Si è chiusa con il trionfo del Brasile la Grand Champions Cup 2017

I verdeoro campioni olimpici a Rio 2016, vincendo l’ultima gara con il Giappone, hanno raggiunto gli Azzurri come numero di successi e come punti conquistati, ma li precedono in virtù del quoziente set. All’Italia di Gianlorenzo Blengini (l’unica ad aver battuto i brasiliani nel torneo) rimane una brillante medaglia d’argento e la soddisfazione di aver giocato un torneo di altissimo livello. Per l’Italia è la quarta medaglia in altrettante partecipazioni: oro nel 1993, bronzo nel 2005, bronzo nel 2013 e appunto argento nel 2017
12 settembre Nagoya: Francia-Brasile 0-3; Italia-Iran 2-3; Giappone-Stati Uniti 0-3.
13 settembre Nagoya: Brasile-Italia 2-3; Iran-Stati Uniti 3-2; Giappone-Francia 0-3.
15 settembre Osaka: Iran-Brasile 0-3; Francia-Stati Uniti 0-3; Italia-Giappone 3-1.
16 settembre Osaka: Stati Uniti-Brasile 2-3; Francia-Italia 1-3; Giappone-Iran 1-3.
17 settembre Osaka: Italia-Stati Uniti 3-1 (25-22 25-22 23-25 29-27), Iran-Francia 3-2 (38-36 25-23 22-25 25-27 15-11); Giappone-Brasile 0-3 (15-25 17-25 22-25).
Classifica: Brasile 4v 12p (quoziente set 2,800) Italia 4v 12p (q.s. 1,750); Iran 4v 9p; Stati Uniti 2v 8p; Francia 1v 3p; Giappone 0v 0p.

Grand Champions Cup – L’Italia fa poker (3-1 agli Usa)

Una splendida Italia chiude la Grand Champions Cup battendo gli Stati Uniti, mandando in archivio un poker di vittorie ed una medaglia. Di che colore? Dipende dal risultato della gara che chiude il torneo ad Osaka Giappone-Brasile, che si gioca nella tarda mattinata italiana: se vincono i sudamericani sarà d’argento. Altrimenti…
Si è concluso con una grande vittoria un torneo da ricordare. Questa Italia, partita per il Sol Levante con ancora nella testa l’eliminazione nei quarti degli Europei, ha saputo rigenerarsi al suo interno, a trovare nei grandi avversari che ha incontrato gli stimoli necessari per tornare a credere nei propri mezzi, per tirar fuori tutto quello per cui aveva lavorato intensamente in estate, per riportare il tricolore a sventolare sul pennone di una premiazione.
La partita finale contro gli Stati Uniti, era difficile sin dall’inizio (tra l’altro gli americani stanno raggiungendo il massimo della forma in vista delle qualificazioni mondiali), diventata ancora più complicata perché di fatto si era trasformata in una finale. L’Italia l’ha vinta con la tecnica dominando i primi due parziali, la chiusa con la testa nel quarto quando le tossine delle tante gare ravvicinate stavano invadendo i muscoli.
Un risultato importante per la nazionale azzurra maschile, che chiude una stagione altalenante in maniera super, vincendo 4 gare su 5 in una manifestazione che non a caso si chiama Grand Champions Cup.
L’Italia ha giocato un primo set esemplare, ha allungati nel momento giusto (16-12) ha saputo ritrovarsi quando con grande sforzo gli Stati Uniti erano tornati a meno 1, chiudendo senza soffrire.
Una volta in vantaggio la squadra di Blengini ha continuato a macinare il suo gioco, difendendo tantissimo (che bravi in questo fondamentale Colaci e Giannelli) attaccando con puntualità con le bande Antonov e Lanza, generoso come un capitano in campo deve fare, ma anche con Mazzone e Piano. Vettori marcato “stretto” dal muro Usa, non si mai lasciato andare e si è reso utile al servizio ed a muro, ma anche con salvataggi difensivi.
Nel secondo l’Italia ha dovuto lottare per scrollarsi di dosso gli americani, ma quando lo ha fatto è stata perentoria ed è arrivata al 2-0. Nel terzo il ritmo è calato, Anderson e compagni ne hanno approfittato nella fase centrale per mettere le basi del 25-23 con cui hanno tenuto vivo il match. Il quarto è stato degno di una grande partita di un torneo di livello mondiale: l’Italia ha rimontato da uno svantaggio di 14-11, si è portata avanti ed ha chiuso al secondo match-point dopo aver annullato tre palle del 2-2.
ITALIA-STATI UNITI 3-1 (25-22 25-22 23-25 29-27)
ITALIA: Giannelli 1, Lanza 16, Piano 8, Vettori 12, Antonov 14, Mazzone 9. Colaci (L). Spirito 1. Non entrati: Buti, Ricci, Botto, Randazzo, Sabbi.
STATI UNITI: Christenson 1, Jaeschke, Holt 3, Anderson 13, Russell 16, Smith 7. Shoji E. (L). Shoji K. 3, Patch 16, Averill, Jendryk 2. Non entrati: Sander, Clark, Watten (L).
ARBITRI: Cespedes (Dom) e Shaaban (Egy).
Spettatori: 3400. Durata set: 29, 33, 30, 37.
Italia: bs 21, a 4, m 6, er 14.
Stati Uniti: bs 25, a 2, m 7, er 16.

