Polo, Piazza, Falasca, Garnica, Russo e Mellano ospiti della ventisettesima puntata di After Hours

Le emozioni e l’attesa per il ritorno in campo dopo una lunga squalifica, l’analisi dell’ultimo match giocato nei Play Off, il ruolo della SuperLega nella crescita e nella formazione di un allenatore, le potenzialità e i margini di giocatori come Reggers e Faure. E poi una finestra sui Quarti di Finale Play Off Serie A2 e sulla A3 con il bis della Romeo Sorrento che, dopo la Coppa Italia, ha conquistato anche la Del Monte® Supercoppa Serie A3, superando la Personal Time San Donà di Piave. Sono stati questi gli argomenti principali della ventisettesima puntata di After Hours – La SuperLega di notte, trasmessa in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.

Ospiti della puntata numero 27 Alberto Polo (Sonepar Padova), Roberto Piazza (Allianz Milano), Guillermo Falasca (Cisterna Volley), Fernando Garnica (Evolution Green Aversa), Davide Russo (Romeo Sorrento) e Daniele Mellano (Personal Time San Donà di Piave).

Alberto Polo (Sonepar Padova)
IL RITORNO – È un momento importante della mia carriera e della mia vita personale. Con la testa ero focalizzato più sull’anno prossimo, quindi questa novità delle ultime settimane mi ha un po’ scosso. Ovviamente c’è tanta voglia, domenica ci sarà la prima partita, mentre la squalifica mi scade martedì. Non a tutti succede di poter giocare una partita a quattro giorni dalla conclusione di uno stop di quattro anni. Ci sono un po’ di pensieri, un po’ di ansie ma la mia rivincita è già essere qui oggi. La rivincita sportiva ci sarà l’anno prossimo. Quello che arriva ora è un “di più”.
QUATTRO ANNI LUNGHISSIMI – Quattro anni che ogni tanto sono stati dieci, ogni tanto sembravano quattro mesi perché di testa non ho mai staccato. Ma ho avuto il momento della depressione in cui fisicamente mi sono un po’ lasciato andare. Pensare che domenica prossima sarò in campo, dal quale manco dal maggio 2021, non è facile da realizzare.
QUASI PRONTO – Cercherò di non fare una brutta figura. Per me e per chiunque vedrà la partita è inimmaginabile pensare che io sia al livello degli altri giocatori, per me ogni attacco e ogni muro varranno il triplo e forse più.
TUTTE LE EMOZIONI – Quante emozioni ho vissuto in quattro anni? Difficile contarle. In quattro anni succede di tutto, c’è il momento in cui vuoi chiudere con la pallavolo e vuoi chiudere con tutto, un altro momento in cui non vuoi mollare. La settimana scorsa ho detto ai miei genitori che avrò la prima partita, ma non posso ancora descrivere che emozione proverò. Io sto immaginando ogni giorno cosa vivrò, ma ancora non posso saperlo. Se posso essere sincero, dal dispiacere alla rabbia, in quattro anni sono state più le emozioni negative.
DA SPETTATORE – Durante il primo anno, non ho voluto vedere nulla o sentire nessuno. Con i miei amici stretti, anche giocatori, era vietato parlare di pallavolo. Da una parte ero invidioso, desideravo ciò che avevano loro e fino a poco tempo prima avevo anch’io. Quando poi ho deciso di cercare di non mollare del tutto, molti allenatori mi hanno consigliato di guardare più pallavolo possibile, per non staccare con la testa. Tornerò in un ambiente professionistico: è un altro modo di vivere la pallavolo, di stare in palestra, a partire dalla mentalità con cui vai in sala pesi.
IL TATUAGGIO – I 1.461 giorni finiscono martedì, avrà senso farlo dopo che finisce la squalifica.
TIFOSO DI… – Sono legato a Piacenza per la mia vita personale, Piacenza e Padova mi sono state entrambe vicino, perché obiettivamente sanno che non avevo fatto nulla intenzionalmente. Simpatizzo per loro, sono felice se entrambe ottengono risultati.
LA LAUREA – Mi sono laureato in Scienze Motorie; l’ho fatto per tenere occupata la mente, altrimenti rischiavo di impazzire.

