CM> Genzano, un lungo brivido in fondo al cuore. E’ ancora B!!

Dopo tre anni i biancazzurri tornano nella Serie superiore. Superato lo Zagarolo nella Finale dei Play Off davanti ad un pubblico strabocchevole.

LIBERTAS GENZANO – ZAGAROLO 3-0
(25-21; 25-23; 25-20)
LIBERTAS GENZANO: Ciccarelli, Franceschetti 13, Imbesi 7 , Fattori Matteo (cap.), Dominizi 1, Ponticorvo 3, Marinelli Luca 10, Pinato 2, Furzi, Vasile, Recano, Mascetti (libero) – 1° All.: Iezzi – Dirigente: Mancini D.
Aces: 1 – Muri punto: 3 – battute sbagliate: 9
GSDP ZAGAROLO: Antonacci, Baldini F., Baldini L., Bartolini, Cirulli (cap.), Fiorito, Popek, Sabbi P., Salvatore, Susca, Zagaria, Orlandi (libero) – 1° All.: Scalabrella – 2° All.: Rizza
Durata incontro: 1 ora e 21 minuti – Durata set: 25 – 30 – 20 minuti
Arbitri: Simone Chirieletti e Massimo Dentoni di Roma
Segnapunti : Michaela Pennacino
Spettatori : circa 320 sugli spalti e circa 100 fuori
Time-out: Genzano 2-1-1, Zagarolo 2-2-2 –
Note: Ammonito con cartellino giallo n. 9 dello Zagarolo, Baldini L. ad inizio del 3° st sul punteggio di 0-0
Alle ore 19.21 di sabato 28 Maggio 2016 il fendente in diagonale da posto 4 di Federico Franceschetti ha consacrato in modo ufficiale il ritorno della Libertas Genzano nella Serie B Nazionale della Pallavolo. Ed ha dato la stura ai festeggiamenti in campo con spumante, baci, abbracci, lacrime e maglie sudate che volavano in aria e verso gli spalti. Tribune stracariche di tifo di entrambe le parti, con circa 320 persone sugli spalti ed almeno altri cento supporters ed appassionati al di fuori dell’impianto che premevano per entrare ma a cui la Questura ed i Carabinieri, allertati per l’evento, hanno impedito di entrare per motivi di sicurezza. Prima della gara, bandito dalle Forze dell’Ordine l’uso di trombette, tamburi e tavolette di legno per il tifo sonoro per evitare che fossero usate quali corpi contundenti atti ad offendere in caso di nervosismo eccessivo tra le opposte tifoserie. Una platea straordinaria per una gara emozionante sin dalla prima palla e diventata spettacolare con colpi di attacco, di difesa, di contrattacchi, di battute, muri e quanti altri fondamentali della disciplina. Pubblico locale accorso in massa a sostenere con tutti i mezzi vocali consentiti, nonostante il grande richiamo esterno della storica Infiorata genzanese. Tifoseria avversaria proveniente da Zagarolo ugualmente numerosa e presente che ha fatto di tutto per fare sentire la propria voce ma spesso è stata sovrastata dalla passione e dall’incessante urlo della tribuna di casa, trascinate da un encomiabile gruppo di giovanissime tesserate della Società castellana, che mai hanno smesso di cantare e gridare slogan da tifo calcistico.
