La realtà pallavolistica di Bologna rappresenta per te un nuovo inizio: quest’anno la prima stagione intera da primo allenatore; cosa significa allenare nella tua città dei ragazzi così giovani e talentuosi, alcuni dei quali hai anche visto crescere nel corso delle stagioni.
“Più passano le settimane e più sono contento di poter contribuire allo sviluppo della pallavolo a Bologna. Quando ero giocatore non c’erano tante possibilità di crescita, invece ora mi piace pensare che questo gruppo di ragazzi possa fare da traino per tutto il movimento. Sono giovani che giocano per la squadra, ma che sanno rendere partecipi tutti gli addetti ai lavori e anche il settore giovanile da cui provengono.”
Avere a disposizione una lunga rosa di giocatori che possono dare il loro contributo alla squadra è una grande fortuna per un allenatore sia in allenamento che in partita.
“Avere una rosa così ampia e di qualità consente di avere allenamenti competitivi che ti obbligano a migliorare ogni giorno. Tutti i ragazzi possono dare il loro contributo e mi piace che lo dimostrino nei momenti importanti delle partite. La cosa mi rende ovviamente molto felice, ma non nascondo anche la mia frustrazione quando non riesco a dare spazio a tutti quelli che lo meriterebbero.”
Serie B femminile, Serie A maschile e femminile, nazionale Slovena femminile… quale di queste esperienze credi ti abbia lasciato più ricordi positivi e quale invece è stata la più formativa.
“Sicuramente negli 8 anni con Casadio a San Lazzaro c’è stato un forte imprinting, ho imparato tanto sugli aspetti tecnici, ma anche sui valori di questo sport. Ho la fortuna di tenere in memoria solo le cose positive di ogni stagione e cancellare quelle negative. Ho incontrato tante persone tra tecnici, giocatori/giocatrici e addetti ai lavori nelle mie esperienze lontano da Bologna e ognuno mi ha insegnato qualcosa. Dal punto di vista professionale però, gli anni in Superlega mi hanno forse fatto guardare al gioco con nuovi occhi e nuove sfide.”
Entriamo più a fondo, non solo volley, è importante per un coach staccare dalla palestra e dedicarsi anche ad altro, come riempi le tue giornate quando non sei con i ragazzi?
“Devo dire che nell’ultimo periodo ho avuto poco tempo per coltivare interessi personali. Oltre al lavoro con Pallavolo Bologna, sono attento anche ad Orbite, un’altra realtà pallavolistica che ho fondato con alcuni amici. Negli ultimi anni ho iniziato ad apprezzare le camminate, la lettura, quando ero a Vibo invece mi ero buttato sul nuovo hobby della pesca. Quando ho tempo mi piace anche cucinare e andare a trovare i miei amici in giro per l’Italia.”
Pallavolo Bologna