CF> Volley Terracina, Erika Vavoli vuole giocarsela fino alla fine

Nuovo capitolo nella conoscenza delle ragazze che formano la rosa della Volley Terracina, in questa occasione ci occupiamo di un elemento che fa parte dei prodotti locali, che è cresciuta e vive da sempre nella città tirrenica, una delle più piccoleanagraficamente del roster biancoceleste, oggi incontriamo Erika Vavoli.
Nata a Roma nel giugno del 2000, Erika è entrata nel mondo del volley crescendo nella Futura Terracina, facendo tutta la trafila delle giovanili, poi la scorsa stagione ha militato tra le fila della Pallavolo Sabaudia, partecipando ai campionati di serie B2 e serie D per poi passare la scorsa estate nella Volley Terracina.
Da sempre ha giocato come schiacciatrice, ma nelle ultime recenti stagioni spesso è stata schierata come libero, ruolo che da quest’anno, sotto le direttive e i suggerimenti di coach Pesce, ha sposato totalmente buttandosi con impegno e dedizione negli allenamenti, nel sincronizzare sempre di più i movimenti che il ruolo richiede.
“In effetti è così – esordisce – in fase di preparazione, la scorsa estate, e dopo le prime sedute di allenamento, il Mr mi ha avanzato questa proposta e questo suggerimento, cosa che io ho da subito condiviso e il mio percorso durante tutta la stagione, fino ad ora, è stato allenarmi nello specifico del ruolo, senza nessun problema.”
Sei giovanissima ma hai già partecipato a campionati di categoria superiore, come è andata e come l’hai vissuta?
Si, è stato soprattutto per fare esperienza anche se purtroppo il campionato ha decretato la nostra retrocessione, ma in un percorso di crescita naturale ho visto la cosa dal punto di vista positivo.
Hai vissuto quest’anno anche il passaggio da una squadra all’altra della città, cosa un po’ inusuale nel volley. Come hai vissuto questa cosa, non ti ha creato problemi o imbarazzo?
No assolutamente, anzi, ho vissuto questa cosa nel modo più naturale possibile senza mai pormi problemi di qualsiasi natura, e mai nessuno, in società o in palestra, ha mai rimarcato questa cosa. A differenza di altri sport, fortunatamente nel volley si va oltre queste cose, pur esistendo, come naturale che sia, una certa rivalità, ma niente di più.
Una domanda fatta un po’ a tutte, come ti sembra il gruppo di compagne con cui giochi quest’anno?
Ma meraviglioso, il fatto di avere tutte dei caratteri completamente diversi l’una dall’altra, ha fatto si che il gruppo si cementasse in una maniera unica e forte, invece magari di far diventare lo spogliatoio una polveriera, come in altri casi. E’ davvero bello, siamo una squadra, finora abbiamo sempre vinto o perso da squadra, senza nessuna che si è mai eretta a primadonna.
Essendo tra le più piccole sei anche una di quelle sulla quale il coach lavora maggiormente per aiutarti a crescere.
Ma non esageratamente, lavora con tutte in ugual misura, ci tiene tutte sul pezzo, lui è un gran professionista e lavoratore, conosce la pallavolo femminile come pochi, lavorarci è un piacere, io devo solo stare zitta, ascoltare e mettere in pratica, nel miglior modo possibile, tutto ciò che mi dice.
Siamo nel finale del campionato, siete dentro la zona playoff. Quale pensi che sarà il vostro percorso in questo meseAggiungi un appuntamento per questo mese e mezzo che manca alla fine?
Innanzitutto dobbiamo cercare di mantenere la posizione se non migliorarla, è vero, il distacco che abbiamo di vantaggio sulla prima inseguitrice è importante ma meglio non fidarsi e continuare a spingere per avere una certa tranquillità. Se poi saranno playoff, beh, lì ce la giocheremo nel modo migliore, abbiamo dimostrato di saper battere chiunque, vedremo cosa sapremo capaci di fare.
Immagino tu stia ancora studiando, quali sono i tuoi progetti per un prossimo futuro?
Finire le superiori innanzitutto, poi sicuramente intraprendere il cammino universitario, anche se ho ancora qualche dubbio su quale indirizzo scegliere. Dal punto di vista sportivo, desidero continuare a divertirmi, giorno dopo giorno, migliorando sempre di più, poi quello che verrà sarà ben accetto.
Sei una delle terracinesi in squadra, che sensazione ti provoca giocare per la squadra della tua città e lottare per degli obiettivi importanti?
Ah senza dubbio è motivo di orgoglio e ti da un senso di appartenenza, giocare sempre con accanto le persone più care, amici, parenti, ecc… che ti incitano e ti seguono sempre e comunque, ti da una carica impressionante. Spero di essere sempre all’altezza delle loro aspettative.
Per concludere, ti vuoi sbilanciare su un pronostico di come andrà a finire?
No assolutamente, in testa sarà una lotta tra Tivoli e Talete per la promozione diretta, ma per noi non dico nulla, mi piace giocare le partite di volta in volta, ma non firmo nulla, giochiamocela.

Silvio Bagnara
Ufficio Stampa
Volley Terracina