Parigi. Sergio Mattarella al Villaggio Olimpico alla vigilia della Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il Presidente della Repubblica, accompagnato dalla figlia, signora Laura, è stato accolto dal Presidente del CONI Giovanni Malagò, dal Segretario Generale e Capo Missione azzurro Carlo Mornati e dall’ambasciatrice d’Italia a Parigi Emanuela D’Alessandro.
Mattarella ha visitato il Villaggio, la palazzina dell’Italia Team e gli uffici della missione azzurra prima di tenere un discorso per atlete e atleti nella corte interna riservata alla squadra italiana. È la prima volta nella storia della Repubblica che in un Villaggio Olimpico all’estero il Presidente è stato accolto e ha parlato alla presenza dei corazzieri.
“Ci siamo, è arrivato il momento – l’introduzione di Giovanni Malagò –. Dopo anni di sacrifici da parte di tutti: atlete, atleti, tecnici. Sappiamo benissimo quanto sia stato complicato arrivare qui, sappiamo quanto si siano realizzati i sogni di ognuno di voi. Siamo una delegazione bellissima, molto importante. Bisogna fare risultato anche per chi non c’è, dobbiamo assolutamente confermare quanto di straordinario abbiamo fatto a Tokyo: le aspettative sono altissime. Sono molto orgoglioso di ognuno di voi: tecnici, allenatori, presidenti, tutte le persone dello staff della squadra olimpica di Carlo Mornati. Il mondo vi guarda, vi guardano 60 milioni di italiani. Presidente, le voglio dire grazie: è una parola a volte inflazionata, ma è l’unica che rende perfettamente l’idea del pensiero, del sentimento, della riconoscenza che hanno queste persone nei suoi confronti. Mi sono permesso di raccontare questa mattina agli amici della Rai che lei è un Presidente straordinario: non è arrivato qui oggi come qualcun altro è capitato per una grande occasione come i Giochi Olimpici. È stato un Presidente straordinario dal 1° gennaio ad oggi, ma non del 2024: di ogni giorno della sua presidenza. I ragazzi lo sanno, lo sentono e le sono grati. Sono molto orgogliosi di lei, lo sono tutti gli italiani. Come siamo orgogliosi dell’Italia Team”.
Poi la parola al Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Ringrazio il Presidente Malagò per un saluto così cortese. Saluto tutti: federazioni, tecnici, allenatori, assistenti, ma soprattutto voi, carissime atlete e carissimi atleti. Non intendo infliggervi molte parole: sono convinto che ne riceverete in grande quantità in questi giorni. Innanzitutto complimenti per essere qui. I criteri selettivi erano molto rigorosi: esservi arrivati significa aver manifestato un talento straordinario. Già questo è un successo. Ci tengo a dirvi una cosa: avete intorno a voi l’affetto di tutta l’Italia. Un affetto sincero. Non sentitelo come una pressione: sono certo che esprimerete al massimo il vostro grande talento, tutte e tutti. E che lo farete con grande impegno, dedizione e senso dello sport. Le medaglie che arriveranno saranno benvenute. È sempre bello sentire l’inno nazionale, sarà ancor più bello quando lo farete suonare voi sul podio. Dovete gareggiare con serenità, con la tranquillità che vi consentirà di esprimervi al meglio. Avete un messaggio da dare: in un mondo così complicato, qui che siete con atleti di tanti altri Paesi potete mandare un messaggio di civiltà, di amicizia, di speranza di serenità internazionale. Le medaglie saranno importanti, ma più importante sarà quello che avete sempre dimostrato e dimostrerete: il senso dello sport, quello di gareggiare con impegno e lealtà, il desiderio di superarsi. Tutto questo è un grande patrimonio. Vi ringrazio per questo incontro, sarà un piacere stare con voi in questi momenti: in bocca al lupo”.
Al termine del discorso il Presidente della Repubblica, che ha ricevuto in regalo una giacca dell’Italia Team (foto Quirinale), è andato con atlete e atleti nella mensa del Villaggio e ha pranzato con tutti loro, seduto tra i due portabandiera Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi. Un ulteriore gesto di vicinanza e sostegno agli azzurri impegnati nell’evento più importante, i Giochi Olimpici, che trovano nel Presidente della Repubblica il loro primo tifoso.
FONTE: Ufficio Stampa CONI