B2F> Roma Centro spreca, il Divino Amore la punisce

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Marco Benedetti

Proger Roma Centro – GS Divino Amore 2-3 (25-23/11-25/25-17/23-25/11-15)
Roma Centro: Aquilanti 7, Chicarella 12, Forastieri 7, Fornari, Giglio 8, Krasteva 5, Mordecchi 2, Muzi 19, Sabini, Tricarico, Caporale (L), Dal Sasso (L). All.: Camiolo – Runca
Errori 27, Battute sbagliate 8, Muri 15, Aces 4
Divino Amore: Barbabietola 3, Bianchi 20, Datti, Ieradi 8, Izzi, Kranner 15, Lucchetti, Madonna, Majewska 12, Mele 10, Rosicarelli, Lanzi (L). All.: Magionami – Pisanti
Errori 20, Battute sbagliate 12, Muri 10, Aces 5
Arbitri:  Bolognesi – Verrascina
Intensa, emozionante, imprevedibile. Due ore di fatica che hanno messo a dura prova le coronarie di atleti, tecnici, addetti ai lavori e semplici appassionati. La spunta il Divino Amore, giunto alla fine della fatica con maggiore energie, cinismo e determinazione. La padrone di casa devono prendere atto di una parziale battuta di arresto, farne tesoro in una corsa sin qui entusiasmante. Partono bene la padrone di casa, fluide ed efficaci nella fasi offensive e difensive, con Chicarella insuperabile a muro; un vantaggio da subito importante e tranquillizzante, forse troppo. Il Divino Amore è un diesel  che parte lento, il motore va a regime lontano dal fischio d’inizio, ma a pieni giri diventa rombante. Quando tutto sembra ormai perso, va in scena la rimonta che avrebbe del miracoloso, sfruttando l’ottima vena della Bianchi; nell’ultimo scatto ci pensa la Aquilanti a mettere al sicuro il primo vantaggio. Lo stato di grazia delle ospiti ottiene il massimo nel secondo parziale, pochi scambi ed il set è praticamente già in cascina. La Roma Centro viene segnalata non pervenuta, da ricordare solo una magnifica rovesciata della Lanzi in recupero su una palla impossibile, per il resto un rinvio ad un futuro immediato. Per Bianchi, Kranner e Majewska sin troppo semplice “abusare” di un avversario inesistente. Al terzo i favori si scambiano, è il Divino Amore a pagare dazio nei confronti di una Roma Centro nuovamente pugnace e su livelli altissimi di efficacia. Il parziale è in equilibrio solo nella primissima parte, ma la Bianchi e la Kranner non riescono più a trovare i giusti spazi, quelli che invece trovano la Muzi e la Forastieri, che mettono ottani nel motore delle padrone di casa. Per la Roma Centro la strada diventa in discesa e senza particolari difficoltà, il muro della Giglio sigilla il secondo vantaggio. Cuore oltre l’ostacolo ed una Kranner scintillante spiegano l’inversione di tendenza che porterà al colpo della giornata. Nel quarto l’equilibrio regna sovrano, con le due formazioni a darsele di santa ragione, a salire a turno sull’altalena dei vantaggi, a sgomitare nella volata finale. Una volata ricca di emozioni, condita da un cartellino giallo sin troppo fiscale comminato alla Bianchi sul 22 pari, un punto che avrebbe dovuto segnare l’epilogo, un punto non sfruttato dalle padrone di casa in crisi di identità in cabina di regia. Lo scatto di reni del Divino Amore è quello opportuno nel momento opportuno, la Ieradi a muro a ben ragione di esultare per l’ennesimo aggancio. Il nodo viene sciolto dalla Bianchi che ritrova colpi e preziosismi nel parziale più importante, affondando da subito possibili resistenze avversarie. La Roma Centro parte con la Tricarico in cabina di regia, ma si trova da subito senza difese al centro di un uragano; il cambio al giro di campo con la Mordecchi   restituisce speranze, ma è troppo tardi. Il largo vantaggio ed un paio di topiche della coppia arbitrale sancisce definitivamente il colpo più importante della giornata. Chiaramente felice il Tecnico delle “divine”  Lino Magionami: “Molto contento per il risultato anche se per me non si tratta di una sorpresa così grande. Le mie ragazze, dopo tanti problemi fisici e di infortuni, hanno finalmente raggiunto un buono stato di forma. Sono già alcune settimane che giochiamo bene e siamo molto efficaci,  lo si è visto in campo e non era una improvvisazione contingente.”  L’ultimo appunto è normalmente dedicato ai fischietti, nell’occasione preferiamo uno sdegnato silenzio, forse molto più efficace.