Roberto Piazza (Allianz Milano)
SU POLO – Bello rivedere Alberto sorridente e pronto per la nuova avventura. È importante che sia pronto e che intanto abbia fatto qualcosa per sé stesso oltre che per la pallavolo.
LA GARA 4 DEI PLAY OFF – C’è una squadra che ha meritato di andare avanti, e quindi vanno fatti i complimenti a Civitanova. Noi abbiamo avuto le nostre occasioni, a più riprese, non tanto nel primo set, perché alla fine primo e secondo si sono pareggiati. Nel terzo siamo stati punto a punto poi loro sono andati via. Nel quarto li avevamo quasi ripresi ma non è stato sufficiente. Con loro abbiamo sofferto sempre, poi i risultati sono strani, altalenanti. Un 3-0 a testa in campionato, poi in Del Monte® Coppa Italia un 3-2 con tutti parziali netti da una parte e dall’altra. Infine, questa serie. Ho fatto un rapido conto, abbiamo giocato sei set ai vantaggi, per il resto ci hanno schiacciato: a dimostrazione del fatto che Civitanova aveva qualcosa più di noi.
VERSO I PLAY OFF 5° POSTO – Intanto si analizza quello che è successo e poi, con grande onestà, mi sono confrontato con la dirigenza per sapere l’obiettivo. A Milano ho disputato due volte questo torneo, la prima volta arrivammo in Finale con Modena, la seconda siamo usciti proprio con Modena ai Quarti di Finale Play Off senza poi qualificarci alle fasi finali. Ora la prepariamo sapendo quello che vuole la società.
LA CRESCITA DI REGGERS – È a metà strada del suo processo di crescita, ha già sviluppato un bellissimo lavoro ma deve affinare alcune cose e può farlo solo in palestra, provandole e riprovandole e facendo qualcosa di assolutamente nuovo che l’anno prossimo andremo a provare. Quest’anno ha perso diverse occasioni, a volte per demerito suo, altre per demerito della squadra. Vedremo di fare in modo che non ne perda più nel prosieguo della sua esperienza milanese. Ricordo la prima a Cisterna, il suo esordio in Serie A non fu proprio dei migliori.
BAROTTO E STAFORINI – Sono due giocatori che devono fare il salto definitivo. Staforini è un giocatore che fa anche gruppo, ha una bella testa. Deve fare un salto in termini di consapevolezza. Barotto deve invece iniziare a decidere le partite, oltre agli allenamenti. Ogni tanto si prende i cinque minuti, che nella pallavolo sono rischiosi perché, se capitano nei momenti clou, le partite le perdi.
LA NAZIONALE IRANIANA – Lo staff? Ancora top secret… c’è un personaggio che sarà una bella riscoperta. Diciamo che ci sono tanti giocatori, abbiamo deciso di fare un ricambio generazionale, nel senso che ai quattro giocatori più esperti ho comunicato di lasciar spazio a quelli che devono fare esperienza. Tanti allenatori a livello internazionale hanno fatto quella scelta, ci sarà da scoprire qualche virgulto di belle speranze con tanta voglia di far bene.
COME SI CRESCE IN SUPERLEGA – C’è una grande preparazione della partita da parte di tutti gli staff, c’è tanta professionalità. All’estero si dà grande importanza al capo allenatore come figura – ad esempio in Russia, Polonia e Grecia dove ho allenato – mentre in Italia non è così determinante, ma devi essere bravo nella gestione dei giocatori che sono molto attenti. Come si cresce in Italia, da allenatore, non si cresce da nessuna parte.
KRELING – Credo sia uno dei più bravi a livello mondiale nel gestire i suoi attaccanti. E mi aspetto una mano nell’andare in palestra con una certa mentalità. Mi è sembrato disponibilissimo, poi un conto è parlarsi prima e un conto viversi sul campo.
LA CONTINUITÀ DI TRENTO – Trento ha la squadra che ha dimostrato più continuità, prendendosi anche la prima posizione nel ranking della Regular Season. Ha giocato una buonissima pallavolo, ha giocatori che si conoscono molto bene. Michieletto ha sbagliato molte partite, ma ricordo la capacità e l’empatia di Sbertoli, un libero come Laurenzano, non nominarli tutti vuol dire fare un torto a qualcuno. Ha un gruppo coeso, credo che Soli abbia fatto un grande lavoro, ha portato avanti nel migliore dei modi quello che aveva fatto Lorenzetti. L’anno scorso hanno perso con Milano la finale per il 3° Posto, ma giocando senza Sbertoli e senza Lavia non era la stessa Trento.

