Beach> La scure federale sull’AIBVC

Un “regalo” di fine anno per chiudere degnamente un 2020 devastante. Il Tribunale Federale nella persona del suo Presidente Massimo Rosi nelle varie sentenze attesta che “è pacifico e incontestato che tale condotta sia contraria alle norme federali in forza delle quali al tesserato è fatto preciso obbligo di ‘non partecipare a manifestazioni o gare di pallavolo in tutte le sue specialità, discipline e varianti non organizzate, non autorizzate o non approvate dalla Fipav, dalla Cev o dalla Fivb. Il risultato di quanto pubblicato dal 22 al 30 dicembre 2020 si sostanzia in tre mesi di squalifica a 21 atleti che avevano partecipato alla manifestazione organizzata a settembre a Bellaria dall’AIBVC, alcuni dei quali, sembrerebbe, non risultavano più tesserati FIPAV. E, forse, non è ancora finita: al vaglio anche gli eventi successivi di Modena e Viareggio. Nessuna sorpresa quindi, nessun stupore. Norme incomplete e lacunose fanno si che l’applicazione delle stesse portino ad un esito scontato, che potrebbe addirittura rientrare in un abuso di posizione dominante, e che, di conseguenza, gli Enti di Promozione Sportiva ne escano sempre con le ossa rotte. E a poco vale il fatto che gli eventi siano andati in scena in un periodo di fermo totale dell’attività federale. E’ una storia ventennale, che si ripete periodicamente ogni qualvolta che l’organizzatore di turno abbia mezzi e volontà di riempire i buchi di un’attività quasi mai certa, continuativa e formativa. Risulta quanto mai necessario ed urgente mettere una parola fine ad una situazione non più sostenibile, trovare un quadro normativo preciso ed in linea con le direttive comunitarie che consenta l’applicazione del diritto sacrosanto degli atleti di partecipare agli eventi preferiti nei modi e nei tempi più consoni alla propria vita quotidiana, senza la spada di damocle di sanzioni e squalifiche. Viviamo in un paese democratico è opportuno quindi che le sacche “dittatoriali” vengano definitivamente eliminate.
Marco Benedetti