A1M > Il saluto amaro dell’M.Roma

Giulia Sampognaro

M.Roma Volley – Copra Morpho Piacenza 2-3
(25-19, 22-25, 23-25, 27-25, 18-20)

M.Roma Volley: Zaytsev 26, Paolucci, Lebl 5, Uriarte, Tomatis, Cesarini (L), Corsini 3, Saraceni 10, Bencz 19, Yosifov 11, Corsano (L), Cupkovic 6. Non entrati Cisolla. All. Giani. COPRA Copra Morpho Piacenza: Popp 10, Semenzato 2, Marra (L), Gonzalez 2, Ruiz 22, Perazzolo 9, Nilsson, Massari (L), Zlatanov 14, Holt 8, Tencati 7, Boschi 1, De Almeida 6. All. Lorenzetti.
Arbitri: Saltalippi, Santi.
Roma archivia la stagione 2010/2011 e  lo fa con una sconfitta. Dall’ultima gara interna dell’annata, giocata al PalaTiziano contro Piacenza, riesce a ricavare solo un punto, che gli permette di chiudere con una cifra tonda: 30 punti. Arriva quindi la parola fine su una stagione iniziata con tante speranze e chiusa con una salvezza risicata, e che non ha centrato nessun obiettivo. Un arrivederci a settembre quindi per gli uomini di Giani che, nell’ultima giornata, hanno fatto contenta Piacenza la quale, grazie ai due punti (gli ne sarebbe bastato uno solo) ottenuti nella Capitale, riescono a conservare la permanenza nella massima serie, sbeffeggiando il successo di Castellana (con la quale si giocava la serie A) con la Sisley.

Parte con il piede giusto la M.Roma che, grazie ad un sempre pronto Ivan Zaytsev, arriva al primo time out tecnico in vantaggio di tre lunghezze. Piacenza fatica a mettere palla a terra e, per di più, commette tanti, troppi errori sotto rete che la formazione di Giani non gli perdona; Gonzales fa il possibile di fronte ad una ricezione che zoppica, ma fatica comunque a costruire il gioco, trovando un valido appoggio solo in Zlatanov. Sciolto invece il gioco dei padroni di casa che difendono e ricostruiscono, portando a proprio favore le situazioni più incerte, che permettono loro di chiudere a proprio favore il parziale.
Esortati dai tifosi che chiedono di tirare fuori “gli attributi”, i lupi entrano in campo nella seconda frazione con tutt’altro spirito e ingaggiano un testa a testa con i padroni di casa, riuscendo ad arrivare alla prima sospensione tecnica con due lunghezze di vantaggio. Capitan Zlatanov invita più volte i suoi compagni ad esultare al centro del campo, cercando di fare il possibile per creare quell’amalgama di squadra necessario per fare risultato. Sul 10-14, dopo il secondo ace piacentino, mister Giani richiama i suoi con l’obiettivo di andare subito a riacciuffare i biancorossi prima che il distacco si faccia incolmabile; la sua formazione reagisce subito, prima accorciando il gap a una sola lunghezze di inferiorità, per poi ritrovare la parità sul 17-17. E’ Tencati a volere fortemente il nuovo vantaggio di Piacenza, con due muri su Bencz che riportano i suoi in superiorità (18-21); Piacenza punta tutto sul gioco sotto rete contrastando tutti i tentativi di recupero dei romani che provano fino all’ultimo di rimettere in piedi il set. Niente da fare, è Piacenza ad aggiudicarsi il parziale, che si chiude con un attacco sui quattro metri di Ruiz, il quale ferma il tabellone sul 25-22.
Non poteva essere peggiore l’avvio del terzo parziale per i padroni di casa, che sulle prime subiscono il gioco avversario e permettono ai piacentini di andare sul 1-6; sono poi gli stessi biancorossi, con i soliti alti e bassi, a consentire ai neroverdi di rientrare in gara con un break di 4-0 che porta il tabellone sul 5-6. Roma continua a rincorrere, non riesce a trovare la giusta continuità, si lascia scavalcare dalla ritrovata vitalità dei lupi, che vogliono fare fino in fondo il loro compito, senza aspettare i verdetti degli altri campi per festeggiare la permanenza in serie A (13-16). La Capitale non ci sta e ci riprova: 20-20 ed è di nuovo guerra aperta, in un Palazzetto che si scalda, che applaude, che esulta. E’ Zlatanov a mettere a terra l’ultimo pallone, quello più importante del match, che regala a Piacenza il punto, quell’unico punto che gli serviva per restare in serie A. Adesso come và và, quello che doveva essere fatto è stato fatto. 
Si prosegue più per statistiche che per reali obiettivi, sia dall’una che dall’altra parte, e nel gioco questa componente si fa sentire. Scambi più ‘svogliati’ e meno combattuti tra due squadre che stanno dando il loro saluto al campionato 2010/2011. In questo clima, nella quarta frazione le due squadre proseguono appaiate, con Piacenza che trova benzina non tanto nelle gambe quanto nella gioia della conquistata permanenza in serie A. Il testa a testa dura fino alla fine (sul 25-24 da segnalare anche l’infortunio alla caviglia di Uriarte) quando è Roma a raggiungere il + 2 che significa tie break.  
I neroverdi vogliono tentare di ottenere l’ultima vittoria della stagione tra le mura di casa e mettono tutte le energie rimaste nel set conclusivo; avanti per 8-5 al cambio di campo, Roma continua a guidare fino alla fine ma riesce a sprecare ben due match point. Si va ai vantaggi, in un incontro che sembra non voler finire mai; è Piacenza a mettere la parola fine, sul 20-18, per un 3-2 finale che lascia un po’ d’amaro in bocca ai romani, dentro e fuori il campo.