Guillermo Falasca (Cisterna Volley)
IL QUARTO PLAY OFF – Mi rimane una sensazione una sensazione agrodolce. In casa abbiamo sviluppato una pallavolo di altissimo livello, vicina alla nostra miglior versione. A Trento, togliendo un set in cui loro hanno perso molta intensità, non siamo riusciti a fare la nostra pallavolo. In Gara 4 siamo partiti fortissimo, abbiamo battuto benissimo nel primo set, li abbiamo dominati, poi loro hanno fatto lo stesso con noi per due set e infine nel quarto potevamo chiudere 25-23 prima di perdere. Potevamo andare al tie-break e sarebbe stato bello giocare Gara 5, loro sono nettamente superiori, ma sono molto soddisfatto delle due partite giocate qua a Cisterna.
VERSO I PLAY OFF 5° POSTO – Abbiamo discusso con la società, ora ci confronteremo di nuovo. L’idea è essere il più competitivi possibile, ma dando spazio a giocatori che faranno parte del progetto del prossimo anno. Io andrò ad allenare in Polonia.
I MARGINI DI FAURE – Faure ha margini importanti in tutti e tre i fondamentali dell’opposto, ovvero muro, battuta e attacco. Secondo me ha un’impostazione abbastanza buona, deve imparare a velocizzare ulteriormente il gioco. Ha capito però bene su cosa continuare a lavorare, è solo una questione di lavoro e tempo.
IL VOLLEY IN SPAGNA – C’è stato cambio alla presidenza della Federazione, ora devono scegliere un nuovo allenatore per la Nazionale. Secondo me hanno una squadra discreta, che va gestita bene. Difficile tornare ai momenti di gloria, ma possono essere abbastanza competitivi.
CRESCITA PERSONALE – Sono cresciuto in tutti i sensi. Arrivare in SuperLega è un passo enorme per qualsiasi allenatore, che siano cresciuti in Italia o meno. È un’altra storia, un altro campionato. All’inizio è stato difficile, duro capire tutto. Dopo è andato tutto bene, credo di essere cresciuto umanamente e questo è fondamentale, nel rapporto con i giocatori. Rimpianti? Non guardo molto indietro, analizzo se ho fatto errori ma non mi ci soffermo molto.
TRENTO-PIACENZA: LA SEMIFINALE – Per me Trento è la squadra più forte in SuperLega, sicuramente quella che mi piace di più. Abbiamo avuto la fortuna di averli presi in un periodo in cui erano al limite delle energie e questo ci ha dato una chance. Ora però hanno solo i Play Off Scudetto, giocheranno inizialmente una volta a settimana e potranno essere molto performanti. Sono molto forti a centro rete e hanno Michieletto che è un giocatore devastante, quando è ispirato non ce n’è per nessuno. Di contro, Piacenza è una squadra forse più equilibrata, quando è in palla ha più battuta, quella può essere una chiave importante: per provare a vincere deve essere incisiva al servizio.