Una Finale tirata, bellissima, emozionante, trascinante e coinvolgente cui nessuno degli astanti si è potuto sottrarre, anche se lo avesse voluto, perché coinvolto dall’onda travolgente del tifo. Grandi protagonisti gli atleti di entrambe le formazioni giunte a quest’ultimo atto della lunghissima stagione agonistica, iniziata con gli allenamenti nell’ultima settimana di Agosto dello scorso anno solare e che ha visto la parola fine scriversi a chiare lettere solo quando l’ultima palla dell’ultima gara è caduta a terra. Genzano e Zagarolo, degnissimi rivali di quest’ultimo atto stagionale, con i loro atleti, ed i loro supporters da accomunarsi in un lungo, caldissimo applauso, tutti indistintamente, per quanto da loro espresso e mostrato in 9 interminabili mesi di agonismo sportivo e corretto, densi di risultati ad altissimo livello per la categoria. Zagarolo è giunta alla Marchesi con credenziali validissime, proveniente da una lunghissima serie di vittorie e di imbattibilità. Terminata seconda nella Regular Season, a sole due lunghezze dalla leader Genzano, la formazione allenata da mister Scalabrella ha poi raggiunto la Finale dei Play Off superando in sequenza SG Volley Roma (3-2), Villalba (3-2) e Roma 12 (3-0). La Libertas invece ha vinto il girone B regionale della Serie C, successo che per la prima da almeno 25 anni a questa parte non ha concesso alla prima classificata di accedere direttamente alla Serie superiore in virtù della riforma dei Campionati Nazionali adottata dalla Federvolley, che dalla prossima stagione vedrà non più le categorie B/1 e B/2 maschili, ma bensì un’ unica Serie B a livello Nazionale, con quote di cauzione, iscrizioni, tasse gara ed altro – si riferisce – a costi elevatissimi e molto probabilmente, per molti, inaccessibili. Quindi i genzanesi, come da regole di Indizione, hanno dovuto affrontare – è storia recente – la vincente dell’altro girone (A) il Tuscia Viterbo. Vittoria dei viterbesi in gara 1 per 3-0, rivincita dei castellani in gara 2 per 3-1 e “bella” mercoledì scorso alla palestra Marchesi della cittadina genzanese, vinta al fotofinish dai viterbesi per 3-2, in un match dispendiosissimo, specie per i padroni di casa, durato 2 ore e 35 minuti. Sabato 28/5, quindi ultimo confronto per acciuffare l’ultimissimo posto per salire sul treno della Promozione in Serie B per la prossima stagione 2016/2017. Gli atleti biancazzurri, giunti all’ultimo appuntamento letteralmente con i cerotti, problemi a gambe, schiena e braccia, con defezioni nell’organico (Simone Fattori e Gabriele Corsetti) e febbre finale per Flavio Ciccarelli (39 gradi la sera prima e debilitatissimo, ma presente, per un piccolo spezzone di gara, in campo). Alla fine ha prevalso la grinta, la determinazione, la rabbia, la grande forza di non mollare mai, il cuore, l’esperienza dei veterani in campo come Federico Franceschetti, autentico trascinatore della squadra, Matteo Fattori, immarcescibile capitano, l’intramontabile highlander Carlo Dominizi, ed il libero Mauro Mascetti. Tutti insieme hanno preso per mano i giovani Nicolò Imbesi, Luca Marinelli, l’ultimo arrivato l’Under 19 Alessandro Pinato, più Matteo Furzi, da una paio di anni affacciatosi nel volley. Ed ancora Marco Vasile, sempre pronto anche a dare una mano come Fisioterapista, sua professione nella vita civile ed i giovanissimi Under, Matteo Gambino e Gabriele Recano e li hanno letteralmente portati al grande traguardo finale. Bravissimo il coach Valerio Iezzi a condurre questo gruppo dalla fine dell’Agosto scorso fino all’exploit di ieri. Soprattutto dopo la sconfitta al tie-break (12-15) di mercoledì passato contro il Tuscia Viterbo, il morale dell’ambiente e i ragazzi era abbastanza provato, con la prospettiva non rosea di vedere sfumare proprio sul classico filo di lana il sogno a lungo coltivato (i biancazzurri sin dall’inizio sono stati in testa alla graduatoria, con una piccola défaillance nel finale, presto sanata). Fondamentale nel contesto il supporto del Vice coach, il citato Carlo Dominizi, che quest’anno, oltre a fare da Secondo in Prima Squadra, ha guidato con soddisfazione i Gruppi giovanili, portando alcuni elementi ad aggregarsi all’Organico della Serie C. Nei ringraziamenti finali vanno accomunati ovviamente il Dirigente Accompagnatore Massimo Sorace, il Presidente Marcello Federico e l’intera Dirigenza della Società.
