A1F> IHF Volley, a Lucio Iacobucci il Premio Coni Lazio 2013

Si svolgerà venerdì 14 Marzo alle ore 17:00 nella Sala Tevere della Regione Lazio, in via Cristoforo Colombo 212, la prima edizione del Premio Coni Lazio, organizzato dal Comitato Regionale Coni con il contributo della Regione Lazio. I migliori del 2013 tra atleti, tecnici, dirigenti e società sportive, scelti da una Commissione di giornalisti, riceveranno il riconoscimento dal Presidente del Comitato Regionale del Coni Riccardo Viola e dal Presidente della Regione on. Nicola Zingaretti, insieme al Presidente della Commissione Sport del Comune di Roma on. Svetlana Celli e ad altri esponenti delle istituzioni e del mondo dello sport del Lazio.
Erede del Premio Coni Roma, che per 10 anni ha dato risalto a realtà ed eccellenze sportive e sociali della capitale e della provincia, spesso con un occhio particolare a quelle meno conosciute, la manifestazione di oggi ne riprende lo spirito estendendo l’attenzione a tutta la regione. Tra i princìpi guida per la sua assegnazione, oltre ai risultati raggiunti, quelli di correttezza e fair play. Inoltre, come in passato per il premio Coni Roma, anche questo riconoscimento si caratterizza con l’appartenenza per nascita dei premiati al territorio della regione (eccezion fatta per i premi speciali), oltre al fatto che può essere conferito una sola volta.
Diciannove i vincitori di questa prima edizione, incluso il premio del Comitato e i tre “premi speciali” che il C.R. Lazio ha voluto mantenere o istituire per ricordare figure importanti, che hanno dedicato la loro vita e il loro impegno professionale alla divulgazione dello sport e dei suoi valori. Si tratta di Cosimo Impronta, “storico” presidente del Coni Lazio; di Stefano Simoncelli, prima atleta e poi maestro che ha lasciato il segno nella scherma azzurra; infine di Andrea Pesciarelli, giornalista e amico, per molte edizioni nella Commissione del Premio Coni Roma. Il criterio che ci ha condotti alla loro scelta, è lo stesso che ci ha guidato in quella di tutti gli altri premiati.

IL LOGO
Il Colosseo per dieci edizioni ha campeggiato inconfondibile a rappresentare il premio Coni Roma. La scelta del nuovo logo doveva unire le cinque province del Lazio, ed essere al tempo stesso riconoscibile. Un tratto di via consolare, con una pietra miliare, ci è sembrato poter riassumere entrambe le cose. Senza contare il significato che nel corso dei secoli ha assunto un simbolo, la pietra miliare, appunto, che oggi sta a indicare il raggiungimento di un traguardo prestigioso.

IL PREMIO
I “SASSI”, creazione dei maestri vetrai di Murano, sono anch’essi un riferimento alla pavimentazione delle antiche vie consolari presenti nella nostra regione

N.B. I giornalisti che desiderano accreditarsi, possono farlo rispondendo a questa email.

I VINCITORI:
Atletica Studentesca CARIRI (atletica leggera)
Bisonti Rugby (rugby)
Marco Calvani (basket)
Antonio Candreva (calcio)
Carmine Della Corte – Premio Cosimo Impronta
Claudio Faccini – (american football)
Lucio Iacobucci (pallavolo)
US Latina Calcio (calcio)
Letizia Marchetti (motociclismo)
Andrea Marella – Premio Andrea Pesciarelli
Daniele Nardi (alpinismo e arrampicata sportiva)
Renato Paratore (golf)
Tennis Club Parioli (tennis)
Pony Club Roma (equitazione)
Bruno Rivaroli – Premio del Comitato
Roma Capannelle Cricket Club (cricket)
Filippo Simeoni – Premio Stefano Simoncelli
Massimo Vergara Caffarelli (softball maschile)
Antonio Vittorioso (pallanuoto)

