Mondiali 2018> Gli Stati Uniti conquistano la medaglia di bronzo

Dopo 24 anni dall’ultima volta (Atene 1994), gli Stati Uniti tornano sul podio in una rassegna iridata. Un risultato arrivato al termine di una gara appassionante e combattuta, vinta per 3-1 (23-25 25-17 32-30 25-19), dopo ben 2 ore un quarto di gioco. I nordamericani, guidati da un Anderson praticamente perfetto (29 punti), hanno mostrato complessivamente una pallavolo più efficace rispetto a quella della Serbia, sia quando si è trattato di gestire il risultato (secondo e quarto set) sia quando bisognava rimanere lucidi e compatti, come nel terzo set, meritandosi di fatto il traguardo ottenuto. Come spesso accade in una finale, in avvio nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il sopravvento, con una sostanziale parità sia nel punteggio sia nei fondamentali. Il lungo botta e risposta si è chiuso in favore del sestetto di Grbic che ha trovato nei 7 punti messi a segno da Atanasijevic (tra cui l’ultimo) l’arma per farlo suo di misura (25-23). Diverso l’andamento del secondo set, con Anderson e compagni che hanno subito preso il largo. Già nella prima metà del parziale, infatti, gli Usa accumulano un buon margine sul (13-7), non lasciando spazio alla voglia di recuperare della Serbia, che si è dovuta arrendere 25-17. Decisamente divertente e spettacolare l’andamento del terzo set, che probabilmente ha indirizzato il risultato finale. Gli Stati Uniti con Anderson ancora in grande evidenza, si sono portate subito avanti nel punteggio, ma poi hanno subito la rimonta serba, guidata da un ottimo Luburic entrato in campo con sicurezza e personalità, ma non sufficiente ad evitare il 32-30 che ha in pratica dato slancio alla squadra di Speraw verso la medaglia. Nel quarto set la Serbia è calata, probabilmente l’intenso Mondiale ha prosciugato le sue energie nervose e il traguardo del podio lo ha tagliato la squadra nordamericana.
STATI UNITI-SERBIA 3-2 (23-25 25-17 32-30 25-19)
STATI UNITI: Sander 9, Smith 11, Anderson 29, Russell 16, Holt 14, Christenson 5. Shoji E. (L), McDonnell, Jendryk ne, Shoji K. ne, Patch ne, Langlois 1, Averill ne, Watten (L) ne. All. Speraw.
SERBIA: Ivovic 11, Lisinac 5, Atanasijevic 7, Kovacevic 2, Podrascanin 8, Jovovic , Rosic (L), Majstarovic (L), Okalic ne, Katic, Petric 10, Krsmanovic, Luburic 12, Kostic. All. Grbic.
ARBITRI: Wojciech (Pol) e Pasquali (Ita).
Spettatori : 12011
Durata set: 30, 27, 40, 29.

Le parole dei protagonisti:
ATANASIJEVIC: “Devo dire che oggi non sono triste tanto come lo ero ieri, anche perché all’inizio pensavo che potevamo avere più possibilità di battere il Brasile che la Serbia. La delusione c’è ma ora vado avanti, tra pochissimi giorni mi aspetta la Supercoppa e sono contento di tornare a Perugia, dove troverò una squadra parzialmente nuova, con l’inserimento di giocatori come Lanza e Leòn. L’immagine che mi rimarrà di questo Mondiale sarà il pubblico, che è stato davvero eccezionale.”
CHRISTENSON: “E’ sempre molto difficile tornare in campo il giorno dopo di una sconfitta dolorosa come quella di ieri, ma è stata una grande prova di carattere. Complessivamente mi sento molto orgoglioso del nostro percorso, reso possibile dal grande lavoro svolto dallo staff e dalla Federazione in generale. Mi sento infine di dover ringraziare il pubblico di Torino, che è stato incredibile, oltre che molto numeroso”

Ufficio Stampa