Giovanile> “ Gite pasquali fuori Porta” per l’Ursa Major

US Ursa Major Volley

Come da tradizione le squadre maschili del Progetto Roma Sud, questo anno targato URSA MAJOR, durante le vacanze pasquali si spostano per l’Italia per partecipare ai vari tornei giovanili. Lo scopo è sempre duplice : arricchire il proprio bagaglio di esperienze giocando con squadre che spesso giocano in maniera diversa e contemporaneamente affiatarsi maggiormente, anche fuori dal campo, come solo le trasferte fuori  casa riescono a fare.
Il primo gruppo a partire è stata la under 14 che mercoledì 20 si è recata a Cesenatico dove da tanti anni si svolge un torneo giovanile con una grande partecipazione di squadre. A livello femminile il numero delle squadre iscritte era altissimo, ma anche a livello U14 maschile si contavano 12 squadre tutte di buon livello con infatti  tre delle quattro squadre  semifinaliste della Winter Cup di Natale.   A sud di Bologna si contavano però solo le due romane : L’Ursa ed il San Paolo Ostiense e questo la dice lunga sulla scarsa attenzione che le società del Lazio hanno nei confronti della torneistica fuori regione.
Nella prima gara l’Ursa Major doveva subito scontrarsi con il Milano AG che nel torneo di Natale a Modena gli aveva negato la soddisfazione di giocarsi la finale per il primo posto, i ragazzi romani esprimevano quasi inaspettatamente per il gruppo di genitori al seguito un alto livello di gioco e si imponevano nel primo set con un netto e convincente 25-14. L’avversario però si ricomponeva in fretta dando vita ad un tiratissimo secondo set ; alla fine i lombardi appartenenti al consorzio Vero Volley,  si imponevano con il minimo scarto e cioè 25 a 24 (in questo torneo ogni set si chiude inesorabilmente al 25° punto). In simili occasioni i ragazzi di Cedrone-Sbacco si erano fatti prendere dallo scoramento, ma in questo caso nel terzo set decidono di lottare punto a punto fino ad imporsi per 15-13. Nella seconda gara contro i tedeschi dell’Hessen molto alti ma con delle carenze tecniche, i ragazzi di Cedrone sulle ali dell’entusiasmo sviluppavano subito un bel gioco consentendo una brillante passerella per tutti. La mattina del giorno successivo si doveva affrontare lo scoglio della Marcegaglia Ravenna , società di grandissime tradizioni la cui prima squadra ora milita in A2. Gli avversari erano molto validi, ma ovviamente con le pause tipiche dei quattordicenni, la gara è stata tiratissima come si può vedere dai parziali 25-23 24-25 15-12. Anche in questo caso bellissimi punti ed errori stupidi, ma con una certa prevalenza per i primi. La disabitudine a giocare più partite in poco tempo gioca un brutto scherzo ai ragazzi romani che nella partita che potrebbe schiudere le porte alla finalissima incappano nella loro peggiore prestazione che comunque li porta fino ad un combattuto terzo set. Ancora una volta il rammarico di non raggiungere la finale e di non eguagliare la squadra del 92 della Roma 12 che cinque anni fa era uscita vittoriosa dal torneo. Il torneo viene vinto dalla piemontese Arti & Mestieri , che già vincente a Modena si prepara  disputare una finale nazionale a Padova da protagonista assoluta. I ragazzi piemontesi, che in questi tre giorni hanno fraternizzato con i nostri, gli hanno augurato di incontrarsi alle finali, ma per loro la strada da percorrere è lunga e molto difficile, ma come si dice “spes ultima dea”. Comunque già sabato, durante il ritorno, il pensiero dei ragazzi era spesso rivolto agli avversari del New Volley di Latina da affrontare nei quarti nei prossimi giorni.
Giovedì erano invece partiti per Modena i ragazzi della 16 del duo Di Bello Moriconi; con questa partecipazione la squadra romana poteva vantarsi di essere stata presente insieme ad un ristrettissimo gruppo di squadre ai tre maggiori tornei under 16 sul suolo italiano : la Winter Cup di Modena a Natale, il Memorial Foroni nella Marca trevigiana a marzo ed adesso la fase finale del  Trofeo Bussinello (il diritto a partecipare alla fase finale era stato ottenuto con la vittoria di Tappa di novembre a Pontedera). Il livello di questo torneo internazionale è ogni anno sempre più alto sia per la presenza sempre più folta di rappresentative straniere sia per il criterio di selezione per le squadre italiane  sempre più severo (è necessario vincere una tappa emergendo su altre sette squadre).