Schede dei premiati:
Atletica Studentesca CA.RI.RI.
L’avventura della Studentesca Rieti comincia nel 1975. In Sabina, luogo di fermenti atletici dopo l’avventura importante con l’Alco, il club di Sandro Giovannelli, l’inventore del meeting diventato un riferimento per il mezzofondo, lo sport è preso in cura con grande attenzione. L’attività giovanile è diventata prestissimo il fiore all’occhiello della Studentesca così come il legame con la scuola. Primo presidente del sodalizio, Renato Milardi mentre alla presidenza onoraria sono stati chiamati il provveditore agli studi, Bruno Vota, e Loris Scopigno per il Coni. Nel 1977 è arrivato il legame con la Cassa di Risparmi di Rieti, una sponsorizzazione mai venuta meno, che rappresenta un legame importante con il territorio.
I risultati agonistici non tardano ad arrivare. La mezzofondista Laura Spagnoli e Giancarlo Casciani, saltatore con l’asta, sono stati i primi campioni. Sono arrivati i titoli di società, i riconoscimenti per un lavoro sempre più importante e preciso. La Studentesca, per tutta la Ca.Ri.Ri., è una grande fucina di campioni. Al Campo Scuola di Rieti, il Guidobaldi, sono sbocciati protagonisti come Andrew Howe. Il tutto sotto la regia di Andrea Milardi, autentico factotum della società, prezioso in mille ruoli, da quelli di campo a quelli dirigenziali. Grazie a lui e alla sua famiglia, i figli Alberto e Chiara, quest’ultima anche coach, Rieti ha organizzato nel 2013 una splendida edizione dei campionati Europei juniores. La Studentesca, che si fregia di numerosi titoli di campione italiano di società, è il fiore all’occhiello di tutta l’atletica nazionale e non solo laziale.

BISONTI RUGBY FROSINONE
Lo sport della palla ovale unisce e varca le sbarre del carcere. Il progetto di dar vita a una formazione di detenuti-rugbysti nasce nell’ambito delle iniziative dell’Associazione Gruppoidee, un’associazione di volontariato che opera all’interno degli istituti del Lazio con progetti di promozione sociale e sportiva per il reinserimento dei detenuti. Da una di queste iniziative, e grazie alla disponibilità della direzione degli Istituti penitenziari nella persona della dottoressa Luisa Pesante e dalla collaborazione del Comitato regionale Lazio della Federazione Italiana di Atletica Leggera, nasce appunto, l’idea di portare il rugby oltre le sbarre, nella convinzione che lo sport, con le sue regole che parlano di lealtà, voglia di migliorarsi, accettazione della sconfitta e gioco di squadra, possa essere una scuola di vita che riavvicini tutti al valore e al rispetto delle norme. Il progetto è stato avviato circa due anni fa ed ha preso forma con determinazione fino poi alla costituzione dell’Associazione sportiva dilettantistica “Rugby Bisonti Frosinone” che nel 2013 ha coronato il suo sogno con l’iscrizione a un vero e proprio campionato, quello di serie C (Girone 3), della Federazione Italiana Rugby. La società è presieduta da Germana De Angelis e gli allenatori sono Alejandro Maria Villalon e Manuel Cartella.

Antonio Candreva
Un posto particolare nel cuore dei suoi tifosi, la maglia azzurra, e la coppa Italia con la Lazio: il 2013 è stato certamente l’anno di Antonio Candreva, pedina inamovibile dello scacchiere biancoceleste. Romano di Tor de’ Cenci, ha compiuto ventisette anni il 28 febbraio scorso, può dirsi nel pieno della sua maturazione calcistica. Con un mondiale in Brasile alle porte ha rappresentato per i compagni un autentico punto di riferimento in campo e fuori dove si è messo in mostra per la sua grande generosità e disponibilità. Dopo un inizio burrascoso ha conquistato la tifoseria laziale partita dopo partita assumendosi anche in prima persona responsabilità importanti. A brillare nel suo 2013 c’è certamente la vittoria della coppa Italia il 26 maggio scorso nel derby con la Roma, deciso da Lulic dopo una sua azione e un suo assist dalla destra. A questo si aggiungono una serie di risultati personali eccellenti: nel 2012-2013 49 partite disputate e 7 gol messi a segno che gli hanno permesso di essere convocato in Nazionale e di segnare una rete su rigore con il “cucchiaio” a Casillas portiere campione del mondo nella Confederation Cup. Manifestazione, questa che può essere considerata un autentica prova generale dell’ imminente mondiale che si disputerà sempre in Brasile. Inutile dire che nel suo ruolo il CT Prandelli lo ritiene per l’Italia un giocatore fondamentale.