L’ultima settimana nello specifico, da sabato scorso a ieri, è stata pesantissima, sia fisicamente che mentalmente con tre Finali in pratica nel brevissimo arco di sette giorni, con pochissime possibilità di recupero. Tre match-point per la Libertas, sempre sul filo del rasoio che, indipendentemente dai risultati del campo, hanno richiamato alla storica Marchesi più di 900 presenze, come detto, con circa 100 aspiranti spettatori che sabato sono rimasti purtroppo fuori l’impianto, per mancanza materiale di posti occupabili, avendo superato la disponibilità e per motivi logici di sicurezza imposti dalla Questura.
Dopo questa ampia premessa, doverosa quanto imprescindibile nell’ottica globale dell’impresa, dovremmo fare qualche accenno alla gara nello specifico. Senza dilungarci – come vorremmo – nei particolari, per non essere logorroici e “pallosi” ma solo per dovere di cronaca. Genzano partiva con la formazione base, con Ciccarelli in panchina causa postumi febbrili. Ponticorvo e Pinato dunque al centro, Matteo Fattori in cabina di regia, Nicolò Imbesi in diagonale quale opposto, Federico Franceschetti e Luca Marinelli alle bande con Mauro Mascetti nelle mansioni di libero, a completare lo schieramento. Tribune strapiene e ritardatari fuori, come da copione. Set iniziale, fase di studio e di equilibrio, sebbene le due compagini si siano studiate ampiamente sui video. Poi Zagarolo attua il primo strappo (7-12). La Libertas non accusa il colpo e, dopo il time-out, riparte a testa bassa. Al punto numero 16 l’aggancio è cosa reale. Altri due punti nel proprio carniere e si è sul 18-16, con un parziale di 5-0. Il resto è gestione del cambio palla e si chiude sul 25-21 per i locali, tra il tripudio del pubblico di colore biancazzurro. Nella seconda frazione di gioco la reazione dei prenestini non si fa attendere ma i ragazzi del Genzano mantengono, pur nella concitazione del gioco, sangue freddo e testa ferma sulle spalle. Cambi continui nelle file dello Zagarolo effettuati dal coach ospite per mischiare le carte e nel tentativo di arginare l’onda lunga, travolgente e cavalcante dei padroni di casa. Nella fattispecie i biancazzurri riescono sempre a mantenere un minimo di lunghezze di vantaggio, gli avversari si avvicinano un paio di volte pericolosamente (19-18 e 22-21) e tentano il sorpasso che riaprirebbe la disputa nel computo dei set. Ma la loro speranza viene vanificata alla fine da una schiacciatona di Luca Marinelli che va a spolverare la linea di fondo in posto 5 avversario. 25-23 e 2-0 per Fattori e compagni, con le piccole fans letteralmente in delirio al passaggio dei propri beniamini sotto gli spalti, al cambio di campo. Gioco numero 3. Qui si gioca praticamente la stagione delle due antagoniste. Zagarolo parte con il sangue (agonistico) negli occhi. In breve gli ospiti volano sul 2-7. Coach Iezzi, preoccupato, chiama il time-out discrezionale. Al rientro Carlo Dominizi si getta nella mischia, accompagnato nel suo ingresso dall’ovazione della tribuna amica. Forse anche il suo mettere i piedi in campo, ha l’effetto di una scossa nei ragazzi in maglia biancazzurra. Ed un brivido lungo, da far venire la pelle d’oca a tutto l’ambiente. Il “vecchio” leone di mille battaglie, provoca una scarica di adrenalina in squadra e supporters, stile ultimo Totti. Basta vedere i numeri sul tabellone luminoso, che corrono veloci dalla parte dei locali. In un batter d’occhio il display recita 13-13. Anche in questo set, i giochi sono riaperti. Sull’abbrivio della spinta emotiva e sulla carica agonistica derivante, Genzano prova a mettere la testa fuori. 