Fernando Garnica (Evolution Green Aversa)
CUNEO “BESTIA NERA” – È riuscita a batterci quattro volte su quattro quest’anno, Siena e Prata due su due. Prima di tutto vorrei fare i complimenti a Cuneo, per le ultime tre partite fatte a livello altissimo: stanno giocando una buonissima pallavolo, sono in uno stato di forma importante. Credo che qualche “fiche” domenica prossima la punterei anche su di loro, Prata è ferma da qualche settimana, mi aspetto una bellissima partita. Pinali sta facendo bene il suo ruolo, ma giocano di squadra, ognuno sta facendo bene il suo ed è merito sia dello staff sia di tutti i giocatori.
L’EQUILIBRIO DELLA A2 – Fino all’ultima giornata non sapevi chi sarebbe retrocesso e chi avrebbe chiuso in prima posizione: questo ha creato un po’ di tensione in alcune società.
QUESTIONI DI FAMIGLIA – Mamma e papà giocavano a pallavolo, mia zia ha giocato in Italia per nove anni. I miei si allenavano e giocavano a Buenos Aires e io intanto dormivo sotto al tavolo del segnapunti.
MOTZO – Ha le potenzialità, poi per capire se è pronto per giocare in Superlega bisognerebbe testarlo. Credo gli manchi qualche colpo, un po’ di continuità in battuta. Ha avuto picchi molto alti all’andata, al ritorno è stato più altalenante.
CHI VA IN SUPERLEGA? – Credo che in Finale potrebbe andare Cuneo, se dovesse mantenere questo livello, mentre vedo Brescia in leggero in vantaggio nei confronti di Siena nell’altra sfida.

Davide Russo (Romeo Sorrento)
LA VITTORIA IN DEL MONTE® SUPERCOPPA – Sono molto contento della partita, i primi due set sono stati molto combattuti, nel terzo abbiamo spinto di più noi. Poi giocavamo in casa, avevamo tutto il palazzetto dalla nostra parte. Siamo forti? Ci sappiamo divertire.
SOGNO A2 – Abbiamo un sogno nel cassetto, dichiarato: una volta che qualcuno ci crede, giusto sognare. Dopo aver portato a casa anche la Supercoppa, resta il sogno di salire in Serie A2, sarebbe un bel traguardo fare il triplete, lavoreremo anche per quello.
TV, NO GRAZIE – Gioco a pallavolo dall’età di tre-quattro anni e il campo l’ho abbastanza “mangiato”, però purtroppo non ho mai avuto l’interesse di seguire la pallavolo in TV. Non mi sono mai messo lì a seguire i campionati, mi sono limitato al campo e a interessarmi del “mio”.
RIFARE TUTTO – Non vivo di rimpianti e potrei averne tanti, come aver lasciato Vibo Valentia, la Nazionale, Padova. Avevo contratti firmati, ma ho messo la mia salute mentale sempre al primo posto. Ho fatto scelte azzardate, ma ho preferito prendermi cura delle mie ferite, sempre consapevole del fatto che avrei potuto avere una carriera diversa. Potevo essere un po’ più in alto, ma tornando indietro farei le stesse scelte. E vittorie come quella di ieri me le tengo strette

Daniele Mellano (Personal Time San Donà Di Piave)
NESSUN RIMPIANTO – Sorrento? Sono forti, sono una grande squadra e lo hanno dimostrato ieri sera una volta di più. Sono la squadra più forte che io abbia incontrato finora, va dato loro merito di una grande prestazione. Noi possiamo recriminare per un secondo set giocato punto a punto, deciso dai palloni finali. Ma il risultato è giusto, onore a loro.
IMPRESSIONATO – Sorrento ha tutte le carte in regola per giocarsi la promozione in Serie A2. Quello che mi ha impressionato è come stanno in campo, non mollano mai anche quando sono sotto di qualche punto. Non devi mai calare di tensione.
CENTRALE DI RIFERIMENTO – Può essere scontato, ma dico sicuramente Simon.
LA SCOPERTA DEL VOLLEY – Da piccolo facevo tantissimi sport, mia madre mi “obbligava” a fare un po’ di tutto. Credo di aver iniziato a giocare a pallavolo a dieci anni, inizialmente senza tanta voglia, poi per una serie di combinazioni mi sono ritrovato titolare in A3, poi in Nazionale, è un percorso in evoluzione.