Marco Calvani
Marco Calvani ha guidato la Virtus Roma nello scorso campionato alla finale scudetto del campionato di basket. Un risultato straordinario per una squadra, l’Acea, che era partita per salvarsi o poco più. Il lavoro dell’allenatore insieme alle scelte dei giocatori fatte in estate – molti li ha scelti lui andandoli a scovare in America – è stato importante. A fine stagione Calvani non è stato riconfermato dal club. Attualmente allena il Sigma Barcellona Pozzo di Gotto che in Lega Gold.
Cinquantuno anni compiuti lo scorso 23 marzo, Calvani, romano, ha cominciato giovanissimo ad allenare, a 19 anni con il Cus Roma femminile. Subito dopo ha seguito i settori giovanili della Stella Azzurra e della Virtus Roma con qualche esperienza in serie C a Termoli, Palmi e Benevento. Nel 1990 è diventato assistente alla Virtus Roma, con Paolo Di Fonzo e poi con Attilio Caja con il quale ha lavorato a lungo nella Capitale. Durante la sua permanenza alla Virtus in due occasioni è subentrato al capo allenatore, a Valerio Bianchini nella stagione 98-99 e a Cesare Pancotto in quella successiva.
In seguito, lasciata Roma, Calvani ha allenato a Montecatini, Pesaro, Scafati, Trapani e Casalpusterlengo prima di tornare alla Virtus, vice di Lino Lardo al quale è subentrato nel gennaio del 2012 rimanendo capo allenatore fino alla finale scudetto del 2013.
Prima di tornare in panchina, a Barcellona Pozzo di Gotto, Marco ha lavorato in qualità di consulente in un college americano.

Carmine della Corte (Premio Impronta)
Carmine Della Corte, classe 1962, primo di 8 figli tutti paracadutisti. A 19 anni, durante la visita di leva fa domanda per entrare nella Brigata Paracadutisti Folgore e si congeda con il grado di caporal maggiore e il diploma di paracadutista scelto. Inizia subito la sua carriera sportiva, nell’89 vince il primo titolo italiano, nel ‘90 diventa istruttore e apre il Centro di Paracadutismo di Roma ai Pratoni del Vivaro. Nel ‘93 viene invitato ad entrare a far parte della Polisportiva Lazio, dando vita alla Sezione di Paracadutismo e la sezione Calcio chiede il lancio nell’Olimpico fino ad allora mai effettuato a causa della copertura dello stadio. Nel 2000 porta il Tricolore nello stadio in occasione del secondo scudetto della Lazio e organizza il Centenario della SS Lazio allo Stadio dei Marmi con 25 mila spettatori presenti ad applaudire il “cento” scritto nei cieli di Roma dagli atleti della sezione Paracadutismo. Allo Stadio dei Marmi dà vita al ParaShow, dedicato al paracadutismo portando questo spettacolare sport vicino al grande pubblico. Nel 2001 rimette in piedi lo storico aeroporto di Aquino abbandonato da oltre 15 anni. Nel 2012 riporta la Lazio Paracadutismo a Roma aprendo la scuola presso l’aeroporto di Roma Urbe. Commentatore di RAISport da 13 anni capitano della Nazionale di Paracadutismo di Formazioni a 8 elementi in Australia nel 1999 ai Mondiali in Australia e in Coppa del Mondo in Spagna nel 2002. Quasi 10.000 lanci all’attivo tra cui 400 nella Capitale.

Claudio Faccini
Ex giocatore dei Grizzlies Roma (ma anche di Condor Grosseto, U-Boats Roma e Gladiatori Roma, con cui è arrivato per tre volte al Super Bowl) e della Nazionale di Football Americano, Claudio Faccini ha condotto da head coach la formazione romana alla vittoria del campionato LENAF, la II Divisione del Football Americano. Per il suo sport si è sempre impegnato a tutto tondo. E’ stato giornalista, direttore sportivo proprio dei Grizzlies e commentatore televisivo per Dhalia. Nell’ultima stagione ha svolto il doppio ruolo sia di capo allenatore sia di “defensive coordinator”, oltre ad essere il “quality coach” della formazione under19. Ha trasferito la sua esperienza sul campo come difesnore di ottimo livello (ha ricoperto le posizioni di corner back e defensive back in carriera) alla panchina ed è uno dei più apprezzati tecnici italiani per quanto riguarda la difesa. Ma ha saputo dimostrare di essere anche un ottimo head coach per l’organizzazione del lavoro, la lettura tattica delle partite e la capacità di coordinare lo staff a sua disposizione. In passato ha vinto anche il titolo under18 come quality coach dei Grizzlies nel 2011, il titolo LENAF come allenatore dei defensive back dei Grizzlies nel 2009 e il titolo Under23 come allenatore dei defensive back dei Marines nel 2008. Fino alla grande impresa della finale di Mirabilandia, dove i Grizzlies hanno vinto il campionato battendo i Lions Bergamo.

