A1M> La M.Roma cola a picco, anche Padova passa al Palazzetto

Marco Benedetti

M. ROMA VOLLEY – Fidia Padova 0-3 ( 26-28/23-25/21-25)
 M. ROMA VOLLEY: Lebl 7, Passier 4, Paolucci 1, Paparoni (L), Maruotti 6, Zaytsev 16, Boninfante, Bencz 7, Sabbi 6, Antonucci, Puliti, Corsano, Cisolla. All. Giani.
Padova: Garghella (L), Schwarz 13, Gonzalez 5, Tiberti, Cricca, Koshikawa (L), Giannotti, Rosso 6, De Marchi 3, Simeonov 16, Semenzato 8, Suliagic 5, Zingaro (L). All.: Montagnani
 ARBITRI: Cerquoni – Saltalippi

Inizio anno devastante per la M.Roma, l’impianto di Viale Tiziano è ormai terra di conquista per chiunque si affacci da queste parti. Impresa, se così si vuol chiamarla, riuscita anche a Padova, che se ne torna a casa con il più rotondo dei risultati e con tre punti pesantissimi. Sconfitta che amareggia a tal punto che Giani ed i suoi ragazzi non esitano ad infilarsi nel sottopassaggio immediatamente alla fine dei saluti obbligatori. Una immagine che riporta indietro di un anno e che ci fa ricordare di dimissioni mai accettate e mai raccontate con dovizia di particolari. Forse l’immaginazione ci fa correre troppo, ma le ultime prestazioni della M.Roma,  non permettono sonni tranquilli, ed il problema non può essere solo l’infortunio di Bjelica.
Piacenza aleggia ancora nel Palazzetto, almeno a giudicare dall’avvio di Roma;  dal fischio iniziale al 3-8 è un battito di ciglia. In regia c’è Paolucci ma sulle ali il deserto,  e per le formazione di casa il parziale non nasce nel migliore dei modi. Padova imperversa con estrema, e non accettabile, facilità lungo tutto il fronte si attacco, arginando sin troppo facilmente i tentativi avversari. Poi….c’è un poi che non ti aspetti. Zaytsev  ritrova i colpi offensivi, recuperando palloni  anche sugli scalini del palazzetto, Vassallo trova il rosso per difendere una svista del primo fischietto, missione riuscita ma esito solo rimandato: Simeonov  toglie Padova dall’impaccio. Alla ripresa Schwarz rimane in panchina per lasciare spazio a Rosso; la permanenza sulle assi d’abete durerà solo una manciata di punti, l’infortunio muscolare di De Marchi spingerà il tedesco nuovamente nella mischia. La partita nel frattempo ha acquisito un altro trend, con le due formazioni appaiate in uno stretto abbraccio, fatto di qualche  bel gesto e di tanti brutti errori. Un legame che non si spezza e che porta le due formazioni sino alla fine del parziale. Sarà il tedesco che non doveva esserci a regalare il lo 0-2 ai patavini. Padova vede il traguardo in vista, un traguardo a cui non è abituata e che influisce su ogni centimetro del sistema nervoso del sestetto in campo. Simeonov e compagni rischiano spesso di oltrepassare il consentito, ma ottengono il necessario a proseguire nell’azione di demolizione dell’avversario. Roma, al contrario, evidenzia un sistema nervoso debole e tendente alla depressione. Nessun guizzo, nessuna ribellione ad un risultato che penalizza, nemmeno la rabbia di strafare. Sono gli errori di Padova a tenere minimamente in gioco la formazione di casa, ma inevitabile ed ineluttabile ancora Schwarz chiude tutti i gioca e manda i capitolini negli spogliatoi alla velocità della luce. Le finali ad otto erano acquisite, ma, con questo spirito,  potrebbe essere una veloce scampagnata.