CM> Genzano: il derby, un’emozione unica

Sotto di due set a zero, i ragazzi della Libertas ribaltano il risultato e vincono 3-2 un derby infinito ed al cardiopalma contro il Velletri

LIBERTAS GENZANO – PALL. VELLETRI 3-2
(26-28; 22-25; 26-24; 25-22; 16-14)
LIBERTAS GENZANO: Ciccarelli 13, Franceschetti 22, Imbesi 13, Fattori Matteo (cap.), Ponticorvo 8, Fattori Simone 1, Pinato, Corsetti Gabriele 3, Furzi, Mastrostefano 7, Mascetti (Libero) – 1° All.: Iezzi – 2° All.: Dominizi
Muri vincenti: 5 – aces: 3 – battute sbagliate: 12
PALL. VELLETRI: Abbafati, Caratelli, Di Lucca Alessio, Di Lucca Marco, Fratarcangeli, Luzzi, Montellanico, Moroni (cap.), Navacci, Pasquadibisceglie, Rezza, Barbiero (1° Libero), Rosati (2° Libero) – 1° All. : Barbiero Alessandro – 2° All.: Di Lucca Marco
Arbitri: Paolo Amato e Luigi Dell’Orso di Roma
durata incontro: 2 ore e 31 minuti
Inizia con il botto il Girone B della Serie C Maschile di volley. Il sorteggio del Calendario impone subito all’inizio nella prima giornata un elettrizzante Genzano – Velletri, sentito derby dei Castelli Romani più per la tradizione e per i rispettivi tifosi di ambedue le parti che per i protagonisti sul campo che si conoscono benissimo dopo anni passati a gareggiare e sfidarsi sul rettangolo di gioco e non nutrono particolari rivalità se non prettamente sportive. Anche per il fatto che moltissimi hanno giocato in entrambi i Club contendenti e che nell’occasione si riaffrontano nelle vesti di ex.
Emozioni, thrilling, capovolgimenti di fronte, tensioni agonistiche in campo e sugli spalti, gioie e delusioni, adrenalina al massimo e sfottò sotto rete e sulle tribune: tale si presentava lo scenario prima dell’inizio e tale si è rivelato nella realtà. Una maratona della durata di ben 2 ore e 31 minuti complessivi con un misto di tutto ciò che può raccogliere una sfida sentita come quella tra le rivali di sempre, Genzano e Velletri. Genzanesi con una squadra per metà rinnovata dopo l’ottimo torneo della passata stagione concluso con la sfortunata Finale persa contro l’Orbetello al Palazzetto dello Sport di Roma, veliterni che ripartono dopo la retrocessione dalla B2 con molti giovani locali nella rosa. Padroni di casa costretti nell’occasione a spostare a banda Federico Mastrostefano, di solito occupante le mansioni da Libero, per sopperire alla forzata assenza per squalifica di Luca Marinelli. Poi, con il rientro di “Franz” Ciccarelli dopo un anno di sosta sabbatica e con i nuovi Imbesi, Ponticorvo e Mascetti più alcuni giovanissimi promossi dal vivaio. Il tutto condito dall’esperienza dei veterani Matteo Fattori, del fratello Simone e di Federico Franceschetti, solito trascinatore ed autore di ben 22 punti vincenti alla fine, contro i suoi concittadini.
Novità anche sulla panchina biancazzurra, con il nuovo tecnico Valerio Iezzi, un nome importante nella Regione per i suoi trascorsi su panche importanti e nelle Selezioni Provinciali e Regionali, più Carlo Dominizi, il popolare Sbucio, che dopo oltre 25 anni di battaglie da protagonista, ha deciso di appendere le scarpette, o meglio le ginocchiere, al chiodo e cimentarsi in questa nuova, esaltante e nel contempo impegnativa esperienza sulla panca. Pronti via ed è subito battaglia in campo sotto rete. Primi due set tirati allo spasimo, con lotta palla a palla. Il Velletri schizza avanti 2-0 con due sofferti 28-26 e 25-22 e sembra avere le mani sul match. I biancazzurri sono in difficoltà evidente, annaspano,soffrono in ricezione, sbagliano un gran numero di battute. Il tecnico cambia spesso la cabina di regia, alternando i fratelli Fattori con risultati non ottimali, anche gli opposti vedono dapprima il nuovo Imbesi rilevato dal giovane Corsetti, anch’egli veliterno di nascita e figlio d’arte. Mastrostefano fa del suo meglio in banda (7 punti nel suo score), specie in battuta, ma è in difficoltà in attacco, essendo il suo ruolo naturale ben altro. Inizia il terzo set e lo scenario e quasi del tutto gialloblù, colori del Velletri, e pure sugli spalti la “torcida” a farsi sentire di più è quella ospite, con i locali abbacchiati dall’esito delle azioni in campo. Dicevamo, inizia il terzo set e capitan Moroni e compagni sembrano intenzionati a chiudere la tenzone. Scattano subito avanti 2-5 ed a quel punto nemmeno il più acceso supporter casalingo avrebbe scommesso un centesimo sull’esito finale della gara. Ed invece, come a volte succede nello Sport, specie nella pallavolo, in breve si capovolge la scena ed inizia un match nel match, con uno scenario del tutto nuovo e, sino a poco prima, imprevisto ed imprevedibile. La banda Fattori tira fuori orgoglio, grinta e determinazione, sputa sangue su ogni pallone. Non ci vuole proprio stare a perder in casa alla prima di campionato e per di più proprio contro i rivali storici di sempre. E poi chi li avrebbe sentiti per tutta la settimana gli sfottò verbali e sui social dei vincitori. Dunque tutti in apnea e sotto con il massimo dei motori fisici e soprattutto mentali, a macinare rabbia e gioco. Velletri comincia ad avere qualche sfaldamento ed a mettere in discussione le proprie certezze. 