BM> Roma7 hara-kiri in terra sarda, perde 3 a 0 con il Cus Cagliari

Gli universitari cagliaritani ridimensionano i giovani capitolini capaci di autoeliminarsi pur in ampio vantaggio nel primo e terzo set.
Si racconta che il primo hara-kiri della storia fu praticato nel 1170 dal comandante Minamoto, un rito oggi superato, ma l’epidemiologia della parola è ancora in voga, e si usa spesso per sintetizzare una competizione sportiva pensata vinta, invece poi persa nei fatti. Così vi raccontiamo l’ultimo hara-kiri sportivo, in ordine di tempo, precisamente quello della Roma7Volley, nella trasferta sarda con il Cus Cagliari durante la settima giornata del campionato di Serie B.
Capitan Morelli e compagni sembrano determinati a far bene, il fischio d’inizio dell’arbitro Atzori si rivela però come il gong per Apollo Kid, campione dei massimi contro il dilettante Balboa. I romani iniziano l’incontro sicuri e concentrati, leggono bene le trame avversarie e si portano avanti 18-12. Forse il ritmo veloce o la troppa sicurezza, sta di fatto che dall’altra parte della rete mister Ammendola attua le sue contromosse trovando il punto fragile nella ricostruzione romasettina. La rimonta cagliaritana arriva con il servizio di Zampar; il Balboa isolano trova una striscia positiva di cinque battute riportando l’equilibrio in campo. Roma sbaglia in tutti i reparti e i cagliaritani volano e vincono 25-23.
L’hara-kiri non è finito perché nel secondo set quello fatto di buono nel primo viene dimenticato. Roma gioca ma rincorre, il muro è costantemente asincrono sull’attacco avversario, la difesa è ferma sulle gambe, l’attacco è facile preda del muro sardo, arriva anche l’infortunio a Fornaro, e il secondo parziale si chiude 25-21 per il Cus.
Il terzo set doveva e poteva cambiare l’andamento della partita ma siamo ancora in pieno black Saturday, così Muccione e compagni non si fanno scappare l’occasione per rendere protagonista la rimonta di Cagliari finita sotto 20-10. L’infortunio al ginocchio di Perez, ad inizio set, sembra non compromettere il proseguo della partita. Roma riprende gioco e continuità, accelera come sa fare e si porta a dieci lunghezze. E’ quasi fatta, ma ecco l’altro Balboa isolano Muccione che colpisce ai fianchi la ricezione romana con sette battute positive. Niente da fare contro l’entusiasmo e la lucidità di una formazione con la voglia di vincere, quello che invece Roma non è stata capace di esprimere affondando così nei finali di set. Finisce 25-23 per il Cus Cagliari, un’occasione mancata, ma soprattutto utile per riflettere su come agire nelle prossime sfide.

Giovanni Fornaciari
Ufficio Stampa e Comunicazione