Il giorno più triste: addio a Roberto Rondoni e Vigor Bovolenta

Il giorno più brutto della pallavolo che piange due protagonisti del volley che sono scomparsi sabato. In mattinata ci aveva lasciato un vecchio amico, di quelli veraci e sempre con il sorriso sulle labbra. Roberto Rondoni, 54 anni, da anni conviveva con la sfida, quella nei confronti di una malattia che non lascia speranze. Lui  la sfida l’ha accettata, con quel sorriso che ti spingeva ad abbracciarlo per la forza che ti trasmetteva. Ha continuato a lavorare senza sosta, dando a Latina quelle certezze che nemmeno lui aveva; non ha mai abbandonato, non ha mai abdicato, forte della sua passione e del suo amore. Oggi, però, ha dovuto alzare le mani nei confronti della missione impossibile. Il suo sorriso sarà patrimonio del mondo dei più, ma anche il nostro e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di poter condividere con lui anche un solo minuto. Ciao Roberto e dai forza a tutti i tuoi cari.

In serata un’altra notizia intollerabile: è morto Vigor Bovolenta, 37 anni, ex azzurro, ex giocatore della Roma Volley, colpito da un infarto

mentre giocava una partita di B-2 con Forlì a Macerata. Inutili i soccorsi e il trasporto in ospedale. Gigante buono, aveva lasciato il volley di vertice pochi anni fa per dedicarsi alla società di Forlì in serie B. Con l’Italia ha vinto Europei, Coppa del Mondo e World League, ma più di tutto resterà nel ricordo degli appassionati di volley la finale olimpica di Atlanta, in cui giocava con una maschera protettiva per una frattura al naso. Sposato con Federica Lisi, romana, ex giocatrice della Fincres Roma, lascia quattro figli. Ci mancherai Bovo