Lucio Iacobucci
Lucio Iacobucci, presiedente e amministratore delegato del Gruppo Iacobucci HF, ha un grande merito nella storia del Volley italiano; infatti in soli 4 anni ha portato la IHF Volley dalle serie minori del volley femminile alla massima categoria, riportando inoltre la serie A1 femminile nel Lazio, che mancava da qualche tempo. Il Presidente Iacobucci, giocatore di tennis da sempre e con ottimi risultati sportivi, è rimasto affascinato dal volley nel corso degli studi a Los Angeles, guardando le spettacolari partite che venivano disputate sulle spiagge di Santa Monica. Si è poi innamorato definitivamente della pallavolo a Bergamo, quando durante una riunione tra imprenditori, gli venne presentata la squadra della Foppapedretti, una delle più importanti della storia del volley italiano e non solo. Da lì è iniziata una grande e ambiziosa avventura chiamata IHF Volley, con un risultato storico: in quattro anni tra vittorie, promozioni e ripescaggi per meriti sportivi, si è arrivati in A1.

US Latina Calcio
Il 16 giugno 2013 è una data che rimarrà impressa a lettere di fuoco negli annali del Latina Calcio. Dal 1945, anno di nascita della Società Virtus Latina, la storia narra di alti e bassi, cadute rovinose e risalite sofferte in un’altalena di emozioni proprie di una realtà di provincia, abituata misurare mezzi e sogni. Fino a poche stagioni fa, quando un’intera città ha iniziato a sognare. Sognare la B, la serie Cadetta del calcio, l’anticamera del paradiso, dove i Grandi si fanno le ossa e la passione trascende nell’identificazione con il territorio. Quello delle sfide epiche con il Frosinone, il derby del Basso Lazio, tra le cadute e le resurrezioni che hanno segnato i decenni all’ombra delle serie minori, con cambi di nome, tante belle speranze e nulla più. Tempi che adesso appaiono lontani; prima la risalita grazie al ripescaggio in Lega Pro nel 2010 dopo 5 anni di assenza, cui fanno seguito sette mesi senza sconfitte, che regalano al Latina il titolo di unico club nei campionati professionistici d’Europa a vantare un periodo cosi lungo di imbattibilità; una performance coronata con la promozione in Prima Divisione dopo un’assenza trentennale. Nel 2013, sotto la guida di Fabio Pecchia prima e Stefano Sanderra poi, arriva la coppa Italia Lega Pro grazie alla vittoria sul Viareggio. Ancora due mesi prima che esploda la festa per la promozione in B, grazie al 3-1 sul Pisa nella finale play-off.

Adrea Marella (Premio Andrea Pesciarelli)
Andrea Marella è un allenatore di 34 anni. Non ha iniziato la carriera da tecnico dilettante da tanti anni, eppure ha conquistato un “trofeo” che pochi altri allenatori, anche professionisti e blasonati, sono stati in grado di vincere nella vita. Nessuno scudetto, coppa nazionale o internazionale: Andrea ha vinto qualcosa di inestimabile valore. Lo scorso anno il giovane tecnico era sulla panchina del Campoverde, squadra che militava nel campionato di seconda categoria. Sul terreno di gioco dell’Ezio Verga di Latina, la sua squadra affrontava il Nuovo Latina. Dopo un quarto d’ora di gioco il giovane attaccante del Nuovo Latina Manuele Di Domenico era in procinto di colpire di testa un pallone lanciato in area da un compagno, quando il portiere del Campoverde in uscita si scontrava con lui. Di Domenico rimane a terra privo di conoscenza, Marella capisce subito che qualcosa non va e si precipita in campo. Avendo frequentato il corso per conseguire il patentino da allenatore dilettante, Andrea ha appreso le tecniche per utilizzare il defibrillatore e le mette in pratica. Con interventi mirati e decisi pratica subito la rianimazione a Manuele che si riprende e viene trasportato in ospedale per gli accertamenti. Si risolve tutto per il meglio, grazie a quell’intervento tanto puntuale quanto ben effettuato. Andrea, dunque, ha vinto il trofeo della vita, salvando quella di Manuele. Un trofeo che ha un valore inestimabile.