17-16, 19-16 firmato Marinelli. Zagarolo è sotto anche mentalmente. Chiama tempo. Genzano con gli occhi di tigre, infierisce ed è 21-18, vergato Imbesi e Marinelli. Ancora cambi a ripetizione nelle file ospiti. Il tecnico le tenta tutte, sente che è sull’orlo del baratro, si affida alle risorse della disperazione. Il pubblico ospite che ha sempre sostenuto con calore i suoi fans, è ammutolito. Si aggrappa a qualche decisione arbitrale, ritenuta dubbia. Ma niente da fare. Libertas concentratissima, cuore, cervello, anima e corpo, un tutt’uno puntati all’obiettivo finale, non molla nulla, nemmeno gli sputi, come si dice in gergo pallavolistico. Zagarolo è in confusione, sbaglia, 22-19. Ed allora giù, tutto d’un fiato, la lama biancazzurra affonda (sportivamente, s’intende) nell’anima del rivale alle corde. La tribuna è una santabarbara pronta ad esplodere all’ultimo colpo, quello vincente. Si va avanti palla su palla, con il cuore in gola. Centinaia di occhi seguono l’evoluzione della palla, da una parte all’altra della rete, stile tennis. Siamo sul 23-20. Chi si prende l’onere, il peso psicologico e la responsabilità di affondare la lama letale, di condurre la barca in porto?. Ma si, lui, la “Faina”, il Terminator”, sciabola in resta “Fede” Franceschetti. Il punto numero 24 porta la sua firma indelebile. Ed anche quello conclusivo, il numero 25 (contro i 20 dei rivali) è da scrivere negli annali del Club a Lui. Diagonale vincente da posto 4, sotto la tribuna, colpo difficile, quasi di fianco all’arbitro. Il suo fendente diretto a posto 6 della difesa avversaria viene deviato da un atleta zagarolese nell’estremo tentativo di intercettare la traiettoria e rendere la palla rigiocabile. Ma termina, purtroppo per il difensore e per la sua squadra, deviato in fondo alla parete della Marchesi. Il resto è storia immaginabile. Tutta la tribuna amica, che già era in piedi con le mani all’altezza del viso, vibranti dopo il penultimo punto è già giù in campo a tributare il doveroso abbraccio ai grandi protagonisti della serata e dell’intera annata. Acqua, spumante, striscioni, abbracci, lacrime chi più ne ha più ne metta, docce d’acqua gratuite a chiunque avesse la sventura di aggirarsi nei paraggi, sul taraflex della palestra, dal lato dei vincitori. La consueta scena di fine stagione quando una formazione, una Società, raggiunge un ambito traguardo, a lungo sognato, tra difficoltà, sofferenze, problemi, questioni. In un attimo magico si dimentica tutto e ci si abbraccia e si piange, come bambini. “Tu chiamale se vuoi, emozioni” cantava qualche anno fa il nostro corregionale Lucio Battisti. E’ bello quando accade e lo vedi, è ancora più bello quando l’evento ti coinvolge personalmente e lo condividi, dopo che si è vissuto per un anno fianco a fianco, giorno per giorno vicino ai ragazzi, hai provato i lori problemi, le loro ansie, tirando sempre avanti contro tutto e tutti.
Guardiamo avanti. Adesso è ora di festeggiare.
La Libertas Genzano è tornata in Serie B, lasciata nel 2013 non sul campo, non per demeriti sportivi.
A tutto l’altro ci si pensa da lunedì.

Danilo Mancini
Ufficio Stampa

nella foto: tifosi, atleti, dirigenti ed appassionati: Un giorno indimenticaBile