Perugia: svegliarsi da campione del mondo

Dopo una notte di festa, oggi per i Block Devils scatta l’operazione ritorno a Perugia. Con un ospite in più, la coppa del Mondiale per Club! Le parole dei protagonisti –

BELO HORIZONTE (BRA) – Svegliarsi da campioni del mondo… fatto!
Il cielo di Belo Horzonte è bellissimo stamattina per la Sir Safety Susa Perugia che porta a Perugia ed in Umbria la coppa del Mondiale del Club spingendo la città e la regione dove mai finora, a livello di sport di squadra, erano arrivate… sul tetto del mondo!
Un torneo meraviglioso quello dei Block Devils culminato ieri con una finale fantastica contro Trento, una finale mozzafiato per le continue emozioni offerte, una finale chiusa dall’attacco di Flavio.
Poi è stata festa, grande, genuina, spontanea, interminabile nella serata brasiliana. È giusto così, i grandi successi non vanno dimenticati, a maggior ragione se in questo caso si tratta del primo titolo della società al di fuori dei confini italici. E la Sir Safety Susa, per regalarsi il primo sorriso internazionale, è partita subito da quello massimo…
Sono tante le istantanee di questo Mondiale. Tanti frame, tante diapositive da conservare gelosamente nel cassetto dei ricordi più belli. Con l’eccezione di Mengozzi, tutti i bianconeri sono scesi in campo per portare il proprio contributo alla vittoria. Se non è un successo di squadra questo…
Oggi per la comitiva bianconera sarà il giorno del rientro, quello del lungo viaggio oceanico che riporterà la squadra a Perugia con la coppa.
Di ieri, di una giornata storica per il club e per lo sport perugino, restano impresse le parole dei protagonisti.
Roberto Russo.
“È sempre bello vincere, soprattutto dopo una finale così difficile. Sono felice per la squadra, è stata una partita tosta, nel terzo set siamo stati bravi a rimanere sempre lì con la testa ed a recuperare senza mai mollare. Faccio i complimenti a Trento che ha giocato benissimo. Ci godiamo questa medaglia, ma ancora c’è tanto da provare a vincere quest’anno”.
L’Mvp del Mondiale per Club Simone Giannelli.
“Sono molto contento di aver contribuito a portare a Perugia qualcosa che non aveva mai vinto e di aver scritto una piccola pagina della storia di Perugia. È stata durissima, contro Trento è sempre una battaglia, ci hanno messo in difficoltà. Sono orgoglioso dei miei compagni, dello staff e della società, stiamo costruendo una bella mentalità e questo è un trofeo vinto davvero di squadra. Campione del mondo con la nazionale e con il club? Non è male in effetti”.
Massimo Colaci.
“È difficile trovare le parole giuste, è una grande emozione, un titolo importante arrivato con grande sofferenza dopo una partita intensa e tra mille difficoltà. Avevo vinto il mondiale nove anni fa, riprovare questa emozione è bellissimo e sono strafelice per tutti noi. A 37 anni portare ancora a casa medaglie d’oro è sempre una grande soddisfazione, nello sport bisogna sempre dimostrare di poter ancora competere a questi livelli e sono veramente felice”.
Andrea Anastasi.
“Mi sto rendendo conto che questo per il club è un trofeo storico, così come è storico per noi e per la città, non vedo l’ora di tornare a Perugia per festeggiare. Da fuori sembra che la squadra abbia la mia mentalità? Me lo auguro, quello che mi piace di questo gruppo è che ogni giocatore dà il suo apporto. In questo torneo hanno contribuito praticamente tutti e questo è forse il nostro segreto, trovare sempre risorse dalla panchina. Sono felice, in questa stagione siamo partiti bene, ma il percorso è ancora lungo e non voglio farmi distrarre”.
Il presidente Gino Sirci.
“Ho gli occhi lucidi. questa vittoria significa storia, passione, voglia di fare. Questo è uno dei giorni più belli della mia vita, abbiamo realizzato un sogno e mi fa effetto. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito per raggiungere questo grande traguardo. E ringrazio i nostri sponsor perché questo è un traguardo degli sponsor, senza il loro sostegno non lo avremmo mai raggiunto. Venti anni fa, quando sono entrato nella pallavolo, non mi sarei mai aspettato di arrivare fin qui. Non sapevamo cosa significasse essere campioni, volevamo provarci e forse proprio questa incoscienza di provarci ci ha portato bene”.

Credit Foto: Guilherme Cirino

Simone Camardese
Ufficio Stampa Sir Safety Susa Perugia