Letizia Marchetti
Letizia Marchetti non soltanto è l’unico pilota donna della categoria Superbike, quella che impiega modelli derivati dalla produzione di serie e opportunamente modificati per le competizioni, trasformandoli in un concentrato di cavalli rombanti, ma è anche la sola ad aver vinto, tra lo scorno generale degli altri 36 corridori, tutti maschi, un trofeo di questa classe.
Il colpaccio lo ha messo a segno nel 2012, ma l’anno successivo ha fatto ancora meglio, aggiudicandosi il National Trophy con il suo team, gli Old Crazy Men. Insomma, in un ambiente declinato al maschile, Letizia ha imparato come farsi rispettare a suon di vittorie.
E pensare che la prima volta sulle due ruote da sola fu piuttosto tardi, a 23 anni, e per non “essere di peso” al fidanzato, oggi marito, David, che si era stancato di trasportarla. La cosa le piacque così tanto che di lì a poco furono gli altri a frenare la sua andatura, e a quel punto la pista divenne uno sbocco naturale. In Ducati Official fino al 2007, quando la casa bolognese decise di chiudere la sezione femminile, la Marchetti non ci pensò su e iniziò a correre tra gli uomini. Istruttrice di fitness e ginnastica ritmica, ha fatto tesoro di questa esperienza trasferendo grazia e leggerezza nelle pieghe con cui affronta i suoi circuiti: da Vallelunga a Misano, da Imola al Mugello, il suo preferito. Non le pesa fare la “mosca bianca”, quanto piuttosto sobbarcarsi, da privato, spese non indifferenti per seguire la sua passione. Pardon, per precederla.

Renato Paratore
Renato Paratore può essere considerato a tutti gli effetti il nuovo “golden boy” del golf internazionale. Il 17enne romano della Camilluccia, portacolori del Golf Club Parco di Roma, ha già un palmares di tutto rispetto per ciò che concerne i successi nei trofei giovanili nazionali e mondiali. Nel 2013 il giovane campione romano ha centrato un’impresa straordinaria per un golfista italiano: ha vinto lo Junior Orange Bowl, uno dei tornei giovanili in assoluto più prestigiosi del mondo (basta pensare che nell’albo d’oro, tra gli altri, figura anche Tiger Woods). Un successo, quello di Paratore, centrato solo da un altro italiano, Marco Durante, nel 1979. Grazie alla vittoria ottenuta al Biltmore Golf Club di Coral Gables, in Florida, il giovane golfista romano è ormai entrato nel “gotha” del golf giovanile internazionale. La sua carriera da vincente, in realtà, è iniziata già da molto tempo. In carriera, infatti, aveva già vinto negli anni passati tornei prestigiosi, quali lo Junior Open Championship (primo della sua categoria e secondo assoluto), l’European Young Master e l’International U16. Lo scorso anno, poi, Paratore si è messo in luce anche all’Open d’Italia, dove ha chiuso al 38° posto finale, risultando così il miglior dilettante del torneo e all’Amateur Championship, il “major” per dilettanti, dove ha raggiunto i quarti di finale senza mai perdere un solo match.

Daniele Nardi
Le sue imprese sono sempre uniche. Sia quando si trova solo ad ottomila metri in cerca dell’ennesimo record e sia quando grazie all’associazione A.S.D. MountainFreedom fa conoscere e valorizza il territorio montano della provincia di Latina. I monti Lepini come un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti del trekking, dell’arrampicata sportiva, dell’alpinismo e delle attività in outdoor. Daniele Nardi è da sempre un punto di riferimento e negli ultimi anni a livello personale ma anche e soprattutto con la sua Mountain Freedom associata alla FASI (federazione arrampicata sportiva italiana) che è riuscita a coniugare imprese sportive e divulgazione della cultura della montagna. Dal 2002 sono state organizzate decine di spedizioni nel mondo: dall’Everest 8848 m nel 2004, spedizione coronata con successo dal presidente Daniele Nardi, primo Pontino a raggiungere la vetta al Nanga Parbat da dove è tornato pochi giorni fa. Utilizzando le innumerevoli foto e filmati prodotti durante gli allenamenti e le spedizioni, sono state organizzate mostre fotografiche e DVD, che hanno permesso all’associazione di divulgare la cultura di montagna all’interno delle scuole e dei campus. Molto intensa anche la partecipazione a manifestazioni nelle piazze e nei teatri come “Ad un passo dal cielo” e “Primo Festival degli sport di montagna dei Monti Lepini” che hanno visto il passaggio di ben 1500 persone in un solo giorno. Nel 2013 tante attività hanno avuto il loro apice , è stato raggiunto il numero massimo degli associati e Daniele Nardi si è consacrato come assoluto re degli ottomila in stile alpino, un’ascesa senza ossigeno e con un’attrezzatura leggera e sempre con l’Alta bandiera di cui è ambasciatore in rappresentanza di ottomila firme dei ragazzi che hanno aderito nella campagna Gioventu’ per i diritti umani.

