Granelli di Momi, momenti di Gioria, profumi d’Oriente

Ciao ragazzi, vi scrivo dall’aeroporto della capitale della Cina, Pechino. Siamo alla fine della terza settimana in oriente dopo averne passate 4 in Brasile, e oggi si rientra nella dolce Italia. Abbiamo volato da un capo all’altro del mondo ed è cambiato tutto: usi e costumi, clima, paesaggi, colore della pelle, forma degli occhi, cibo, fuso orario.
Il primo torneo della stagione si è svolto a Brasilia, capitale del Brasile; e’ una città moderna, di appena 50 anni situata a 1172 metri sul livello del mare. La cosa che lì mi colpisce più di tutto è il cielo: sembra più grande, di un blu intenso, con splendidi giochi di nuvole sempre diversi. Il clima rispetto a Rio de janeiro è secco ed anche la palla a causa della pressione resta in aria diversamente. Seconda tappa dei nostri viaggi è stata Sanya, la città più a sud della Cina, isola sede di vacanza per gli orientali e molto frequentata dai russi per lo stesso motivo. La particolarità di quel luogo è senza dubbio il gran caldo e l’altissima percentuale di umidità nell’aria: in assoluto il torneo più impegnativo dal punto di vista fisico. Pensate che durante la semifinale al campo centrale gli arbitri hanno segnalato una temperatura di 50 gradi…incredibile vero?!
Shanghai, o meglio la spiaggia di Jinshan, ad un’ora dalla città vera e propria, stupisce sempre per il grigiore che purtroppo rende i colori privi della loro brillantezza…una sorta di nebbia ti avvolge nelle prime ore del giorno per poi sollevarsi, al contrario della marea che si abbassa per lasciare posto a decine di persone che vanno a raccogliere i granchi nascosti in superficie.

E per ultima la metropoli di Pechino. Il torneo di svolge nelle strutture allestite per le ultime olimpiadi del 2008 e il campo centrale è davvero enorme! Questo luogo meriterebbe di essere ben esplorato, sono riuscita a ritagliarmi qualche ora per visitare piazza Tienanmen, Silk Street, un tipico mercato cinese dove vendono perfette imitazioni di ogni marca, e il suggestivo Tempio del Paradiso. Non ho notato molti turisti occidentali in giro, per questo siamo spesso preda di fotografie. Ci guardano tutti sorridendo, con curiosità, soprattutto i bambini che riconoscono che siamo diversi ed hanno un modo di manifestarlo naturale e puro…sembrano divertiti.
Certo, la Cina è davvero un mondo lontano da noi, per modi di vivere e per abitudini che ci sembrano incomprensibili. Ma a me non piace fermarmi all’apparenza e se il perché di qualche loro gesto mi sembra strano chiedo direttamente agli interessati di soddisfare le mie curiosità. Naturalmente comunicare in inglese non è semplicissimo, ma ho incontrato anche qualche personaggio molto disponibile a farsi capire a gesti. Ritengo preziose le poche occasioni che abbiamo di poter conoscere le bellezze del luogo e le persone che ci vivono, perché ogni esperienza serve ad aprire la nostra mentre all’ignoto e ad entrare in contatto anche solo per un attimo con il diverso (che poi… siamo sicuri sia cosi diverso?).
Penso che criticare o peggio non tollerare un popolo o un paese o un piatto di riso solo perché siamo abituati a vivere e a mangiare in modi differenti sia limitante per le nostre possibilità di crescita e, scusate il luogo comune, sono convinta che ci sia qualcosa che valga la pena scoprire in ogni cosa, in ogni persona e in ogni situazione. Ho fatto una piacevole chiaccherata con un cinese professore di inglese in metropolitana, un ragazzino piuttosto impacciato che a scuola lo stava imparando ma che è riuscito ad invitarmi a cena (ho gentilmente rifiutato! :P), una nonna che mi ha lasciato fotografare il nipotino e che mi mostrava a lui come se fossi un oggetto raro, un tassista generoso e disponibile a comprendermi anche se non sapevamo una parola delle nostre rispettive lingue.
Il nostro volo sta per partire, ci attendono 11 ore di viaggio verso Roma. Partire per i tornei nelle più varie città del mondo mi mette sempre di ottimo umore, ma tornare da chi si ama anche solo per un giorno mi riempie il cuore e lo spirito di nuove energie ancor prima di atterrare! L’unico rammarico è quello di non poter vedere i miei fratelli, troppo lontani da raggiungere per così poco tempo libero prima del prossimo allenamento.
La prima cosa che farò stasera? Una bella cenetta italiana con il mio ragazzo! La federazione internazionale ha sconsigliato a tutti gli atleti di mangiare carne qui in Cina, perché dai controlli anti doping è risultata qualche sostanza non a norma. Quindi, dopo tre lunghe settimane una gran bella bistecca al sangue è d’obbligo! 😉
Al prossimo aggiornamento, un abbraccio