Beach > Lequaglie: “Positiva l’esperienza da commentatore, ma si curi di più il beach volley italiano!”

Raffaella Mazzei 30-06-2011

Dionisio Lequaglie, da anni al servizio del beach volley prima come giocatore e poi come allenatore e direttore sportivo, tira le conclusioni del recente Mondiale ospitato dalla Capitale. Un Mondiale a suo dire un po’ deludente per l’Italia, che ha messo in luce l’esigenza di ripartire e di investire seriamente sul settore giovanile.

Per la prima volta commentatore a tempo pieno, Dionisio Lequaglie sembra aver gradito la nuova esperienza: “È stato bello, in passato mi ero dedicato a quest’attività in maniera estemporanea ma mai a tempo pieno per un’intera settimana. Per me, abituato a stare dietro alle squadre, è stato particolare stavolta trovarmi “all’esterno”. Le persone con cui ho lavorato hanno reso ancora più interessante quest’esperienza. Inoltre, vivere un Mondiale a Roma è stato emozionante”.
Ma, proseguendo, Lequaglie ci mostra qualche luce e molte ombre di questo Mondiale: “Da un punto di vista organizzativo, trovo che Roma abbia allestito molto bene la scena. Rispetto alle altre manifestazioni alle quali avevo assistito, devo ammettere che questo è stato più suggestivo. Da un punto di vista tecnico, invece, mi aspettavo di più”. Emerge così la professionalità dell’esperto Lequaglie, che aveva sperato in ben altri risultati per gli atleti azzurri: “Cicolari e Menegatti hanno fatto molto bene, arrendendosi solo di fronte ad un avversario forte che poi ha concluso il Mondiale al 3° posto. Mi aspettavo qualcosa di più dagli altri, invece. Non capita spesso di essere inseriti come teste di serie e di giocare in casa, eppure le squadre si sono fermate presto. Per giunta, contro avversari che non sono andati molto più in là. Il settore maschile ha perso contro nazionali abbordabili che di solito batte. Ho trovato sottotono i gemelli Ingrosso, per esempio: sono stati sconfitti dalla Germania e si sono classificati al 33° posto, mentre avevo chiuso l’ultimo Mondiale al 9°. Ho visto molti progressi invece in Daniele Lupo. Fino all’anno scorso aveva l’impegno scolastico e credo che ora abbia giovato il fatto che sia diventato un giocatore a tempo pieno”.
Dati alla mano, Lequaglie non ha dubbi su quali siano le cause dell’insuccesso azzurro: “Il Mondiale deve essere un nuovo punto di partenza, perché dietro non c’è nulla! Il campionato italiano è inadeguato al livello internazionale e a livello giovanile ci sono troppe poche occasioni di crescita. Mancano le attività di base, i corsi da allenatori non sono abbastanza qualificanti, ma soprattutto mancano i giocatori! La Federazione e chi si occupa di Beach Volley non deve ricordarsi di questo sport solo alla vigilia dei grandi eventi. Per anni non sono riuscito a fare stage all’estero con i miei ragazzi, quest’anno invece siamo andati in California perche ci saranno le Olimpiadi tra 2 anni. Bisogna ripartire visto che al momento i progetti a lungo termine si sono fermati. Non si può valorizzare il Beach Volley solo in concomitanza delle grandi manifestazioni”.