TENNIS CLUB PARIOLI
Nel 1906, una cerchia di gentiluomini romani tra cui Filippo Doria, Ilo Nunes, Joe Nathan, Andrea Malcangi, Clemente Serventi, Tommaso Mora espressero la volontà di costituire un circolo “…avente lo scopo il giuoco del tennis”. Da quel giorno sono passati più di 100 anni e seppure la sede è cambiata, passando dal Flaminio alle pendici di Monte Antenne, la filosofia del sodalizio, oggi presieduto da Maurizio Romeo, è rimasta immutata e verte sempre sui valori più alti e puri dello sport. Come dalla sua nascita lo sport principe è il tennis e non a caso il Parioli è l’unico circolo a poter vantare una squadra maschile e una femminile nel massimo campionato di questa disciplina. Attualmente le punte di diamante del club sono la pluricampionessa Roberta Vinci e l’astro nascente della racchetta, la 22enne capitolina Nastassja Burnett che ha da poco raggiunto la sua prima semifinale al torneo internazionale Wta di Rio de Janeiro. Nel 2013 il club bianco-verde ha conquistato per la ventesima volta (sui 30 totali assegnati) il trofeo Fit, premio che la Federtennis assegna ogni anno al circolo che ha ottenuto i migliori risultati con le proprie squadre in tutte le categorie. Fanno parte del “bottino” dello scorso anno il titolo nazionale femminile Under 12, il secondo posto nell’Under 14 maschile e il quarto posto nell’Under 16 maschile. Il T.C. Parioli, inoltre è campione d’Europa 2013 del “Centenary Tennis Club of the World”, il prestigioso torneo internazionale dei circoli centenari.

ROMA PONY CLUB
”Siamo nati nell’anno d’oro della nostra equitazione, il 1960, quando a Piazza di Siena Raimondo e Piero D’Inzeo vinsero la medaglia d’oro e d’argento nel salto ostacoli individuale a Giochi Olimpici di Roma”. Alessandro Blasi, già cavaliere di buon livello e dal 1998 presidente del Pony Club Roma riassume la storia di uno dei più blasonati circoli ippici italiani a livello giovanile, nato da una costola dell’adiacente Roma Polo Club: “Alcuni soci del sodalizio fondato dal Duca d’Aosta, appassionati più di equitazione che di palla e stecca, decisero di creare un circolo per pony e giovani cavalieri”. I primi passi del Club rossoblu furono la creazione di un vivaio, curato dal conte Vittorio Perelli, primo presidente della società e fondatore della scuola (“la più antica del genere a Roma”) che, partita con pochi pony e allievi, oggi ha oltre 150 iscritti. Gli istruttori succedutisi al Pony Club Roma sono personaggi incancellabili dell’equitazione nazionale: lo stesso olimpionico Raimondo D’Inzeo, il maestro di completo Adriano Capuzzo, il tecnico nazionale Duccio Bartalucci. Ora d.t. della scuola è Anton Giulio Pieraccini, giunto dalla Toscana nel 2009, mentre sua moglie Gaia Brachi è l’organizzatrice dei corsi. Il Club – situato all’Acqua Acetosa, in Via dei Campi Sportivi 43 – si estende su 2 ettari, dispone di due campi ostacoli, tondino e giostra per far muovere la sessantina di cavalli ospitati nei box. Inoltre ha una tensostruttura di 62 x 40 m (realizzata nel 2010 per ricordare i 50 anni di attività) che è il fiore all’occhiello del circolo, un maneggio coperto utilizzabile con qualsiasi tempo. Questo permette alla scuola di equitazione di funzionare sempre.

