Beach> Ci risiamo: sanzioni, sanzioni e solo sanzioni

Gli anni passano, ma il modus operandi no! Il mondo del Beach Volley a livello federale , negli ultimi venti anni, si distingue più per beghe organizzative che per manifestazioni andate a buon fine. Bellaria è solo l’ultimo caso che vede la Fipav mostrare i muscoli con denuncie alla Procura federale per ottenere squalifiche a partecipanti ed organizzatori. Nell’immobilismo pressoché totale in questa stagione post Covid, la neonata AIBVC Associazione Italiana Beach Volley Club ha avuto l’ardire di organizzare l’AIBVC Cup sotto il patrocinio dell’ASI Nazionale e…apriti cielo!! La risposta del massimo organo nazionale è una sola: denuncie, denuncie ed ancora denuncie. Il beach volley, oltre a non aver avuto mai un progetto di crescita e sviluppo a livello centrale, deve essere mantenuta in un angolo da un “carrozzone” che punta esclusivamente alle quote dei tesseramenti. Ben poco possono fare e decidere tutte le Società sparse lungo lo stivale che hanno fatto un grandissimo lavoro di promozione a livello di base con numeri importantissimi di adesione: l’obbligo è pagare in silenzio. Se a Via Vitorchiano, ed in tutte le sedi regionali, non sono in grado di sviluppare progetti, delegassero gli eventi a chi ha possibilità e voglia di promuovere il movimento mantenendo, il potere di supervisione. Come per i campionati maggiori del Volley sono le rispettive leghe ad organizzare i campionati, si individuasse un soggetto capace ad assicurare un’attività per tutto l’anno solare. Ricordo, infine, che la Federazione deve promuovere le proprie discipline, facendo tutto il possibile ed anche l’impossibile per lo sviluppo della stessa. La politica delle scomuniche e delle squalifiche è controproducente, oltre che anticostituzionale.
Marco Benedetti