Giovanile> Alla Hegel batte il cuore giovane della Volleyrò CDP

Il coordinatore Tortorici: “Vogliamo trasmettere l’eccellenza a una realtà promozionale”

ROMA, 14 gennaio 2016 – Al numero 10 di piazzale Hegel sorge l’Istituto Comprensivo Giovanni Falcone. È all’interno di quelle mura che gli amanti della storia locale possono rintracciare parte delle gloriose origini del Volleyrò Casal de’ Pazzi che, prima di fare del PalaFord la sua casa, si allenava proprio nella palestra dell’istituto sorto nel quartiere Talenti, nella seconda metà degli anni settanta. Quando il Volleyrò CDP ha abbandonato la sede storica di piazzale Hegel per trasferire la sua attività di eccellenza al PalaFord, all’IC Giovanni Falcone non sono rimasti soltanto i ricordi e le radici perché la pallavolo ha continuato a essere parte integrante della vita della scuola e del quartiere.
A coordinare le attività pallavolistiche dell’istituto ci pensa Gabriele Tortoriciche, dopo essersi formato come allenatore proprio alla Hegel, è oggiAggiungi un appuntamento per oggi uno dei tecnici del Volleyrò CDP, con la speciale responsabilità di raccogliere i dati statistici delle partite.
“La mia storia con la Hegel – spiega – è particolare perché ero uno studente della scuola. Ho iniziato ad allenare quasi per gioco anzi, mi ricordo che l’ho fatto perché l’allenatore dell’epoca me lo aveva chiesto come favore. Ho cominciato a fare qualche sostituzione, poi mi è arrivata la proposta lavorativa della gestione precedente del Casal de’ Pazzi, quella prima dell’avvento del Volleyrò. Ho iniziato così ad allenare il mini volley, poi l’Under 12 e 13, fino ad arrivare agli ultimi anni e a ricoprire il ruolo di responsabile organizzativo. Nel 2011 sono passato al settore dell’eccellenza”.
Gabriele, come nasce la collaborazione tra la scuola e il Volleyrò Casal de’ Pazzi?
“Le radici del Volleyrò Casal de’ Pazzi risiedono proprio nella scuola, perché prima del PalaFord gli allenamenti delle squadre di eccellenza si svolgevano nella palestra dell’istituto. Con l’avvento del PalaFord, l’eccellenza si è spostata ma abbiamo comunque continuato a portare avanti l’attività promozionale”.
A quali campionati partecipano le squadre del Volleyrò CDP Hegel?
“C’è il mini volley che è seguito da Valentina Galeri e Alessia De Luca Bossa. Per ora si allenano due volte a settimana ma, fra poco, cominceranno i vari concentramenti. Poi c’è il gruppo Under 12-13 affidato a Damiano Rinaldi. Hanno già iniziato il campionato Under 13 e questa settimanaAggiungi un nuovo appuntamento per questa settimana partirà anche quello Under 12. Salendo di categoria, ci sono l’Under 14 seguita Valentina Galeri e Andrea Biagini e l’Under 16 che invece si allena al Von Neumann con Gianmarco Tomaselli e Marco Muscarà. E poi non bisogna dimenticare le attività del gruppo amatoriale open misto allenato da Simone Patrizi e quelle che svolgiamo con le quinte elementari della scuola che, comunque, rientrano sempre nelle varie attività che promuoviamo come Volleyrò CDP”.
Quali sono gli obiettivi che vi siete posti come allenatori che, oltre a insegnare i fondamenti della pallavolo, devono comunque trasmettere i sani valori di questo sport?
“La collaborazione con una società importante come il Volleyrò Casal de’ Pazzi implica un lavoro di reclutamento per le squadre di eccellenza. Insegnare pallavolo a scuola e al mini volley dà la possibilità a noi tecnici di monitorare il territorio per un eventuale inserimento di qualche ragazzina nella realtà dell’alto livello. Oltre al discorso agonistico che proviamo a fare nel modo più professionale possibile, puntando a trasmettere l’idea di eccellenza del Volleyrò Casal de’ Pazzi a una realtà tipicamente promozionale, c’è ovviamente l’aspetto sociale che domina, che è poi quello più importante. Contano certamente il risultato e la vittoria, ma ancora di più la crescita, la formazione e l’educazione che gli allenatori provano a far comprendere alle ragazze. L’impegno, la costanza e il sacrificio che servono a portare avanti la scuola e lo sport sono concetti importantissimi di tutte le nostre attività”.
Il sabato al PalaFord, in occasione delle partite di Serie B1 e B2, i bambini delle Hegel riempiono le tribune e tifano per le loro compagne più grandi. È un aspetto al quale tieni molto?
“Assolutamente, punto molto a creare un senso di appartenenza nei confronti delle tre formazioni di eccellenza. Non voglio che il promozionale e l’eccellenza siano due realtà diverse e separate, perché entrambe fanno parte della stessa grande famiglia. È anche per questo che da tre anni organizziamo la cerimonia della consegna delle maglie alle piccole pallavoliste della Hegel durante le partite di Serie B1 e B2. Ormai è diventato un appuntamento classico. E poi, chissà, magari vedendo giocare le grandi aumenta il loro impegno e la loro voglia di diventare come le più brave. È però uno scambio reciproco. L’altra settimana, per esempio, Francesca Napodano e Rachele Mancinelli sono venute a vedere una delle nostre partite e Marika Costabile ed Elena Pietrini hanno fatto da testimonial all’ultima consegna delle maglie. Tutte le ragazze delle prime squadre, in generale, sono sempre molto gentili e disponibili. Armando Monini, Laura Bruschini e prima anche Andrea Scozzese ci hanno sempre fatto sentire il loro sostegno e la loro fiducia. Io e gli altri allenatori cerchiamo di ispirarci alle loro linee guida nel portare avanti il lavoro con i piccoli. Il presidente Luigi Caruso, poi, ci aiuta sempre nei rapporti con la scuola e con la dirigente scolastica, la dottoressa Virginia Croce che ha subito capito l’importanza di questo nostro percorso comune”.
Oggi che sei impegnato a tutti gli effetti nello staff tecnico del Volleyrò CDP, quanto ti manca l’attività con i bambini e allenare nella fascia di età più piccola?
“Ogni tanto riesco ancora ad andare alla Hegel a vedere come vanno le cose e come procedono gli allenamenti. Parlo sempre con gli allenatori e mi consulto con i genitori per trovare le soluzioni migliori. Certamente mi manca il fatto di trasmettere ai bambini le mie conoscenze. Spesso si dice che si riceve molto più di quello che si dà e, quando si ha a che fare con i piccoli, questa, lo dico per esperienza, è una verità sacrosanta”.

Marco Tavani
Ufficio Stampa