Bruno Rivaroli (Premio del Comitato)
Il movimento rotellistico romano vanta una scuola di tutto rispetto e una tradizione costellata di campioni del mondo ed europei. Bruno Rivaroli, trentaduenne romano, rientra a pieno titolo in questa categoria grazie ai successi in maglia azzurra sia a livello giovanile che nella categoria assoluta. Parliamo di 11 titoli continentali, dei quali ben dieci consecutivi, raccolti tra il 1993 e il 2002, prima del suo ritiro e dell’inizio della carriera da allenatore. Laureato in scienze politiche, Bruno è convinto assertore della necessità di divulgare la bellezza e il messaggio che lo sport traduce in linguaggio universale; per questo ha abbracciato fin dall’inizio il progetto dei “Valori nello Sport”, visitando nel corso degli anni decine di scuole per spiegare ai ragazzi l’importanza della pratica sportiva per una migliore crescita personale e sociale dell’individuo. Nella sua scelta di diventare un pattinatore, a soli 4 anni, ha contribuito in parte il senso di emulazione nei confronti di una sorella già avviata per questa strada, ma soprattutto la possibilità di esprimersi e di comunicare con il pubblico attraverso una disciplina fatta di danza, atletica e coreografia. Medaglia d’argento al Valore Atletico, Rivaroli nel 2013 ha deciso di dare un contributo ancora maggiore alla diffusione del pattinaggio artistico, organizzando il primo trofeo internazionale nella Capitale da molti anni a questa parte, in collaborazione con l’ASD Pian Due Torri e la Libertas. Il successo ottenuto dalla manifestazione ha certificato l’esistenza di una platea a lungo digiuna di questo genere di eventi, convincendo gli organizzatori a replicare quest’anno, proprio poche settimane fa, con una tre giorni aperta a tutti, dai giovanissimi ai campioni del mondo. Davvero un bel biglietto da visita per il pattinaggio e per la città.

Roma Capannelle Cricket Club
Enjoy the spirit of cricket. Questa è l’esortazione che accoglie il visitatore alla ricerca di elementi che possano descrivere l’essenza di uno sport che possiamo tranquillamente considerare d’importazione. Dunque, è il divertimento a guidare i passi della Roma Capannelle Cricket Club, società nata nel 1983 grazie all’iniziativa dell’italo-srilankese Alfonso Jayarajah e dall’italo-indiano Massimo Da Costa. I primi anni, quelli pionieristici del cricket in Italia, sono costellati di successi; poi le altre squadre iniziano a prendere giocatori professionisti e il campionato si fa più avvincente. Nel 1997 il RCCC apre il settore giovanile e nel 2000, anno del Giubileo, vincono il loro quarto titolo italiano. Intanto cominciano a maturare i frutti di quanto seminato tra gli under, e gli ippodromici si aggiudicano gli Under 13 (99 – 01), Under 15 (03-04), Under 17 (04), Under 19 (05). Nel 2009 arriva anche la prima vittoria nel campionato di serie A femminile; successo confermato nella stagione successiva. Capannelle cresce anche nelle ambizioni, e fa arrivare da una nota ditta inglese un Pitch da gioco, che insieme all’ampie dimensioni del campo (oltre 80 metri di raggio in un punto), del sistema automatico di irrigazione e quindi di un ottimo prato da gioco rende il Roma Capannelle Cricket Ground uno dei migliori campi d’Italia, Nel 2013 arriva lo scudetto che mancava da 13 anni, grazie a una squadra capitanata dal figlio di Alfonso, Leandro Jayarajah, e da molti giocatori cresciuti qui, oriundi o provenienti da paesi come India, Pakistan, Bangladesh e Nuova Zelanda. Tutti italiani, grazie allo ius soli e ad un’unica, grande passione.
Filippo Simeoni (Premio Stefano Simoncelli)
Per Filippo Simeoni, lombardo di Desio, ma ormai di casa a Sezze, il Premio Coni Lazio va in deroga a uno dei suoi princìpi fondativi, quello della territorialità di chi lo riceve. D’altra parte, nel caso di Simeoni, ex ciclista di buon livello con vittorie di tappa in molte “classiche”, dalla Vuelta al Giro del Lussemburgo, oltre al titolo italiano su strada del 2008, forse il successo di maggior peso, più della statura di protagonista della due ruote, quello che si è voluto sottolineare fa parte di una dimensione più ampia, capace di incidere nella sfera dei valori della vita. La scelta di venire allo scoperto, denunciando la “banalità del male” legata al suo mondo, dove con troppa facilità l’illecito era accettato anche ai più alti livelli. Il muro di gomma che si trovò davanti, e la solitudine che ebbe per compagna dopo il suo j’accuse gli costarono anni durissimi, ma le sue rivelazioni contribuirono a combattere, infliggendogli un colpo durissimo, una consuetudine ormai divenuta insopportabile. “Non volevo fare la fine di Pantani”, dichiarò durante un’intervista, lui che ebbe il coraggio di uscire allo scoperto già molto prima, nel 1999. Oggi l’ambiente che lo aveva allontanato riconosce il suo coraggio delle sue azioni e la lealtà di un comportamento che sicuramente può aver contribuito a salvare qualche giovane vita. Sezze gli ha conferito la cittadinanza onoraria e lui, dopo aver creato l’ASD Amici del Borgo, oggi insegna ai suoi ragazzi ad andare in bici, in sicurezza e per divertirsi.

