è lì, ad un passo da te. E’ alla tua portata, è alla portata di chi gestirà al meglio le proprie emozioni. Perché certo, la tecnica fa la differenza, ma in tornei come questo, dove ti giochi il “dentro o fuori”, cuore e lucidità contano più di ogni altro aspetto.
E, come mi ero promessa di fare, ho vissuto tutto al 100%.
Cosa rimane? Amarezza per non essere stata più brava a gestire l’attimo. Consapevolezza di aver giocato un ottimo torneo e delle grandi partite che mi hanno permesso di arrivare a quella finale e senza le quali non saremmo arrivate fino a quel punto. Orgoglio per avercela messa tutta ed averci creduto fino alla fine. Soddisfazione per sapere guardare il passato a testa alta.
Lo sport è questo: vittoria e sconfitta. Magia e delusione.
Ma quando si rimargineranno le ferite, la cicatrice del tuo indimenticabile percorso prenderà la forma di una parola che non potrai mai dimenticare… CORAGGIO.
Alla prossima!
Momi