Punzecchiature> Allora esiste la dignità

Ripropongo un articolo apparso su basketnet.it. Non si vuole entrare nel merito di una vicenda, l’importanza della riproposizione è evidenziare concetti che dovrebbero valere per ogni sport, ma che vengono puntualmente dimenticati da chi è aduso a rimpiersi la bocca di progetti, soprattutto a livello giovanile, ripetuti a pappagallo, senza averli capiti e metabolizzati.
Un messaggio che dovrebbe essere custodito gelosamente da ogni “addetto ai lavori” in ogni categoria e campionato.
Marco Benedetti

Allora esiste la dignità (di Raffaele Baldini)

gennaio 22, 2018
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Non mi farò tirare nel ghiaccio di una diatriba fra la famiglia Forni e l’ex allenatore della Fiat Torino Luca Banchi, semplicemente perché non essendo stato presente, non avendo gli elementi oggetto del contendere, non posso prendere una posizione.

Posso però formulare un ragionamento a prescindere: da anni vedo presidenti, dirigenti o affini conquistare con la semplicità dell’attacco alla Kamchatka in Risiko postazioni attorno al rettangolo di gioco, taluni seduti a fianco dell’allenatore. Ho visto con i miei occhi presidenti indicare cambi o strategie all’allenatore, ho visto agenti formare squadre. Ruoli, come nella società così nella pallacanestro, devono presupporre oltre alle competenze anche confini fisici.

Nonostante fossi vintage dentro, capisco la logica del “passaggio di consegne” in virtù di un fisiologico ricambio generazionale, SOLO se suffragate dall’umiltà di una gavetta precedente silenziosa e attenta. Non ci si inventa direttori sportivi o general manager dall’oggi al domani, una piccola dose di intuito non può sostanziare una professione.

E tutto questo avendo ben chiaro l’assunto che chi caccia il “grano” comanda (anche se poi verrà giudicato per come ha operato).

Luca Banchi, dando le dimissioni in un paese refrattario a questo tipo di scelta, mi ha ridato speranza: esiste ancora la DIGNITA’. In un marasma di allenatori dediti al sacro culto della “marchetta” professionale (come chiamate richieste per 10-12.000 mila euro annue ad alto livello?), oppure attaccati alla panchina anche quando viene vilipeso l’ultimo briciolo di una competenza costruita con enormi sacrifici, ecco che il “toscanaccio” di Grosseto spiazza tutti.

Luca Banchi può essere scarso, bravo, bravissimo (dal mio punto di vista è di altissimo livello), di certo unilateralmente potrà essere condivisa l’idea che non sarà mai un ruffiano e un invertebrato, sarà un uomo con un volto e una identità. Di questi tempi, nel mondo della pallacanestro, è già tantissimo.

Senza la dignità, l’identità viene cancellata.
(Laura Hillenbrand)

Direttore Raffaele Baldini