Massimo Vergara Caffarelli
C’è una sola società, a Roma, che ha festeggiato il titolo di campione d’Europa nel 2013. Si tratta dei Lupi Roma, che hanno vinto il massimo trofeo continentale nel softball maschile. E pensare che, non avendo un campionato nazionale (l’ultimo organizzato dalla FIBS è del 2009), per testare il proprio livello e non farsi trovare impreparati, hanno dovuto disputare tornei internazionali in giro per l’Europa, da Amsterdam a Zagabria e perfino a Tenerife, allenandosi tra l’Eschilo e gli impianti Coni dell’Acqua Acetosa. Nonostante queste difficoltà, e la delusione della finale persa nel 2012, non hanno mollato e sotto la guida del manager Massimo Vergara Caffarelli hanno vinto l’European Super Cup battendo 6-4 i danesi dell’Horsholm Hurricanes (proprio i vincitori del 2012). Vergara Caffarelli, avvocato specializzato in diritto dello sport, ha alle spalle una lunga esperienza nello sport del “batti e corri”, dove ha vinto anche due titoli italiani di softball maschile. Componente di vari organi direttivi all’interno di federazioni sportive nazionali e in passato della Giunta del Coni Lazio, medaglia di bronzo al valore atletico, Massimo ha svolto anche il ruolo di tecnico di baseball e softball, certificando così la sua visione dello sport a 360°. La speranza è che questo successo ottenuto lo scorso anno possa dare nuovo impulso al movimento italiano facendo ripartire un campionato vero. Intanto l’impegno di Vergara Caffarelli non si ferma, essendo rivolto anche alla crescita del settore giovanile. La speranza è che questo successo ottenuto lo scorso anno possa dare nuovo impulso al movimento italiano facendo ripartire un campionato vero. Intanto l’impegno di Vergara Caffarelli non si ferma, essendo rivolto anche alla crescita del settore giovanile.

Antonio Vittorioso
E’ nato il 9 gennaio 1973, Antonio Vittorioso, lo stesso giorno in cui 114 anni fa iniziava a prender forma la gloriosa polisportiva biancoceleste. Un motivo in più per andare fiero del tifo per questi colori mentre, nella stagione in corso, cerca di portare la sua Lazio pallanuoto nei playoff di A1. Sposato con Federica, Antonio ha tre figli e continua a sfruttare al massimo ogni seduta di allenamento per confermarsi tra i più forti giocatori della waterpolo italiana. Oltre 200 presenze con la calottina azzurra per il bomber romano, che nella sua lunghissima carriera ha vinto anche uno scudetto con la Roma, guidato in quel 1999 dal suo attuale allenatore alla Lazio, Pierluigi Formiconi, tecnico di lungo corso che sedeva in panchina anche quando nel ’93 l’Italia e Vittorioso festeggiarono al Cairo il successo nel mondiale juniores. Oltre al titolo italiano, il quarantunenne giocatore biancoceleste può vantare tre vittorie nelle coppe europee con Roma, Pescara e Brescia, oltre ad un argento ai campionati del mondo di Sidney ’98 e l’oro che si era messo al collo l’anno prima alle Universiadi di Palermo. Smetterà, dice lui, quando una società romana gli offrirà una panchina ed un progetto serio da portare avanti. Per ora, oltre a continuare a fare la differenza nelle piscine d’Italia, si dedica alle giovanili laziali, cercando con grande cura ed attenzione di far crescere senza fretta i piccoli talenti che allena.

Ufficio Stampa e Comunicazione Coni Lazio