Sporting Pavona: Volley e Calcio, educare i giovani, stesse problematiche di fair paly

Fabrizio Trivelloni: “Il Volley? non è differente dal Calcio … è solo un fatto di numeri”

(SPORTING PAVONA) – Pavona, 11 Giugno – Raccontare di grosse differenze circa le difficoltà che si incontrano nel Calcio o nel Volley in materia di educazione all’etica comportamentale nella pratica sportiva è alquanto inesatto. “I numeri che governano i fenomeni mediatici sportivi, determinano dei modelli di interesse dove il business è preponderante. Nello sport, ed in Italia, il Calcio è dominante, e propone con tutta la sua forza esempi inarrivabili. I giovani e le famiglie sono bombardati da un concetto di marketing aggressivo, che conduce alcuni individui ad un altro pensiero, quello dell’arrivismo. Le molte relazioni della vita quotidiana, inducono chi più e chi meno ad ammettere che siamo ingranaggi in una macchina. Spesso sacrifichiamo i valori del rispetto a favore di interessi personali, ed in questo motore siamo tutti corresponsabili, dai gestori dello sport a coloro che sono gestiti”. La dichiarazione è dell’Ing. Fabrizio Trivelloni, Direttore Generale dello Sporting Pavona che aggiunge, “Nel Volley accade in proporzione numerica, lo stesso problema etico e culturale che è visibile ed attanaglia il Calcio, la differenza sostanziale è nella mole dei praticanti e nel volano di interessi generato. Servirebbero viceversa esempi positivi, di lealtà, probità, rispetto delle regole, di questo ed altro ancora i primi responsabili sono coloro che gestiscono o interagiscono con le attività sportive. Dobbiamo essere bravi a governare le eccessive aspettative che spesso sono riversate sui giovani atleti, da un mondo che considera campione solo chi arriva sulle copertine dei giornali”. Conclude il Direttore, “Fair Play, è non vietare ai giovani di avere una esperienza ed un approccio costruttivo con lo sport, in relazione alle reali possibilità e disponibilità di ciascun individuo, ovvero permettere a tutti di raggiungere i propri obiettivi nel rispetto delle regole e del prossimo”. Il sistema sportivo è parte del quotidian vivere, conseguentemente è trasferito in esso, quanto di abbondante o carente, è in termini di valori etici l’espressione di ciascun nucleo, dalla famiglia alla comunità territoriale più o meno estesa. Sarà possibile non essere solo parte del sistema, ma anche contribuire al miglioramento del medesimo?

Ufficio Stampa