Italy 2014, anche la Croazia è una pratica semplice

Croazia – Italia 0-3 (24-26/15-25/11-25)
Croazia: Usic 8, Grbac 1, Jelic (L), Cutuk, Jerkov 6, Milos 3, Popovic 4, Fabris 8, Klari, Brcic 2, Poljak 10, Usic (L). All.: Vercesi
Italia: Signorile , De Gennaro (L), Folie , Centoni 9, Chirichella 9, Piccinini 12, Arrighetti 3, Lo Bianco, Del Core 2, Bosetti , Diouf 10, Costagrande 11. All.: Bonitta
Arbitri: Al Rousi (UAE) – Perez (CUB)
E sono due! L’Italia, dopo il riscaldamento tunisino, fa sua anche la sfida con la Croazia. Autolesionismo in avvio, poi la dimostrazione che la Nazionale può contare su di un gruppo compatto e che offre tante valide soluzioni alternative. Diouf e Costagrande entrano in corsa e la fanno da padrone, spingendo l’Italia alla seconda vittoria mondiale.
Turno di riposo per la Ferretti nel valzer del palleggio, tocca alla Lo Bianco prendere in mano le azzurre contro la Croazia nella sfida della seconda giornata di gare; un incontro che innalza l’asticella delle difficoltà nel cammino della Nazionale nella prima fase mondiale. Piccinini e Centoni partono con il piede giusto trovando traiettorie e punti che valgono un vantaggio all’apparenza sin troppo agevole; l’incantesimo si spezza a metà parziale quando Poljac e Senna suonano la carica. Un blocco tanto improvviso quanto inspiegabile, la ricezione evapora, l’attacco latita, la difesa non è pervenuta. Bonitta corre ai ripari con Signorile, Diouf e Costagrande; è il paracadute che frena lo stallo e permette di riprendere decisamente quota. Il muro della Chirichella e della Diouf ribalta le sorti del set quando tutto sembrava perduto, sul filo di lana lo scatto di reni della Piccinini, suo l’ace che restituisce il sorriso dopo il terrore. Al rientro in campo Bonitta conferma la fiducia alla Diouf ed alla Costagrande, e la risposta non può che dargli ragione; le azzurre sembrano essersi sbarazzate di un peso e la fluidità del gioco ne guadagna, così come l’efficacia in tutti i reparti. Il secondo set è colorato di azzurro brillante, con le croate sempre in affanno ed a distanza di sicurezza. Uno-due che mette le ali e spezza la resistenza croata. La ripresa delle ostilità è tutta di marca italiana con un 6-1 segna definitivamente la sfida; le azzurre possono permettersi di oliare i meccanismi protette dalla barriera quasi insuperabile di Diouf, Cirichella e Costagrande. Tutto scorre fluido e senza intoppi, l’Italia approda in porto con facilità, senza scossoni; il muro finale della Centoni apre ufficialmente il capitolo di gara tre .

Marco Benedetti