Intervistato Francesco Guarnieri, classe 1986, il nuovo head coach della Geetit. Bolognese di nascita, ma di origine calabrese.
Cagliari Occupa il 7° posto nella classifica di Serie A3, con solo 3 lunghezze di distanza da noi. Che partita ti aspetti sabato sera?
Cagliari è una squadra esperta, con una buona organizzazione muro difesa. Dovremmo essere pazienti e lucidi nei momenti in cui gli scambi si allungheranno. Penso che la qualità in contrattacco possa fare la differenza.
È il tuo primo impiego da capo allenatore, e soprattutto in una città dove tutto per te è iniziato. Come facevi a dire di no?
Non potevo dire di no: avevo un forte desiderio di cominciare e prendermi questa responsabilità. Devo dire che ho realizzato successivamente cosa volesse dire farlo nella propria città. Manco a Bologna da qualche anno, ma appena ho avuto l’incarico ho ricevuto tanti messaggi d’affetto.
La squadra è in un momento difficile per i risultati, a causa degli ultimi 3 KO. Che aria si respira? Quali sono state le tue priorità?
Appena arrivato ho trovato giocatori che avevano perso un po’ di fiducia in loro stessi, ma con una grande disponibilità e partecipazione per provare ad uscire da un momento di difficoltà. La priorità per me è stata ascoltare subito tutti i componenti della squadra, cercare una condivisione su alcuni aspetti del gioco in cui si sentissero più sicuri. Poche priorità a cui pensare, meglio fare un passo indietro e lavorare sulla qualità delle cose facili.
Date le tue esperienze nella Superlega e con squadre di diversi livelli, quali sono gli elementi chiave che intendi portare nella tua nuova posizione come head coach?
Le diverse esperienze mi hanno insegnato che non esiste una sola strada, una ricetta che vada bene per qualsiasi squadra o giocatore.
Più il livello si alza e più ci vuole una base tecnica a servizio della tattica. Vorrei riuscire a lavorare su questo aspetto, cercando un sistema di gioco che esalti le qualità dei singoli. Per farlo attingerò dalla cassetta degli attrezzi che tecnici e giocatori con cui ho lavorato hanno contribuito ad accrescere.
Ufficio Stampa