Revolution Volley e MaBasta insieme contro il bullismo

La società rossonera sposa la causa del progetto “1000 a 0 – Sport Vince Bullismo Perde”

«Quando siamo venuti a conoscenza di questa nuova iniziativa, ci siamo subito messi in contatto con il movimento MaBasta per capire come poter offrire supporto e aiutare a diffondere questo progetto. Abbiamo deciso che stamperemo una patch con il logo di MaBasta sulle maglie gara di tutte le nostre squadre giovanili, così da portare sulla nostra seconda pelle un messaggio di profonda attenzione verso un male dei nostri giorni: il bullismo. In più, al PalaRevolution, esporremo uno striscione di MaBasta in modo da sentire sempre vicine le loro iniziative e sensibilizzare chiunque entri in contatto con il mondo Revolution». Con queste parole il Presidente Sergio Gaviglia ha ufficializzato l’ingresso della Revolution Volley nel progetto “1000 a 0”, lanciato dall’associazione MaBasta, che sta raccogliendo le adesioni di tante realtà del mondo sportivo.
MABASTA – Il Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti nasce il 7 febbraio 2016 a Lecce, in risposta al caso di una giovane studentessa di Pordenone che tentò il suicidio perché vittima di azioni di bullismo da parte di alcuni compagni di classe. Con la regia del Professore di informatica Daniele Manni, gli studenti dell’Istituto Galilei-Costa-Scarambone hanno dato vita a una serie di iniziative capaci di aiutare tanti studenti e di combattere una battaglia difficile, contro una piaga che non si poteva più ignorare.
1000 A 0 – Il progetto “1000 a 0 – Sport Vince Bullismo Perde” introduce la novità di vedere tutti i giovani dai 6 ai 18 anni che già praticano Sport (sono circa 2.600.000) come persone che hanno ben recepito e fatto propri tutti quei valori e principi di cui parliamo. Pertanto, pensiamo di “sfruttare” questa loro caratteristica e renderli “ambasciatori” di un messaggio “anti-bullismo” presso le classi e le scuole che frequentano.
COME SI GIOCA – I “TipiTosti”, oltre a praticare sport e avendo tra i 6 e 18 anni, frequentano ovviamente la scuola e, opportunamente formati (“allenati”), giocheranno portando i concetti e le azioni concrete di prevenzione e lotta al bullismo nelle loro classi e nelle loro scuole. Una sorta di gigantesca squadra i cui player sono degli “ambasciatori” dell’iniziativa e portano in tutta Italia i sani principi del “Modello Mabasta”.
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