Coppa Italia-Final Four> Macerata nel deserto conquista la finale

Foto Fraioli

Marco Benedetti

Lube Banca Marche Macerata – Casa Modena  3-1 (25-14/25-18/22-25/25-22)
Macerata: Lampariello, Pajenk, Savani 11, Exiga (L), Parodi 21, Stankovic 9, Kovar, Monopoli, Van Walle, Travica 3, Omrcen 11, Podrascanin 10. All.: Giuliani
Modena: Manià (L), Catellani, Sala 3, Bossi, Dennis 10, Carletti, Kooy 7, Bellei, Esko, Martino 12, Casoli, Anderson 12, Piscopo 7. All.: Bagnoli
Arbitri: La Micela – Boris
Prima giornata della Final Four di Coppa Italia e prima esultanza: è Macerata a conquistare la finale. In un Palalottomatica tristemente e desolatamente semivuoto, che ha obbligato gli organizzatori a chiudere l’ultimo anello per rimpolpare minimamente le scarne presenze negli altri settori, sono i tifosi biancorossi ad intonare i cori della vittoria. Modena se ne ritorna a casa consapevole di non essersi espressa al massimo delle proprie potenzialità, con le punte di diamante ben al di sotto della sufficienza. Macerata conquista da subito il minimo vantaggio utile a tenere a distanza gli avversari; la formazione marchigiana si dimostra più lineare a cinica, abile a sfruttare la maggiore fallosità di Modena. Il muro di Parodi su Dennis, segna poi la differenza, il solco sempre più ampio spiana la strada alla formazione di Giuliani. Il più sei costruito con il muro vale l’1-0 agevole per Macerata. Il monologo marchigiano continua anche nel secondo parziale, Modena non va oltre i propositi bellicosi della vigilia, con Dennis, Martino ed Anderson al minimo di giri, tra un errore di misura e lo strapotere a muro avversario, gli avversari hanno sempre gioco facile. Abulica, inconsistente e fallosa Modena si arrende nel peggiore dei modi, a nulla valgono gli inviti dei tifosi a tirare fuori gli attributi, Macerata va sul 2-0. Tutto troppo facile e Macerata si addormenta, il terzo parziale parla emiliano. I gialli di Modena acquistano continuità in fase offensiva, Macerata perde distanze e concentrazione; quando si risveglia il tabellone evidenzia un inequivocabile meno sei.  La reazione si costruisce soprattutto in difesa, Parodi e compagni in uno scatto d’orgoglio si portano a ridosso degli avversari, salvo pagare lo sforzo. La ricezione traballa nel momento più importante, Modena ritrova lo sprint per dimezzare lo svantaggio in termini di set. Alla ripresa delle ostilità Macerata ritrova testa e spunti, Modena prova a tenere la scia. Con il passare dei palloni la resistenza si affievolisce, Savani affonda i colpi dai nove metri, Parodi non si lascia pregare da posto quattro. La sfuriata marchigiana vale un più sei, più che sufficiente a rintuzzare ogni velleità modenese e a conquistare la finale.