10-10 e poi avanti tutto di un fiato punto a punto sino alla fase caldissima della frazione. Eccola: 23 pari, Franceschetti protagonista nel bene e nel male dei successivi 3 colpi,punto, errore,punto e siamo 25-24, seconda palla set per la Libertas. Dall’altra parte capitan Moroni compie un fallo di invasione, toccando involontariamente la rete (con le nuove regole, gli arbitri sono severissimi). 26-24, 1-2 nel computo dei set e tutto torna in ballo. Quarto gioco. Velletri scosso e tignoso, scappa subito in fuga: 2-5 e 3-8. Situazione difficilissima per i locali e coach Iezzi chiama il time-out per riordinare le idee dei suoi. Ed i ragazzi in casacca biancazzurra iniziano allora una rimonta entusiasmante, lottando con il coltello trai denti, palla su palla, punto su punto. La risalita è faticosissima e costa una montagna di energie ai padroni di casa, nel corpo e nella mente. L’equilibrio che divide le due antagoniste è sottilissimo e basta un nonnulla per far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. L’aggancio, soffertissimo, arriva al punto numero 18, con un muro del centrale Mirko Ponticorvo, accompagnato dal boato dei sostenitori di casa che nel frattempo hanno ritrovato verve ed entusiasmo, sperando nel miracolo sportivo dei propri beniamini. Dunque 18 pari e giù a capofitto verso la fine del set. Ma ormai Genzano ha rotto gli argini e martella le retrovie veliterne, dove l’affanno è sempre più palese. Tensione e nervosismo al massimo e cartellini gialli e rossi che il primo Direttore di gara sventola a destra e manca per frenare le animosità dei giocatori. Gli ospiti sono quelli che ne fanno di più le spese. Ponticorvo, Imbesi, doppio Ciccarelli dal centro e poi il solito Franceschetti a griffare il 25-22 che sigilla il 2-2 e porta tutti al tie-break. Già il quinto set. Sarebbe troppo lungo (in effetti ci siamo un po’ lasciati andare, trasportati dalla penna) raccontare i 22 minuti di emozioni e battiti di cuori vissuti. Lasciamo a chi legge immaginare lo scenario, con atleti in perenne fibrillazione agonistica e tifoserie eccitate al massimo, il tutto – occorre sottolinearlo – nei massimi limiti di correttezza e rispetto reciproco. Il Velletri gira al cambio di campo avanti 8-6, Genzano schiuma carica e rabbia e va all’aggancio sul 11-11. Saltano i nervi in casa degli ospiti e Marco Di Lucca si becca prima il cartellino giallo e poi quello rosso che nella normativa del volley vuol dire espulsione dal campo fino al termine della gara, ma nessun punto sanzionatorio nei confronti della squadra che lo subisce. Ovviamente il pubblico giunto al seguito della squadra della confinante Velletri se la prende con l’arbitro in modo veemente. Si va avanti. 13-13 ed ultimi colpi da trattenere il fiato, con nessuno che ci sta a cedere, nonostante le forze di tutti siano ridotte al lumicino. Franceschetti boom ed è 14-13, time-out Velletri, invasione Ponticorvo porta al 14-14. Ed allora ci pensa lui, l’”evergreen” Federico Franceschetti a porre termine al confronto ed alle ansie di giocatori, tecnici, spettatori, semplici astanti intervenuti: due attacchi vincenti mozzafiato, l’ultimo un diagonale letale da posto 4, 16-14 e “game over”, dopo oltre 2 ore e mezzo di batticuore (sportivo, s’intende). Genzano esulta, Velletri si morde i gomiti e macera il rammarico per l’occasione perduta. E’ la Legge dello Sport, è la Legge della Vita, chi non molla spesso è premiato. Al di fuori dell’enfasi e della partigianeria per una squadra o per l’altra, è stata una partita bellissima sotto il lato agonistico e del trasporto emotivo. Un po’ meno sotto l’ottica della tecnica, con vari errori da una parte e dall’altra. Ma siamo solo alla prima di Campionato ed è logico che c’è molto lavoro da fare per entrambe le formazioni. Con il lavoro in palestra i progressi dovranno essere alla portata di entrambe. Gli spettatori presenti, al di la delusione e della gioia che è rimasta in corpo dopo la kermesse, in ogni caso tutto potranno dire meno che di essersi annoiati nel pomeriggio vissuto nella palestra Marchesi. Un plauso ed un elogio sentito va a tutti, giocatori e spettatori. Il fascino del Derby è sempre lo stesso, rimane immutato. Solo chi non lo ha mai vissuto, non può comprendere le emozioni che dà. Ed ora si guarda avanti, alla prossima.

Danilo Mancini
Ufficio Stampa

nella foto:
alcuni ragazzi del Genzano negli spogliatoi, prima dell’inizio del Derby