A2M> Sora-ARRIVEDERCI ZURDO! Santiago Darraidou è tornato in Argentina

Carla De Caris 
Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Era fine giugno quando Santiago Pedro Darraidou, “El Zurdo”, decidio rematar en Sora entrando a far parte della grande famiglia della Globo Banca Popolare del Frusinate e a far coppia con Mario Scappaticcio per una diagonale terribile, esperta e soprattutto votata all’attacco, ma purtroppo così non è andata. Questo di certo non è stato il suo anno più fortunato pallavolisticamente parlando in quanto si è trovato a fronteggiare innumerevoli infortuni: chi non ha ancora in memoria la prima partita del Memorial “Nonno Gino” dello scorso 8 ottobre contro la nazionale del Qatar quando l’opposto argentino si procurò una lussazione esposta del quinto dito della mano sinistra? Ma ora non gli basterà la sua caparbietà e la fisioterapia di Antonio Ludovici e Luigi Duro per fare come allora un recupero “record”, questa volta dovrà ricorrere a un intervento chirurgico. Mercoledì 9 febbraio, durante il secondo set della gara con la Che Banca! Milano, Santiago Darraidou abbandona il campo dolorante alla spalla. “Sono andato ad attaccare questa palla cercando di prenderla il più in alto possibile perché era un po’ troppo in la e ho sentito una fitta dietro la spalla. Sono rimasto comunque in campo ancora per qualche scambio ma alla fine non ce l’ho fatta perché il dolore aumentava e non mi permetteva più di gestire il colpo d’attacco come avrei voluto e quindi ho chiesto a coach Gatto di autorizzare il cambio”.
Sono passati giorni senza che si avessero notizie certe sulle sue reali condizioni in quanto “lo staff medico mi ha fatto fare tutti gli accertamenti del caso ma dalla risonanza magnetica non emergeva nulla di preoccupante. Il male continuava a esserci così siamo andati più in fondo alla questione e con un’altra risonanza, sta volta con il contrasto, è venuto fuori che ho una “Slap””. La SLAP lesion è una lesione della porzione superiore del cercine glenoideo dove si inserisce il tendine del bicipite. “Fortunatamente la mia slap è del tipo 1 cioè quello più basso dove il bicipite non ha subito danni ma la lesione è rappresentata dalla frammentazione e degenerazione del cercine e quindi, teoricamente, l’operazione potrebbe essere più semplice. Confido nel fatto che dopo 60/70 giorni dall’intervento potrò cominciare a toccare la palla ed entro 4 mesi sarò in forma, questo è il mio obiettivo”.
La notizia però non arriva da sola perché El Zurdo, questo il soprannome che gli hanno affibbiato i colleghi della nazionale argentina in quanto è stato l’unico mancino di cui si abbia nota nella storia della nazionale del suo paese, per subire l’intervento chirurgico tornerà a Buenos Aires. “Ho deciso di farmi operare nel mio paese, in Argentina, perché li c’è un chirurgo di fiducia, un medico in gamba che è intervenuto chirurgicamente su tanti pallavolisti miei connazionali che giocavano in giro per il mondo e che comunque sono tornati da lui compresi i compagni della nazionale. Per questo devo ringraziare la società che mi ha lasciato libero di scegliere il chirurgo e poi ha sostenuto la mia decisione di operarmi in Argentina. Così tra poche ore io la mia famiglia, mia moglie Lucretia e il piccolo Pedro, saliremo su un aereo che ci riporterà nella nostra nazione dove atterreremo a Buenos Aires alle 4 del mattino e alle 8,30 ho già appuntamento in ospedale per sottopormi a tutti gli esami pre-operatori. Questa scelta è stata veramente sofferta ma alla fine assieme a Lucretia abbiamo preso questa decisione davvero a malincuore, ma come si dice qua in Italia – la salute prima di tutto. Noi volevamo veramente restare! Mi dispiace moltissimo non poter finire il campionato e soprattutto andare via in questo momento negativo in cui le cose non vanno molto bene, ma sono sicuro che al più presto tutto tornerà come prima. È vero che la sfortuna ci ha perseguitato in special modo in un periodo del campionato in cui c’erano da affrontare le prime della classe e con cinque o sei infortunati è stato difficile, anche per il mister, perfino fare allenamento. Ma io ci credo nella mia squadra e sono sicuro che faranno un bel play off”.
