B1F> L’EnoDoro Marsala Volley cede gara 1 della Finale al Fasano

Le azzurre sconfitte 2-3 mancano l’occasione casalinga. Tra sette giorni il ritorno
L’EnoDoro Marsala Volley perde 2-3, in un festante Palazzetto con un migliaio di
spettatori ed alla presenza dell’Amministrazione Comunale, il confronto casalingo
contro la Pantaleo Il Podio Fasano valido come gara 1 di finale promozione per la A2 di
Volley femminile. Un match che lascia l’amaro in bocca alle ragazze di Coach Lino
Giangrossi che avevano pregustato la vittoria a punteggio pieno dopo i primi tre set
giocati in modo convincente giocando a viso aperto un’ottima pallavolo al cospetto
della prima della classe della stagione regolare. Il quarto set, giocato punto a punto,
soltanto nel finale ha visto le ospiti aggiudicarselo grazie ad una maggiore
concentrazione e ad un minor numero di errori nei momenti topici della sfida. Il quinto
set, terminato ai vantaggi, rende l’idea di quanto equilibrata sia stata la sfida.
Nel match di ritorno, che si giocherà sabato 7 giugno, capitan Varaldo e
compagne dovranno obbligatoriamente vincere per raggiungere l’obiettivo della
promozione in A2. Se dovesse accadere per 3-0 o 3-1 non ci sarà bisogno di giocare il
Golden Set a cui si dovrà far ricorso nel caso di vittoria per 3-2. Qualsiasi altro risultato
che contempli la sconfitta sarà a favore delle pugliesi. Nulla è perduto, ci sarà una
settimana di preparazione al match e tutto il tempo per cicatrizzare le ferite di questa
sconfitta per ambire ancora all’obiettivo della promozione in A2.
Tabellino: EnoDoro Marsala Volley-Pantaleo Il Podio Fasano 2-3 (25/22 – 12/25 – 25/18– 20/25 – 14/16)
Enodoro Marsala Volley: Grippo 2, Pozzoni 16, Cecchini 12, Varaldo 18, Caserta 10,
Bondavalli 3, Oggioni (L), Messaggi 3, Courroux, Zingoni, Carpio, Guastella, Lo Gerfo
(L2). Coach: Lino Giangrossi; Secondo: Lucio Tomasella.
Pantaleo Il Podio Fasano: Mearini 13, Negro 2, Campana 9, Vinciguerra 8, Botarelli
20, Martilotti 21, Vittorio (L), Maiorano, Soleti, Di Coste, De Dominicis. Coach: Paolo
Totero.
L’Ufficio Stampa