CF> Volley Terracina, Pesce: Il lavoro regala sempre grandi soddisfazioni

La Volley Terracina domenica scorsa ha compiuto una vera e propria impresa andando ad espugnare in modo netto e brillante il campo della capolista, Pol. Cali Roma, con un gioco corale, applicato con determinazione e ordine in campo, cosa che nelle precedenti partite raramente era accaduto. Ma non desideriamo certamente far apparire questa vittoria come la vittoria di Davide contro Golia e farne sentire l’eco per chissà quanto tempo, ma solo far capire che con il lavoro duro, a forza di sbatterci la testa, lavorare con tenacia e applicazione, questo alla fine paga.
L’artefice di questa evoluzione in seno alla giovane squadra terracinese non può che esserne il suo condottiero, il suo allenatore, Carmine Pesce, tecnico molto conosciuto nell’ambiente del volley essendosi seduto sulle panchine di squadre importanti, esperto conoscitore della serie B e di tutte le altre categorie, tra le sue mani sono passate giocatrici che in seguito hanno avuto delle carriere significative nella pallavolo italiana, e probabilmente nessuno come lui sa come si gestisce al meglio un gruppo di ragazze giovanissime, che hanno bisogno di essere forgiate a dovere per spiccare il volo verso traguardi sempre più ambiziosi.
Ed è con lui che piacevolmente facciamo una chiacchierata sulla stagione ancora in corso e parlare delle sue ragazze, partendo ovviamente dall’inizio.
“Quest’anno la partenza non è stata delle migliori, in quanto purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alla serie B1 e poi, d’accordo con la società, abbiamo optato per fare la serie C, accettando l’incarico, sapendo naturalmente a cosa andavo incontro, ossia non allenando più giocatrici esperte e di categoria, ma piuttosto quasi ricominciare da zero, rapportandomi con ragazze molto più giovani e più acerbe rispetto alle precedenti.”
Al di là del livello tecnico delle ragazze, quale è stata o lo è ancora, la difficoltà maggiore incontrata stando in palestra con un gruppo giovane?
Ho sempre lavorato sodo, con qualsiasi gruppo avevo di fronte e so che il lavoro fatto in un determinato modo, alla fine paga sempre. La difficoltà maggiore incontrata non sta tanto nell’insegnare loro a fare al meglio questo o quel fondamentale, un determinato movimento in campo o gestire in modo positivo una situazione di gioco particolare, quanto quello di educare le ragazze allo sport, al sacrificio, all’impegno e all’allenamento come cosa finale. La differenza che noto rispetto a ragazze di qualche anno fa è che le giovani di oggiAggiungi un appuntamento per oggi non sanno né vogliono sacrificarsi per raggiungere un obiettivo, vogliono arrivarci facendo la strada più corta e con meno asperità, non è così che funziona, ma il mio è un discorso generale che noto, parlando anche da docente scolastico.
E come ne sta uscendo?
Con il lavoro, come detto prima. Sia ben chiaro, io in partita a volte mi arrabbio proprio per queste situazioni, quando vedo poco spirito di sacrificio: ma di contro, che bella soddisfazione che ho quando vedi una ragazza che prima faceva fatica a buttarsi per recuperare una palla, ed ora invece si danna l’anima per prenderla, aiutando la compagna, come è successo domenica scorsa. Questo ti ripaga di tante arrabbiature, di ore passate in palestra, di lavoro e di sudore. La vittoria di domenica scorsa è stata la vittoria di tutte, giocare bene è stato poi il contorno, i punti ottenuti sono stati nient’altro che la finalizzazione di un gran lavoro fatto in precedenza. Questo mi ha reso felice domenica scorsa, non tanto aver battuto la capolista sul suo campo, quanto vedere finalmente dopo mesi in palestra, il risultato di un lavoro applicato e finalmente recepito alla perfezione.
Le ultime due vittorie consecutive infatti sono proprio lo specchio di quanto sta dicendo.
Infatti, sia contro Roma7 che contro Calì è stata la prova di quanto sto dicendo, giocate benissimo, con coralità, tutte si sono sacrificate e applicato le mie direttive, infatti sono arrivati due 3-0 consecutivi. Peccato ora per questa sosta del campionato che ci toglie un po’ di continuità, ma già l’altra sera, nel triangolare svolto con Minturno e con la Futura Terracina, una che milita in B2 e l’altra che lo è di fatto, anche se fa la serie C, abbiamo fatto la nostra bella figura, impegnando non poco le due squadre avversarie e ricevendo le risposte che cercavo.
Quindi ora avanti così, cercando di ottenere il massimo e magari anche quest’anno le ragazze a fine stagione, come in un famoso film, guardandola, pronunceranno le parole “Capitano, o mio capitano”?
Ma no, io sono solamente il loro allenatore e una persona più adulta che cerca di dare loro quanti più consigli e suggerimenti possibili per fare bene ora e in futuro. Ora cercheremo di ottenere il massimo nelle partite che restano, per cercare di ottimizzare al meglio il lavoro svolto e puntare ad un bel finale di campionato, poi vedremo come e cosa fare, l’importante è lavorare bene in palestra divertendosi.

Silvio Bagnara
Ufficio Stampa
Volley Terracina