C’è un grande sorriso sulle labbra della squadra azzurra dopo il 3-1 sugli Stati Uniti che ha portata l’Italia sul podio. Le parole “soddisfatti”, “contenti”, “felici” rimbalzano in tutte le dichiarazioni della squadra italiana.
Gianlorenzo Blengini: “Abbiamo preparato la partita con gli Stati Uniti come fosse una finale. Sapevamo che il risultato sarebbe stato decisivo per le posizioni da podio. Devo dire che questi ragazzi durante l’estate lo hanno fatto molto spesso, entrare in campo con la mentalità giusta. Non sempre ci siamo riusciti, ma questo fa parte dello sport, ma l’impegno, la volontà di entrare in campo con l’atteggiamento giusto, sapendo che ci sarebbe stato da sacrificarsi su ogni pallone, a questi ragazzi non è mai mancata. L’esperienza che ti danno manifestazioni come questa non si possono trascurare, per noi soprattutto quest’anno dopo un Europeo giocato con tanta voglia di far bene e poi con la delusione successiva che ci siamo portati anche po’ qua in Giappone, dove siamo arrivati con ancora un po’ di dolore dentro di noi, però siamo stati capaci di reagire di prometterci di vendere cara la pelle. Lo abbiamo fatto in tutte le partite compresa la prima che abbiamo perduto. Siamo veramente felici e contenti per il risultato che abbiamo ottenuto e per come lo abbiamo ottenuto”.
Luca Vettori: “Siamo contenti. Ci eravamo detto tutti, che doveva essere la degna conclusione di una estate in cui comunque avevamo lavorato bene. I risultati all’inizio non sono arrivati, ma oggi siamo soddisfatti di quello che abbiamo costruito lavorando in nazionale. E’ una bella conclusione raggiungere una medaglia e salire sul podio. In cuor nostro, magari in molti non saranno di questa opinione, saremmo stati comunque contenti anche se non avessimo vinto tutte queste partite per quello che abbiamo creato tra di noi.”
Simone Giannelli: “Sono veramente contento, perché non dobbiamo nasconderci, dopo la delusione dell’Europeo, siamo riusciti ad essere una squadra. Perché essere una squadra significa stare lì nelle vittorie e nelle sconfitte, senza pensare a chi ci giudica, ma soltanto a noi stessi ed a cosa stiamo facendo: rappresentare la nostra nazione in un torneo così importante. Io sono orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo che è formato oltre che da compagni di squadra anche da amici”.
Filippo Lanza: “Questa medaglia è una grande soddisfazione per un gruppo che è cresciuto tanto durante il torneo. Dopo una estate come quella passata è giusto riportare a casa un bel ricordo. E questa medaglia lo è davvero”.
Daniele Mazzone: “Sono contento di questo risultato. Questo gruppo se lo merita. E’ una squadra veramente affiatata. Ci tenevamo tanto a far bene, anche all’Europeo, ma lì non c’è riuscito. Qui abbiamo avuto una ulteriore motivazione, quella di riscattarci”.
Massimo Colaci: “Sia a livello personale, ma soprattutto come squadra sono felice di come sono andate le cose in questo torneo. La soddisfazione è generale dopo una estate difficile. Perché non dobbiamo nasconderci dopo l’Europeo finito troppo presto, ci siamo presi una rivincita battendo delle squadre molto forti”.

Fipav