La partenza è vicina e i bagagli della famiglia Darraidou sono tutti pronti, ma c’è qualcosa che Santiago non potrà portare con se fisicamente ma solo nel cuore: “Lascio un gruppo fantastico, e non lo dico per piaggeria ma perché ho veramente un rapporto spettacolare con tutti i ragazzi, con entrambi i mister, con Gigi-fisio, con Carla, con lo scout, con Adi, con Franco, insomma con tutto lo staff viaggiante per non parlare di Alberico. Ma anche con tutto il resto della società che ha accolto me e la mia famiglia in modo meraviglioso e ci ha fatto sentire meglio che a casa nostra. In più la città di Sora è molto bella, qui si vive bene, in tranquillità e abbiamo trovato molti amici. Però la “cosa” che resterà per molto tempo, perché ce la lasceremo io e tutta l’Argos Volley, è una porta aperta! La società, nelle persone del patron Giannetti, del DG Alberico Vitullo e del presidente Enrico Vicini, si sono comportati in modo meraviglioso verso di me e verso la mia situazione. Io conosco il mondo della pallavolo a livello quasi internazionale e posso garantirvi che altre società non avrebbero mai preso la decisione di non toccare il contratto ma di rispettarlo così come lo si era firmato a inizio stagione. Gino Giannetti mi ha detto delle parole che rimarranno per sempre dentro di me – a Sora i contratti si rispettano. Ci sono tante società che non lo fanno, lasciando il giocatore in mezzo a una strada, infortunato, senza cure e senza soldi. Invece Gino e tutta la sua società sono persone diverse, persone per le quali la parola è più importante di mille contratti firmati. Questa è una cosa importante, per me perché mi da la tranquillità e la serenità giusta per poter intraprendere il mio percorso operatorio e riabilitativo, e per la pallavolo in generale perché dimostra che la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora è una società seria come ce ne sono poche i giro. Tutto ciò fa crescere in me ancor di più la voglia di voler tornare a giocare a Sora”.
Dichiarazioni importanti queste che rendono merito all’onestà e alla serietà dell’operato dell’Argos Volley, ma è quasi ora di andare per la famiglia Darraidou e quindi ci resta solo il tempo dei saluti. “Prima di partire vorrei dire a tutte le persone che sono vicine alla mia squadra e che tifano per la Globo, di stare tranquilli e di continuare a fare quello che hanno sempre fatto per noi perché questo periodo di sfiga finirà. La squadra c’è e ognuno dei miei compagni ha la forza e la voglia di riprendersi tutto quello che queste situazioni avverse ci hanno fatto lasciare indietro. Mentre ai miei compagni voglio ancora ribadire che sono un gruppo fantastico e voglio ringraziarli di essere stati sempre al mio fianco in ogni circostanza. Credo che loro meritano qualcosa di importante perché sono veramente un gruppo. Sono stati capaci di restare uniti in questo momento negativo, non è mai successo che si litigasse tra di noi ma tutti insieme abbiamo risolto problemi, passato attraverso tempeste e ora ne verranno fuori alla grande. Non è facile trovare un gruppo così e io sono stato fortunato a farne parte…Grazie a tutti per quello che mi avete dato e fatto vivere!”
La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora e tutta l’Argos Volley saluta affettuosamente il suo campione ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per la sua squadra, augurandogli una pronta guarigione in attesa di rivederlo sui campi e chissà se con la faccia fatta a scacchi dalla rete oppure no…