L’Ursa Major sapeva di non poter essere competitiva ai massimi livelli contro questi squadroni, ma cercava anche con questo torneo di ricompattarsi dopo le recenti brutte prestazioni nel proprio campionato regionale. Il girone della romana era poi proibitivo anche perché l’Ursa in questo contesto doveva essere il “vaso di coccio”  essendo probabilmente stata catalogata dagli organizzatori come un outsider capitata li quasi per sbaglio (e c’è da dire che anche gli arbitri si sono comportati allo stesso modo dimostrando una certa sudditanza nei confronti dei grossi nomi avversari). Primo scoglio da affrontare la vincente della Winter Cup la squadra tedesca del TSV Muhldorf, che forse sottovaluta l’avversario e si trova a perdere abbastanza presto contro una squadra motivatissima a cancellare le “orrende prestazioni” degli ultimi tempi. Ora liberi dalla paura di non ritrovarsi c’è il secondo avversario che è nientemeno la selezione Italiana del ‘95 priva solo di qualche elemento dell’Emilia, del Trentino oltre del romano Mazzone…. ovviamente.  Il primo set combattuto si chiude a 25 a 21 per la squadra di Liano Petrelli, nella fase finale del secondo set ci sono i dieci minuti più belli di sempre della squadra romana, in “trance agonistica” tutti giocano in maniera splendida rispondendo punto su punto agli attacchi degli azzurri dando vita ad un incredibile 34-32. Tutta la squadra si muove in maniera quasi perfetta e paradossalmente non è l’attacco di Mazzone, peraltro  marcatissimo,  l’arma migliore dei romani. In ogni caso pur nel rammarico di aver sciupato otto set ball resterà nel ricordo dei ragazzi la battaglia contro i muri stratosferici dei ragazzi di Petrelli.  Una foto collettiva con i complimenti degli avversari resta l’ultimo atto di un momento indimenticabile per i ragazzi romani.  In un torneo cosi non c’è tempo per metabolizzare le sensazioni che ci si ritrova in campo con un’altra avversaria, la squadra slovena dello Zuzemberk imbottita di nazionali. La qualità del gioco dei romani come un bel diesel riscaldato , senza raggiungere i picchi emotivi della precedente gara, resta altissima anche perché la posta in palio è il secondo posto nel girone che permette di lottare per le prime piazze. La vittoria giunge al tie break con un 15 13 che parla da solo.
La mattina dopo con sette intensi set alle spalle e con solo quattro elementi in panchina c’è da affrontare il  Trentino Volley che ha raccolto, non credo proprio in maniera del tutto spontanea, dei notevoli talenti del ’96 per creare nella prossima stagione uno squadrone under 16 quasi inattaccabile. La squadra più giovane gioca una pallavolo essenziale con ottimi fondamentali e con una difesa impressionante soprattutto contro attacchi e battute di potenza. I romani di Di Bello non riescono a variare il gioco come sarebbe necessario contro una squadra ben impostata ma molto didattica e quindi soccombono al terzo set anche a causa delle minori alternative, rispetto agli avversari, offerte dalla panchina. Non si fa in tempo a smaltire la delusione del mancato ingresso nelle prime quattro con annesso quarto scontro dell’anno con i padroni di casa della Scuola di pallavolo Anderlini che subito si deve giocare contro i “bombaroli” della squadra polacca del Mos Wola, in cui tirare piano piazzando la palla, deve essere un disonore assoluto. Un gioco variato in attacco condito da pallonetti ad arte unito ad una buona battuta disorienta gli avversari e conduce l’Ursa verso una vittoria alla fin fine non troppo impegnativa. A questo punto senza un attimo di tregua c’è la finale per 5/6 posto contro la nazionale finlandese anche lei decisamente muscolare, anzi usando un vecchio termine in voga venti anni fa “boscaiola” vista la definizione dei muscoli delle braccia e delle spalle. Le forze però mancano del tutto e non ci sono più le gambe per contrapporre velocità e destrezza alla potenza finnica ed il fischio finale viene vissuto come una liberazione da giocatori e tecnici spaventati a questo punto solo da qualche infortunio dovuto all’estrema stanchezza. Si chiude così con soddisfazione un torneo che correva il rischio di  essere solo una esperienza frustrante per una squadra alla ricerca della perduta forma. Resta ai dirigenti e ai tecnici l’apprezzamento del coach dell’Italia : “avete un qualcosa che vi rende una squadra difficile da affrontare” , speriamo che i ragazzi mantengano quel qualcosa per i numerosi impegni che li attendono a strettissimo giro: per tutti le semifinali regionali U16, per cinque o sei le semifinali U18 e per un paio anche i play-off di prima divisione. Dopo quattordici set di quel tipo in poco più di 24 ore ora però tutto sembra meno faticoso.