Alice Gradini, la mia nuova vita senza il Volleyrò

«Si è chiusa una fase importante, un’esperienza unica che ricorderò per tutta la vita»

ROMA, 6 ottobre 2015 – È un tardo pomeriggio di ottobre e il sole è già basso. Le calde e lunghe giornate estive sono ormai soltanto un ricordo e le temperature iniziano scendere, preannunciando l’arrivo dei primi freschi autunnali. Al PalaFord i giorni si susseguono uno dopo l’altro a ritmo frenetico, con la tipica routine di chi si sta preparando all’avvio di una nuova stagione. Le ragazze sono in campo a sudare e ad allenarsi per farsi trovare pronte all’esordio di metà ottobre. A seguire con particolare attenzione i movimenti delle giocatrici e i suggerimenti dei tecnici c’è Alice Gradini, il “capitano coraggioso” che ha chiuso al termine del passato campionato il suo ciclo giovanile al Volleyrò. Alice lavora ancora duro con i pesi e le macchine, ma il suo occhio esperto scruta spesso il campo, ricordando i meravigliosi momenti vissuti in quell’impianto.
«Di certo, quando entro in palestra per allenarmi da sola, mi fa un effetto strano. È come non sentirsi più parte di qualcosa che è stata tua per tanto tempo. Comunque, continuando a frequentare il PalaFord, rispetto alle mia altre compagne che sono andate via, mi sento sempre a casa. Mi fa piacere continuare a vedere le ragazze allenarsi, non mi suscita alcuna nostalgia. È una fase della mia vita che è finita, un percorso portato a termine».
Da capitano dell’ultimo scudetto Under 18, bissato dopo quello dell’anno prima, la centrale del Volleyrò non avrebbe avuto difficoltà a trovare un’ottima sistemazione per la stagione che sta per cominciare. Ad Alice, però, le sfide facili non sono mai piaciute e si è rimessa in gioco coraggiosamente.
«Avevo la possibilità di continuare con la pallavolo. Le offerte non mi mancavano, però quest’estate ho preso la decisione di dedicarmi al beach volley. Sicuramente ho scelto la strada più rischiosa e incerta, però il beach rappresenta da sempre una mia grande passione. Avevo questo sogno e ci volevo provare. Adesso vedremo come andrà».
Per chi non ha molta confidenza con la pallavolo, il volley e il beach possono sembrare due attività molto simili, ma in realtà le differenze sono molte di più di quelle che si potrebbero immaginare.
«Il beach volley è molto diverso dalla pallavolo tradizionale. Si gioca in due e si passa tanto tempo con la propria compagna e, per chi è abituato a far parte di una squadra, può risultare difficile adattarsi immediatamente. Fortunatamente gioco in coppia con Federica Frasca, che conosco benissimo e insieme ci troviamo a meraviglia. Giocavamo insieme al Volleyrò e siamo sempre state molto amiche. Un’altra importante caratteristica che il beach ha rispetto alla pallavolo è l’indipendenza con la quale si gestisce la propria attività. Quando si parte per fare i tornei, non c’è nessuno che ti dice gli orari o come comportarti. Sei tu che devi essere responsabile di tutto».
Il rapporto tra Alice e la pallavolo è iniziato molto presto, anche se non si è trattato del suo primo sport.
«Ho iniziato in seconda media. Il mio primo sport è stato l’atletica, ma dopo un po’ mi sono stancata. Ho deciso, allora, di provare con la pallavolo, visto che ero anche già piuttosto alta. Ho cominciato a giocare all’Eur, in squadra con Claudia Provaroni che poi ho ritrovato al Volleyrò. Quando è arrivata la chiamata del Casal de’ Pazzi sono stata felicissima, perché era una società molto conosciuta e importante. L’inizio è stato piuttosto pesante perché, all’epoca, abitavo a Pomezia e venire tutti i giorni ad allenarmi non era una passeggiata. È stato un grande sacrificio, ma alla fine ne è valsa la pena. Quando ho iniziato il liceo sono venuta a vivere a Roma e tutto è filato molto più liscio».
Alice ha collezionato scudetti, titoli regionali e importanti riconoscimenti di ogni genere. Ha già un curriculum che farebbe invidia a tante atlete molto più esperte di lei. Mettere in ordine i ricordi più belli vissuti con il Volleyrò non è un’impresa certamente semplice, tanto meno sceglierne uno in particolare.
«Dirne solo uno è impossibile, perché ce ne sono stati tantissimi. Dal punto di vista sportivo, sicuramente i due scudetti che abbiamo vinto non potrò mai dimenticarli. Però ci sono stati anche tanti momenti vissuti con le mie compagne che ricorderò per tutta la vita. Alla fine di ogni anno, per esempio, quando organizzavamo delle cene fra di noi, le strade per alcune si dividevano e allora mi accorgevo di quanto quelle persone mi avevano dato a livello umano».
I successi di Alice vanno certamente condivisi con chi in questi anni l’ha accompagnata nel suo percorso di crescita sportiva e umana: le sue compagne, il papà Massimo e tutti i dirigenti e amici del Volleyrò.
«La società ci ha sempre messi nelle condizioni di vincere senza che noi dovessimo pensare a nulla. Grazie alle persone del Volleyrò, che mi hanno accompagnata in questo percorso sportivo e di vita, sono maturata tantissimo e sono diventata quella che sono. Quando sono arrivata nell’Under 14 ero una bambina e tutte insieme siamo cresciute qui, su questo campo, tutti i giorni. E poi un grazie speciale va rivolto a mio padre che si è sempre sacrificato per permettermi di giocare. Vorrei ricordare ancora tutta l’organizzazione del Volleyrò, i dirigenti, i tecnici, e infine le mie magnifiche compagne. Vivendo a Roma ho la fortuna di frequentare ancora tutte le mie amiche del Volleyrò».
La stagione 2015 è ormai alle porte e Alice promette di continuare a seguire con attenzione le gesta delle sue ex compagne di squadra. Non più in campo a dare l’esempio da bravo capitano ma, perché no, da quella stessa tribuna da cui suo padre Massimo ad ogni partita incitava dal primo all’ultimo punto le ragazze del Volleyrò.
«Auguro alle mie ormai ex compagne di continuare a dare il massimo, di godersi ogni momento perché sono attimi che non torneranno più. In bocca al lupo a tutti e oggiAggiungi un appuntamento per oggi e sempre forza Volleyrò!»

Marco Tavani
Ufficio Stampa Volleyrò